«DIO VIDE CHE ERA COSA BUONA»

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LETTORE 1: «Il centro della vocazione cristiana è Cristo! Custo­diamo Cristo nella nostra vita, per custodire gli altri, per cu­stodire il creato! La vocazione del custodire, però, non ri­guarda solamente noi cristiani, ha una dimensione che pre­cede e che è semplicemente umana, riguarda tutti. È il cu­stodire l'intero creato, la bel­lezza del creato, come ci viene detto nel Libro della Genesi e come ci ha mostrato san Fran­cesco d'Assisi: è l'avere ri­spetto per ogni creatura di Dio e per l'ambiente in cui viviamo. È il custodire la gente, l'aver cura di tutti [...]. Siate custodi dei doni di Dio! E quando l'uomo viene meno a questa re­sponsabilità LI, quando non ci prendiamo cura del creato e dei fratelli, allora trova spazio la distruzione e il cuore inaridi­scet...1. Siamo "custodi" della creazione, del disegno di Dio iscritto nella natura, custodi dell'altro, dell'ambiente; non lasciamo che segni di distru­zione e di morte accompagnino il cammino di questo nostro mondo! Custodire il creato, ogni uomo ed ogni donna, con uno sguardo di tenerezza e amore, è aprire l'orizzonte della speranza».

(Papa Francesco)

 

CONTO: Salmo 8

 

GUIDA: Nella Genesi si racconta che Dio pose l'uomo in un giar­dino, l'Eden. Questo posto bello, buono e fecondo fu affi­dato all'uomo perché ne go­desse e se ne prendesse cura. Custodire il giardino significa realizzare pienamente noi stessi: c'è un progetto di vita, sognato e realizzato da Dio Padre che si svela a noi attraverso i ritmi della natura e dell'essere umano.

 

LETTORE 2: Dal libro della Genesi (1,27-29; 2,15).

 

GUIDA: L'intera creazione è dun­que un dono di Dio. Come i ge­nitori preparano una casa per accogliere i figli, così il Padre ha preparato l'universo per tutti noi. Contemplando la bel­lezza del creato comprendiamo quanto grande sia l'Amore di Dio per noi e non possiamo fare a meno di lodarlo.

 

Pausa di silenzio e riflessione.

 

GUIDA: San Francesco d'Assisi, che affascina gli uomini e le donne di ogni tempo per il suo amore incondizionato a Dio, fu capace di chiamare fratelli e so­relle ogni cosa creata, riconoscendo in esse la grande bontà di Dio. Il «Cantico delle Crea­ture», composto quando aveva ormai perso l'uso della vista, è la testimonianza più bella non solo dell'amore per la natura, ma anche della capacità di sen­tirsi parte integrante della Creazione e in armonia persino con «sora nostra morte corpo­rale».

 

CANTO: Fratello sole, sorella luna (o Laudato sii, Signore mio).

 

GUIDA: La nostra storia è carat­terizzata dalla distruzione del giardino originario. Abbiamo voluto sentirci padroni assoluti anziché umili amministratori e non ci siamo resi conto che ogni gesto contro la creazione è anche contro il suo Creatore.

 

LETTORE 1: «Quando l'ultimo albero sarà stato abbattuto, l'ultimo fiume avvelenato, l'ultimo
pesce pescato, vi accorgerete che non si può mangiare il denaro...».

 

(Condottiero nativo americano, Piede di Corvo, agli inglesi)

 

LETTORE 2: Il problema della difesa della natura è diventato ormai di pubblico dominio. La terra è malata dell'uomo. In cambio, essa minaccia la nostra salute. Se continuiamo in mille modi a sfruttarla e a inquinarla, ci ucciderà [...]. È dal grembo della terra che Dio ci ha tratti. Essa è la nostra comune madre. Mentre certi popoli e tribù che noi riteniamo appena civilizzati non lo dimenticano un solo istante, noi, non di rado, lo ab­biamo dimenticato Privato della comunione con la terra, nessun uomo potrebbe vivere e Svilupparsi Siamo chiamati a sviluppare in tutti una pro­fonda coscienza di questa responsabilità alcuni hanno sfruttato la terra per la loro feli­cità, condannando molti altri alla malattia e ad una morte prematura. La terra quando non viene rispettata e usata in modo ragionevole, si ammala e deperisce. Usurata, essa usura l'uomo. Malata, diventa conta­giosa [...]. Ancora una volta, a soffrirne sono stati anzitutto i poveri, ma ora l'inquinamento si è esteso senza eccezione E...]. Per i cristiani l'universo è il primo luogo di incontro con il Padre Creatore che da sempre vuole far partecipare tutti i suoi figli al completamento della sua creazione.

(M. Quoist)

 

TUTTI: Grazie, Signore, per avermi aperto gli occhi! Consi­deravo l'ecologia una nuova moda, per difendere i miei inte­ressi. Ora ho ritrovato la terra che Tu ci hai donato come una madre da amare. Tu ci hai for­mati dalla sua argilla e hai vo­luto che da essa ci nutrissimo; ce l'hai affidata, perché cresca sempre viva e bella e possa ac­cogliere e nutrire i nostri figli, fino alla fine dei tempi. L'avevo persa di vista, credevo di po­terne fare a meno. Signore, ecco che finalmente la ritrovo, ma la scopro malata, ferita, sfi­nita [...]. Tu ce l'avevi donata e noi l'abbiamo imprigionata fra le nostre avide mani. Malata e contagiosa, ci contagia. Pren­derò le sue difese, Signore, dal momento che manca di braccia e non ha voce. Assieme ai miei fratelli, mi batterò per lei, cureremo le sue ferite, restituen­dole la salute e facendola cre­scere. E l'ameremo. E le resti­tuiremo la vita.

(M. Quoist)

 

GUIDA: Custodire il creato come custodia del cuore, con la capa­cità di costruire un cuore amato, sereno, senza invidia, senza gelosia. Papa ha parlato dell'esperienza del creato in modo inedito, perché è nel creato che ha inserito la vita, la famiglia e, soprattutto, i poveri, c'è una custodia del creato che diventa custodia del mondo.

(mons. G. Bregantini)

 

CANTO FINALE

 

 

 


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