VEGLIA DI PREGHIERA PER LA PACE

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Si inizia con il rito del Lucernario accogliendo il Presidente dell’assemblea con i ministranti in ambiente buio o semibuio: precede una persona che porta una lampada accesa, mentre si canta “IlSignore è la luce” o altro canto adatto. Ad ogni strofa si aumenta l’intensità della luce nell’aula dell’assemblea (dalla penultima strofa si cominciano ad accendere le candele dei presenti).

Terminato il canto si ascoltano, in piedi, i seguenti brani:

1 L – Gesù disse loro: "Io sono la luce del mondo; chi segue me, non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita" (Gv 8,12).

 

2 L In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini; la luce splende nelle tenebre, ma le tenebre non l’hanno accolta. Venne un uomo mandato da Dio e il suo nome era Giovanni. Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo. Dalla sua pienezza noi tutti abbiamo ricevuto e grazia su grazia. Dio nessuno l`ha mai visto: proprio il Figlio unigenito, che è nel seno del Padre, lui lo ha rivelato (Gv 1,46.9.16.18).

 

3 L – Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città collocata sopra un monte, né si accende una lucerna per metterla sotto il moggio, ma sopra il lucerniere perché faccia luce a tutti quelli che sono nella casa. Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al vostro Padre che è nei cieli (Mt 5,1416).

 

4 L – Se un tempo eravate tenebra, ora siete luce nel Signore. Comportatevi perciò come i figli della luce; il frutto della luce consiste in ogni bontà, giustizia e verità. Cercate ciò che è gradito al Signore. (Ef 5, 810)

 

P: PREGHIAMO

Signore Gesù,

luce vera che illumini ogni uomo,

libera per mezzo del tuo Spirito di verità

tutti coloro che sono oppressi

sotto il giogo del padre della menzogna

e suscita in coloro che hai eletto ai tuoi sacramenti

il desiderio di aderire a te,

perché, nella gioia della tua luce,

come il cieco del Vangelo che riebbe la vista,

divengano fermi e sicuri testimoni della fede.

Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.

T – Amen.

(Si spengono le candele – seduti)

 

AD IMMAGINE DI DIO..

1 L: Dal libro della Genesi (1,1-2.24-28) 
In Principio Dio creò il cielo e la terra. Ora la terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano l'abisso e lo spirito di Dio aleggiava sulle acque. Dio disse: "La terra produca esseri viventi secondo la loro specie: bestiame, rettili e bestie selvatiche, secondo la loro specie". E così avvenne: Dio fece le bestie selvatiche secondo la loro specie e il bestiame secondo la propria specie e tutti i rettili del suolo secondo la loro specie. E Dio vide che era cosa buona. E Dio disse: "Facciamo l'uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza, e domini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutte le bestie selvatiche e su tutti i rettili che strisciano sulla terra". Dio creò l'uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò; maschio e femmina li creò. Dio li benedisse e disse loro: "Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra; soggiogatela e dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e su ogni essere vivente, che striscia sulla terra". 

T: Ti scopriamo, nostro Creatore, un Dio che lavora: impasti, plasmi, costruisci, scavi,stendi, coltivi, pascoli,curi, pensi, insegni. Se tu lavori, allora ogni nostro lavoro dice qualcosa del tuo lavoro. Poni tra le nostre mani laboriose il dono del creato, ci chiami a trasformarlo e a ricostruire l'armonia dell'intera creazione. Custodendo e coltivando le opere del creato, ubbidendo alle indicazioni racchiuse nelle cose, ci inseriamo nella tua attività creatrice, ne prolunghiamo lo slancio, la conduciamo al suo fine. Ma il nostro lavoro, Signore, conosce anche il limite, la vanità, il peccato, l'ingiustizia. Dona al nostro agire di riflettere, come uno specchio, il tuo agire. 

DIGNITÀ STRAPPATA 
G: La violazione dei Diritti Umani, lo sfruttamento dei popoli, la fame nel mondo, sono la parte ombra della nostra civiltà. Prendendo coscienza della situazione, avremo già fatto la nostra parte. Siamo invitati ad una profonda riflessione sullo stato di degrado in cui la nostra società, che si definisce democratica, sta scivolando. E con lei la nostra coscienza, ormai quasi impassibile e attonita di fronte a tanta sofferenza con la quale purtroppo ci siamo abituati a convivere. Fra i tanti argomenti in cui ci sentiamo di coinvolgere la vostra attenzione ce ne sono alcuni molto urgenti e verso i quali non possiamo indulgere ancora. Primo fra tutti la fame nel mondo, i rapimenti e la tratta di minori, la pedofilia, il traffico di organi, la tortura, la pena di morte. Vogliamo porre inoltre l'attenzione sullo stato di degrado in cui versa il nostro bel pianeta Terra, stretto nella morsa di illeciti ed oscuri interessi di multinazionali e non, che inquinano, si appropriano indebitamente, sterminando culture, popoli, specie animali, insieme al delicato ecosistema del pianeta.

Il vero sviluppo globale è affidato ai piccoli e ai poveri che sanno custodire il dono della vita.

 

 

P: Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo Gesù disse: “Ti benedico, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai tenuto nascoste queste cose ai sapienti e agli intelligenti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così è piaciuto a te. Tutto mi è stato dato dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio lo voglia rivelare.

Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per le vostre anime. Il mio giogo infatti è dolce e il mio carico leggero”.

 

Risonanze spontanee intervallate da un canone

G: Il 10 dicembre 1948, l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite approvò e proclamò la Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo. Dopo questa solenne deliberazione, l'Assemblea delle Nazioni Unite diede istruzioni al Segretario Generale di provvedere a diffondere ampiamente la Dichiarazione e, a tal fine, di pubblicarne e distribuire il testo non solo nelle cinque lingue ufficiali dell'Organizzazione internazionale, ma anche in quante altre lingue fosse possibile usando ogni mezzo a sua disposizione.

L'Assemblea Generale proclamò la Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo come ideale da raggiungere da tutti i popoli e da tutte le Nazioni, al fine che ogni individuo e ogni organo della società, avendo costantemente presente questa Dichiarazione, si sforzi di promuovere, con l'insegnamento e l'educazione, il rispetto di questi diritti e di queste libertà e di garantirne l'universale ed effettivo riconoscimento e rispetto.

(il preambolo può essere letto da più lettori)

Preambolo

  • Considerato che il riconoscimento della dignità inerente a tutti i membri della famiglia umana e dei loro diritti, uguali ed inalienabili, costituisce il fondamento della libertà, della giustizia e della pace nel mondo;
     

  • Considerato che il disconoscimento e il disprezzo dei diritti dell'uomo hanno portato ad atti di barbarie che offendono la coscienza dell'umanità, e che l'avvento di un mondo in cui gli esseri umani godono della libertà di parola e di credo e della libertà dal timore e dal bisogno è stato proclamato come la più alta aspirazione dell'uomo;
    Considerato che è indispensabile che i diritti dell'uomo siano protetti da norme giuridiche, se si vuole evitare che l'uomo sia costretto a ricorrere, come ultima istanza, alla ribellione contro la tirannia e l'oppressione;
     

  • Considerato che è indispensabile promuovere lo sviluppo dei rapporti amichevoli tra le Nazioni;
     

  • Considerato che i popoli delle Nazioni Unite hanno riaffermato nello Statuto la loro fede nei diritti fondamentali dell'uomo, nella dignità e nel valore della persona umana, nell'eguaglianza dei diritti dell'uomo e della donna, ed hanno deciso di promuovere il progresso sociale e un migliore tenore di vita in una maggiore libertà;
     

  • Considerato che gli Stati membri si sono impegnati a perseguire, in cooperazione con le Nazioni Unite, il rispetto e l'osservanza universale dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali;
     

  • Considerato che una concezione comune di questi diritti e di queste libertà è della massima importanza per la piena realizzazione di questi impegni;

L'Assemblea Generale

proclama

     la presente Dichiarazione Universale dei Diritti Dell'Uomo come ideale da raggiungersi da tutti i popoli e da tutte le Nazioni, al fine che ogni individuo e ogni organo della società avendo costantemente presente questa Dichiarazione, si sforzi di promuovere, con l'insegnamento e l'educazione, il rispetto di questi diritti e di queste libertà e di garantirne, mediante misure progressive di carattere nazionale e internazionale, l'universale ed effettivo riconoscimento e rispetto tanto fra popoli degli stessi Stati membri, quanto fra quelli dei territori sottoposti alla loro giurisdizione.

2 L:Quante vite risparmiate ci sarebbero state, incluse quelle della guerra stessa? Quante anime sarebbero potute crescere sane e felici risollevando il proprio destino e forse quello del loro paese?

Questi luoghi invece versano  ancora nel più completo degrado ed abbandono; preda della fame, delle malattie, della guerra.

Paesi che oggi, purtroppo, dalle nostre lussuose scrivanie di cristallo, ciclostiliamo con "noncuranza", da quarto mondo.

Ce la sentiamo di continuare a giustificare tutto?

CANTO:

SALMO 104

T: Benedici il Signore, anima mia,

Signore, mio Dio, quanto sei grande!

Rivestito di maestà e di splendore,

avvolto di luce come di un manto.

Tu stendi il cielo come una tenda,

costruisci sulle acque la tua dimora,

fai delle nubi il tuo carro,

cammini sulle ali del vento;

fai dei venti i tuoi messaggeri,

delle fiamme guizzanti i tuoi ministri.

 

1 L: I1 mondo è pieno di affamati perché le risorse sono mal distribuite. Per questo non è sufficiente aumentare la produzione alimentare, ma combattere la lotta su più piani: da una parte sviluppare l'agricoltura nelle zone più povere, proteggendo le economie rurali, e dall'altra correggere certi effetti dell'economia globalizzata: caduta dei prezzi dei prodotti agricoli, diffusione incontrollata delle colture industriali volute dai gruppi economici più forti, liberazione dei contadini e dei paesi poveri dal giogo dell’indebitamento. Occorrono interventi strutturali in grado di modificare le tendenze spontanee dell'economia mondiale. È necessario che i bisogni ed i contributi dei paesi in via di sviluppo ottengano una giusta considerazione nel commercio mondiale. Liberare dalla fame significa anche liberare dalla guerra, ha detto il Pontefice in un Suo messaggio. "Liberare dalla fame milioni di esseri umani non è impresa facile e presuppone di estirpare le stesse cause alle radici della fame, come guerre e conflitti interni".

 

THai fondato la terra sulle sue basi,

mai potrà vacillare.

L’oceano l’avvolgeva come un manto,

le acque coprivano le montagne.

Dalle tue alte dimore irrighi i monti,

con il frutto delle tue opere sazi la terra.

Fai crescere il fieno per gli armenti

e l’erba al servizio dell’uomo,

perché tragga alimento dalla terra:

il vino che allieta il cuore dell’uomo;

l’olio che fa brillare il suo volto

e il pane che sostiene il suo vigore.

 

2 L: Kofi Annan ribadiva in un messaggio alle Nazioni Unite: “ Un mondo che non si avvia verso gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio – un mondo infangato dalla piaga della fame, dalla prevalenza delle malattie e dalla disperazione causata dalla povertà - non sarà un mondo in pace. … mentre ricordiamo il legame tra la povertà e la fame, pensiamo anche al legame tra lo sviluppo e la pace. E in questo spirito, lasciamo che sia i ricchi sia i poveri si impegnino nuovamente a raggiungere gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio.

 

T: Per segnare le stagioni hai fatto la luna

e il sole che conosce il suo tramonto.

Stendi le tenebre e viene la notte

e vagano tutte le bestie della foresta;

ruggiscono i leoncelli in cerca di preda

e chiedono a Dio il loro cibo.

Sorge il sole, si ritirano

e si accovacciano nelle tane.

Allora l’uomo esce al suo lavoro,

per la sua fatica fino a sera.

 

3 L: Morti bianche, primato scandalo: siamo il Paese con più incidenti sul lavoro. Nonostante gli sforzi per l'attuazione di un'efficace politica di regolarizzazione, l'Italia si conferma ai primi posti, tra i Paesi industrializzati, in quanto a lavoro nero. Si può rilevare che l'accumulo di precarietà giovanile e di precarietà adulta si ritorce, più in generale, anche sulla esperienza di continuità esistenziale. Si traduce infatti nell'impedimento a formulare piani di vita sia per i singoli individui sia, e ancora di più, sotto l'aspetto delle relazioni interpersonali, specialmente riguardo alla costruzione di legami affettivi che siano in grado di aprirsi a progetti di vita familiare. La stessa esperienza del tempo, invece di scorrere dal presente verso un futuro che ne possa realizzare le aspirazioni, si contrae forzosamente in un presente che non promette di costruire futuro ma si frammenta in una serie di punti senza connessione. Apparentemente, un percorso esistenziale che gode soltanto del presente può sembrare più libero e meno condizionato. In realtà, un presente che non riesce a vedere la sua proiezione nel futuro è destinato a immergersi in una disperazione sotterranea, quella disperazione che non potrebbe non riemergere dolorosamente qualora, in età più adulta, si arrivasse a soffrire il trauma della perdita del lavoro con il timore della sua irreparabilità. La questione della tutela del lavoro in età adulta riguarda l'esperienza di lavoro e di vita di tutti e chiunque.

 

T: Quanto sono grandi, Signore,

le tue opere!

Tutto hai fatto con saggezza,

la terra è piena delle tue creature.

Tutti da te aspettano

che tu dia loro il cibo in tempo opportuno.

Tu lo provvedi, essi lo raccolgono,

tu apri la mano, si saziano di beni.

Se nascondi il tuo volto, vengono meno,

togli loro il respiro, muoiono

e ritornano nella loro polvere.

Mandi il tuo spirito, sono creati,

e rinnovi la faccia della terra.

La gloria del Signore sia per sempre;

gioisca il Signore delle sue opere.

Benedici il Signore, anima mia.

4 L: Il riferimento all’umana dignità, che è il fondamento e l’obiettivo della responsabilità di proteggere, ci porta al tema sul quale siamo invitati a concentrarci quest’anno, che segna il 60° anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo. Il documento fu il risultato di una convergenza di tradizioni religiose e culturali, tutte motivate dal comune desiderio di porre la persona umana al cuore delle istituzioni, leggi e interventi della società, e di considerare la persona umana essenziale per il mondo della cultura, della religione e della scienza. I diritti umani sono sempre più presentati come linguaggio comune e sostrato etico delle relazioni internazionali. Allo stesso tempo, l’universalità, l’indivisibilità e l’interdipendenza dei diritti umani servono tutte quali garanzie per la salvaguardia della dignità umana. È evidente, tuttavia, che i diritti riconosciuti e delineati nella Dichiarazione si applicano ad ognuno in virtù della comune origine della persona, la quale rimane il punto più alto del disegno creatore di Dio per il mondo e per la storia. Tali diritti sono basati sulla legge naturale iscritta nel cuore dell’uomo e presente nelle diverse culture e civiltà. Rimuovere i diritti umani da questo contesto significherebbe restringere il loro ambito e cedere ad una concezione relativistica, secondo la quale il significato e l’interpretazione dei diritti potrebbero variare e la loro universalità verrebbe negata in nome di contesti culturali, politici, sociali e persino religiosi differenti. Non si deve tuttavia permettere che tale ampia varietà di punti di vista oscuri il fatto che non solo i diritti sono universali, ma lo è anche la persona umana, soggetto di questi diritti.

CANTO DI LODE

Consegna del la carta dei diritti.

Mentre un solista legge gli impegni …ogni fedele si avvicina con il lumino acceso per ricevere la carta dei diritti

 

1. NOI CI IMPEGNAMO a proclamare la nostra ferma convinzione che violenza e terrorismo s'oppongono al vero spirito religioso, condannando ogni ricorso alla guerra e alla violenza in nome di Dio o della religione; noi ci impegniamo a fare tutto il possibile per sradicare le cause del terrorismo.


2. NOI CI IMPEGNAMO ad educare le persone al rispetto e alla stima reciproca, affinché si possa giungere ad una coesistenza pacifica e solidale tra membri d'etnie, culture e religioni diverse.

 

3. NOI CI IMPEGNAMO a promuovere la cultura del dialogo, in modo da sviluppare la comprensione e la fiducia reciproche tra gli individui e tra i popoli, perché queste sono le condizioni di una pace autentica. 

4. NOI CI IMPEGNAMO a difendere il diritto di ogni persona umana ad una esistenza degna, conforme alla sua identità culturale e a costituire liberamente una famiglia che le sia propria.


5. NOI CI IMPEGNAMO a dialogare con sincerità e pazienza, non considerando come un muro invalicabile ciò che ci separa ma, al contrario, riconoscendo che il confronto con la diversità degli altri può divenire occasione di una più grande comprensione reciproca.


6. NOI CI IMPEGNAMO a perdonarci reciprocamente gli errori e i pregiudizi passati e presenti e sostenerci nello sforzo comune per vincere l'egoismo e l'abuso, l'odio e la violenza, e per imparare dal passato che la pace senza giustizia non è una pace autentica.

7. NOI CI IMPEGNAMO ad essere dalla parte di coloro che soffrono la miseria e l'abbandono facendoci voce dei senza voce e lavorando concretamente per superare tali situazioni, convinti che nessuno può essere felice da solo.


8. NOI CI IMPEGNAMO a far nostro il grido di chi non si rassegna alla violenza e al male e desideriamo contribuire con tutte le nostre forze a dare all'umanità del nostro tempo una reale speranza di giustizia e di pace. 

9. NOI CI IMPEGNAMO ad incoraggiare ogni iniziativa per l'amicizia tra i popoli, convinti che se manca una solida intesa tra i popoli, il progresso tecnologico espone il mondo a dei rischi crescenti di distruzione e di morte.


10. NOI CI IMPEGNAMO a chiedere ai responsabili delle nazioni di fare tutti gli sforzi possibili perché, a livello nazionale e internazionale, sia costruito e consolidato un mondo di solidarietà e di pace fondata sulla giustizia.

 

 

P: Invochiamo Maria mediatrice di grazia perché custodisca e sostenga con il suo amore di Madre il nostro impegno a favore di un’umanità nuova:

 

TSanta Maria donna di parte,

tienici lontani dalla tentazione di servire due padroni.

Obbligaci ad uscire allo scoperto.

Non farci essere così cauti da voler sperimentare

impossibili conciliazioni degli opposti.

Preservaci dal sacrilegio di legittimare,

per malinteso senso di universalità cristiana,

le violenze consumate a danno degli oppressi.

Liberaci dall’indifferenza di fronte alle ingiustizie e a chi le compie.

Ma donaci la tolleranza che è un’attitudine sperimentabile

solo se si sta dalla parte dove ti sei messa tu.

Santa Maria , donna del pane,

tu che hai vissuto la sofferenza di quanti lottano per sopravvivere,

svelaci il senso dell’allucinante aritmetica della miseria.

Abbi misericordia dei milioni di esseri umani decimati dalla fame.

Rendici sensibili alla provocazione del loro grido

e ogni pezzo di pane che ci sopravanza metta in crisi

la nostra fiducia sull’attuale ordinamento economico,

che sembra garantire solo le ragioni dei più forti.

Santa Maria, donna del popolo

oggi più che mai abbiamo bisogno di te.

Viviamo tempi difficili, in cui allo spirito comunitario

si sovrappone la sindrome della setta.

Agli ideali di più vaste solidarietà si sostituisce l’istinto della fazione.

Alle spinte universalizzanti della storia,

fanno malinconico riscontro i sottomultipli del ghetto e della razza.

Il privato prevarica sul bene pubblico;la chiesuola sulla Chiesa.

Insegnaci a condividere con la gente le gioie e le speranze,

le tristezze e le angosce che contrassegnano il cammino della nostra civiltà

 

 

CONCLUSIONE e mandato

 

P: Il Signore sia con voi

T: E con il tuo spirito

P: Dio Padre di ogni uomo e datore della vita vi doni la grazia di custodirla e promuoverla

T: Amen

P: Cristo Signore, nostro fratello e redentore vi conceda di accogliere ogni uomo nel rispetto delle differenze e nell’amore che sa donare la vita fino alla fine.

T: Amen

P: Lo Spirito Santo rafforzi la vostra fede e vi sostenga nella solidarietà verso il prossimo.

T: Amen

P:

 

CANTO FINALE


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