INVITO ALLA LODE

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Cel.     Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.

Ass.    Amen.

Cel.     Grazia e pace a voi, fratelli e sorelle, da par­te di Dio nostro Padre  del Signore e Fratello nostro Gesù Cristo, che ci ha mandato il Suo Spi­rito e ci ha chiamati a vivere il suo amore, per­ché il mondo creda e mantenga viva la speranza del suo ritorno, secondo la volontà del Padre, a lui sia gloria, in tutti i tempi.

Ass.     Amen.

Cel.     Dio Padre scelse Maria fin dall' eternità

Ass.     prima che il mondo fosse.

Cel.     Cristo l'amò e diede se stesso per Lei

Ass.     volendo presentarla a sé tutta santa, splenden­te, immacolata.

Cel.     Lo Spirito Santo la coprì con la sua ombra

Ass.     e divenne Madre di Dio.

 

Cel.     Preghiamo.

O Dio, Padre buono, che in Maria, primogenita della redenzione, ci hai dato una madre di im­mensa tenerezza, apri i nostri cuori alla gioia dello Spirito e fa’ che ad imitazione della Ver­gine impariamo a magnificarti per l'opera stupenda compiuta nel Cristo tuo Figlio. Egli vi­ve e regna nei secoli dei secoli.

Ass.     Amen.

 

 

I° MOMENTO –

    MARIA: LA DONNA APERTA AL DONO DI DIO

 

G. L’incontro di Dio con Maria, è l’incontro che Lui ha cercato da tutta l’eternità… Finalmente dalle profondità della sua creazione che si era allontanata da Lui, s’innalza un “Sì” capace di attirarlo. E il Signore viene e si compromette per sempre! L’Amore è amato: ha trovato una casa dove abitare e la casa dell’uomo non è più deserta.

 

1ª lettura: dal Vangelo secondo Luca (cfr. 1, 26-38)

 

Nel sesto mese, l'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te». A queste parole ella rimase turbata e si domandava che senso avesse un tale saluto. L'angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e chiamato Figlio dell'Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».

Allora Maria disse all'angelo: «Come è possibile? Non conosco uomo».

Le rispose l'angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell'Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio.

Vedi: anche Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia, ha concepito un figlio e questo è il sesto mese per lei, che tutti dicevano sterile:nulla è impossibile a Dio».

Allora Maria disse: «Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto». E l'angelo partì da lei.

 

Resp. Ave Maria, gratia plena, Dominus tecum, benedicta tu!

 

1L. “Fin dall’eternità, Dio aveva previsto una creatura che in nessuna cosa, nemmeno la più piccola, si sarebbe allontanata da Lui. Che non avrebbe dissipato nessuna grazia, che non si sarebbe appropriata di nessuna cosa ricevuta da Lui: Maria di Nazaret” (san Massimiliano Kolbe).

 

2L.  “Le parole rivolte dall’angelo a Maria: “Ave Maria piena di grazia il Signore è con te”, esprimono l’ammirazione del cielo e della terra  e fanno trapelare l’incanto di Dio stesso nel contemplare il suo capolavoro – l’incarnazione del Figlio nel grembo verginale di Maria” (Giovanni Paolo II, Rosarium Virginis Mariae, 33).

 

Canto

 

2° MOMENTO - 

     MARIA: LA DONNA CHE  HA CREDUTO

 

G. Mediante Maria, fattasi obbedienza alla Parola, Dio visita il suo popolo. Maria porta in sé l’Eterno atteso da millenni. Come Maria anche noi con sollecitudine visitiamo le montagne della benevolenza di Dio.

 

lettura: dal vangelo secondo Luca (cfr. 1,39-46)

 

In quei giorni Maria si mise in viaggio verso la montagna e raggiunse in fretta una città di Giuda. Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino le sussultò nel grembo. Elisabetta fu piena di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che debbo che la madre del mio Signore venga a me? Ecco, appena la voce del tuo saluto è giunta ai miei orecchi, il bambino ha esultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell'adempimento delle parole del Signore». Allora Maria disse: «L’anima mia magnifica il Signore, e il mio spirito esulta in Dio mio salvatore».

 

L.Nel Vangelo abbiamo sentito il Magnificat, questa grande poesia venuta dalle labbra, anzi dal cuore di Maria, ispirata dallo Spirito Santo. In questo canto meraviglioso si riflette tutta l’anima, tutta la personalità di Maria. Possiamo dire che questo suo canto è un ritratto, una vera icona di Maria, nella quale possiamo vederla proprio così com'è (Benedetto XVI, Omelia del 15 agosto 2005).

 

T.        L'anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perché ha guardato l'umiltà della sua serva.

D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.

Grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente e Santo è il suo nome.

 

L.Maria desidera che Dio sia grande nel mondo, sia grande nella sua vita, sia presente tra tutti noi. Non ha paura che Dio possa essere un “concorrente” nella nostra vita, che possa toglierci qualcosa della nostra libertà, del nostro spazio vitale con la sua grandezza. Ella sa che, se Dio è grande, anche noi siamo grandi. La nostra vita non viene oppressa, ma viene elevata e allargata: proprio allora diventa grande nello splendore di Dio (Benedetto XVI, Omelia del 15 agosto 2005).

 

T.        Di generazione in generazione la sua misericordia

            si stende su quelli che lo temono.

Ha spiegato la potenza del suo braccio,

ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;

ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili;

ha ricolmato di beni gli affamati,

ha rimandato a mani vuote i ricchi.

 

L.  Maria Immacolata è garanzia che nel mondo il bene è più forte del male. Lei possiede questa potenza: di contagiare con la Grazia gli uomini e di comunicare loro la salvezza. Solo chi è consapevole della propria povertà può essere colmato della grazia divina…

La grazia di Dio non sceglie i superbi, ma gli umili, non sceglie i potenti ma i deboli, non sceglie i sazi ma gli affamati (P. Luigi Faccenda).

 

T.        Ha soccorso Israele, suo servo,

ricordandosi della sua misericordia

come aveva promesso ai nostri padri,

ad Abramo e alla sua discendenza, per sempre.

 

 

 

Cel.     Preghiamo.

Vergine santa, modello di ogni virtù,

donaci la grazia di comprendere il valore del servizio.

Il nostro cuore, o Maria, sia mite e umile;

la nostra vita sia pura e piena di tenerezza;

la nostra compassione verso i poveri e i sofferenti

sia veramente grande.

Il tuo sorriso, o Maria ci accompagni sempre,

così da renderci capaci di comunicare la gioia,

quella gioia che il tuo Figlio ha portato nel mondo.

 

T.        Amen.

 

Canto

 

 

3° MOMENTO – 
     MARIA: LA DONNA FATTA DONO

G. La storia umana, che cammina verso un ideale di armonia  è attraversata dal conflitto e dal dramma, ed è una storia seria perché in essa si gioca l’esistenza e la felicità dell’uomo e dell’umanità. Maria, l’Immacolata, è il segno dell’umanità riconciliata, il segno vivente “che Dio ha vinto. L’amore ha vinto. Ha vinto la vita. Si è mostrato che l’amore è più forte della morte. Che Dio ha la vera forza e la sua forza è bontà e amore” (Benedetto XVI, Omelia del 15 agosto 2005). Maria, ricolmata di grazia, scelta per madre, si è fatta serva, ed ora è assunta in cielo in corpo e anima.

3ª lettura: dal libro dell’Apocalisse di San Giovanni Apostolo              

    (cfr. 12, 1- 4)

 

Nel cielo apparve poi un segno grandioso: una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e sul suo capo una corona di dodici stelle.

Era incinta e gridava per le doglie e il travaglio del parto.

Allora apparve un altro segno nel cielo: un enorme drago rosso, con sette teste e dieci corna e sulle teste sette diademi; la sua coda trascinava giù un terzo delle stelle del cielo e le precipitava sulla terra.

Il drago si pose davanti alla donna che stava per partorire per divorare il bambino appena nato.

 

 

 

Responsorio: Il Signore è la mia forza, mio canto è il Signor

                      Egli è il Salvator, in Lui confido, non ho timor

 

2L. Per me hai creato i cieli costellati  di stelle, per me la terra, i mari, i monti, i fiumi e tante cose belle che vivono sulla terra… Ma questo non bastava: per mostrarmi da vicino che mi amavi con tanta tenerezza, sei sceso dalle più pure delizie del Paradiso su questa terra piena di lacrime, hai condotto una vita in mezzo alla povertà, alle fatiche e alle sofferenze, e infine, disprezzato e deriso, hai voluto essere sospeso tra i tormenti su un turpe patibolo in mezzo a due ladri.. O Dio d’amore, mi hai redento in questo modo terribile, ma generoso…! Chi ardirebbe supporre!

 

Responsorio

 

1L. Tu, però, non ti sei accontentato di questo, ma vedendo che sarebbero trascorsi bel venti secoli dal momento in cui sono state effuse queste dimostrazioni del tuo amore e io sarei apparso soltanto ora su questa terra, hai voluto provvedere anche a questo! Il tuo cuore non ha acconsentito a far sì che io mi  dovessi nutrire unicamente di ricordi del tuo smisurato amore, sei rimasto su questa misera terra nel Santissimo e mirabile Sacramento dell’Altare e ora vieni a me e ti unisci strettamente a me sotto forma di nutrimento… Il tuo sangue ora scorre già nel mio sangue, la tua anima, o Dio incarnato, compenetra la mia anima, le da forza e la nutre… Quali miracoli! Chi ardirebbe supporre?

 

Responsorio

 

2L. Che cosa avresti potuto darmi ancora, O Dio, dopo di esserti offerto a me in proprietà?

Il tuo cuore, ardente di amore verso di me, ti ha suggerito ancora un altro dono: sì, un altro dono ancora!  Tu ci hai comandato di diventare bambini, se vogliamo entrare nel regno dei cieli. Tu sai bene che un bambino ha bisogno di una madre: Tu stesso hai stabilito questa legge di amore. La tua bontà e la tua misericordia, perciò ha creato per noi questa Madre, la personificazione della tua bontà e del tuo amore infinito, e dalla croce, sul Golgota, hai offerto lei a noi e noi a lei… Inoltre hai stabilito, o Dio che ci ami, di costituirla onnipotente dispensatrice di grazie: tu non rifiuti nulla a Lei, ma neppure Lei è capace di rifiutare alcunché a nessuno… Chi, dunque non raggiungerà il Paradiso?

 

Responsorio

 

 

Rito di Consacrazione all’Immacolata

 

 

 

Preghiera di Consacrazione

(Formula di consacrazione scritta da san Massimiliano Kolbe)

 

O Immacolata, Regina del cielo e della terra,

rifugio dei peccatori e Madre nostra amorosissima,

cui Dio volle affidare l’intera economia della sua misericordia,

io, indegno peccatore, mi prostro ai tuoi piedi,

supplicandoti umilmente di volermi accettare tutto

e completamente come cosa e proprietà tua,

e di fare ciò che ti piace di me

e di tutte le facoltà della mia anima e del mio corpo,

di tutta la mia vita, morte ed eternità.

Disponi pure, se vuoi, di tutto me stesso, senza alcuna riserva,

per compiere ciò che è stato detto di te:

“Ella ti schiaccerà il capo” (Gn 3,15)

come pure:”Tu sola hai distrutto tutte le eresie del mondo intero”,

affinché nelle tue mani immacolate e misericordiosissime

io divenga uno strumento utile per innestare

e incrementare il più fortemente possibile

la tua gloria in tante anime smarrite in indifferenti

e per estendere in tal modo,

quanto più è possibile il benedetto

Regno del Sacratissimo Cuore di Gesù.

Dove tu entri, infatti, ottieni la grazia della conversione

e della santificazione, poiché ogni grazia scorre,

attraverso le tue mani, dal Cuore dolcissimo di Gesù fino a noi.

 

O Maria concepita senza peccato

prega per noi che a Te ricorriamo,

e per quanti a te non ricorrono,

in particolare per i nemici della santa Chiesa

e per quelli che Ti sono raccomandati!

 

Consegna della medaglia miracolosa

 

Cel. Ricevi la santa medaglia, portala con fede e venerala con amore, affinché la piissima ed Immacolata Vergine Madre di Dio ti protegga e ti difenda e, rinnovando i prodigi della sua bontà, ti ottenga ciò che chiederai con supplice preghiera; così vivendo e morendo nel suo materno amore, tu possa conseguire la felicità eterna.

 

T.     Amen. 

 

 

G. A conclusione di questa veglia in onore dell’Immacolata  affidiamo al suo cuore materno tutte le nostre necessità e alcune intenzioni particolari:

 

-          Per il Santo Padre, per tutta la Chiesa eper tutti i vescovi, i sacerdoti e i diaconi  Ave Maria

-          Per i Catechisti, gli Educatori Ave Maria

-          Per i consacrati e i missionari sparsi nel mondo  Ave Maria

-          Per tutte le famiglie  Ave Maria

-    Per i bambini, gli adolescenti e i giovani   Ave Maria 

-          Per tutti gli ammalati, i poveri, i disoccupati e le persone sole  Ave Maria

-          Per le vocazioni alla vita sacerdotale, consacrata e missionaria 

      Ave Maria

-          Per la pace nel mondo e per le vittime della violenza  Ave Maria

-          Per tutti coloro che non credono  Ave Maria

-    Perché il Signore apra le porte del cielo ai nostri cari defunti Ave Maria

 

Cel.     Preghiamo.

 

Padre, La Vergine Chiesa, a immagine della Vergine Madre, ti serva con cuore generoso e puro, e ascoltando la voce del tuo Spirito, con la fiaccola sempre ardente della fede, corra incontro allo Sposo che viene. Egli vive e regna nei secoli dei secoli.

 

           T.         Amen.

 

Cel.     Testimoniate al mondo, con una vita di grazia, di essere membra vive della Chiesa di Cristo. Andate in pace!

 

T.        Rendiamo grazie a Dio!

 

Canto finale

 

“Appartieni ogni giorno di più all’Immacolata, in Lei e attraverso Lei a Gesù; in Lui e attraverso Lui al Padre Celeste. E consacra tutta la vita a questo: portare questa felicità anche al prossimo”

(San Massimiliano Kolbe, SK 1362a)

 

 

 

 


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