CORPUS DOMINI

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Guida:

Ogni anno, sessanta giorni dopo la Pasqua, la Santa Madre Chiesa celebra il "Corpus Domini": solennità religiosa in onore di Gesù Eucaristico (il "Corpo" di Cristo sotto il segno sacramentale del pane). Questa festa si sviluppò nel XIII secolo ed estesa da Sua Santità Papa Urbano IV, nel 1263, a tutta la cattolicità.

Canto:

Davanti al Re, ci stringiamo insieme

per adorarlo con tutto il cuor;

verso di Lui, eleviamo insieme,

canti di gloria, al nostro Re dei re

 

  • Momento di Lode

 

Ti rendiamo grazie, Padre Santo,

per il dono dell’ Eucarestica, il dono di te.

In questo pane ci dono il tuo corpo, il tuo Spirito,

primo dono ai credenti.

 

Ti benediciamo e ti lodiamo Signore Padre Santo,

perché l’unico pane e l’unico calice

ci raccolgono nell’unico Corpo,

facendo di noi nella comunione all’unico Santo

mediante i santi doni,

la comunione dei santi

nel tempo e per l’eternità.

A te sia lode e onore Signore Padre Santo

 

 

Dagli Atti degli Apostoli (10,34.37-43)

Pietro prese la parola e disse: «In verità sto rendendomi conto che Dio non fa preferenze di persone. Voi conoscete ciò che è accaduto in tutta la Giudea, incominciando dalla Galilea, dopo il battesimo predicato da Giovanni; cioè come Dio consacrò in Spirito Santo e potenza Gesù di Nazareth, il quale passò beneficando e risanando tutti coloro che stavano sotto il potere del diavolo, perché Dio era con lui. E noi siamo testimoni di tutte le cose da lui compiute nella regione dei Giudei e in Gerusalemme. Essi lo uccisero appendendolo a una croce, ma Dio lo ha risuscitato al terzo giorno e volle che apparisse, non a tutto il popolo, ma a testimoni prescelti da Dio, a noi, che abbiamo mangiato e bevuto con lui dopo la sua risurrezione dai morti. E ci ha ordinato di annunziare al popolo e di attestare che egli è il giudice dei vivi e dei morti costituito da Dio. Tutti i profeti gli rendono questa testimonianza: chiunque crede in lui ottiene la remissione dei peccati per mezzo del suo nome».

 

Salmo 22

Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla;

su pascoli erbosi mi fa riposare,

ad acque tranquille mi conduce.

Mi rinfranca, mi guida per il giusto cammino,

per amore del suo nome.

 

Se dovessi camminare in una valle oscura,

non temerei alcun male, perché tu sei con me.

Il tuo bastone e il tuo vincastro mi danno sicurezza.

 

Davanti a me tu prepari una mensa

sotto gli occhi dei miei nemici;

cospargi di olio il mio capo. Il mio calice trabocca.

 

Felicità e grazia mi saranno compagne tutti i giorni della mia vita,

e abiterò nella casa del Signore per lunghissimi anni.

 

Parole di SS. Papa Paolo VI

Oggi è festa speciale per la Chiesa; come sapete, è il «Corpus Domini». Quale può essere oggi il nostro voto per la nostra Città, e per tutta la «Città di Dio», che è nel mondo, se non quello che questo mistero di fede e questo mistero di amore, - perchè tale è il Sacramento dell’Eucaristia -, irradi fede ed amore in tutta la convivenza umana e sociale? Questo desiderio di irradiazione è cosi vivo, in questa festività, nella Chiesa, che essa porta fuori dalla sua casa, il Tempio riservato al culto e al silenzio, il Sacramento adorabile, il suo Gesù vivente e velato nel segno del Pane di vita, simbolo e realtà del sacrificio redentore, affinché tutti lo sappiano, tutti lo vedano questo segno di misteriosa presenza, che accompagna la Chiesa nel cammino della sua storia, ed affinché il mondo, anche quello profano, si accorga che Cristo gli è vicino, ed ha pure per lui, se esso la vuole, un’effusione di bontà, una offerta di speranza. Noi, cosi facendo, non sappiamo quale recettività, quale rispondenza abbia il mondo moderno a questo invito di religiosa pietà e a questo stimolo al gaudio della comunione cristiana; ora poi la processione solenne d’un tempo si riduce ad una pubblica, ma raccolta celebrazione; non è timidezza, è discrezione e più vivo richiamo alla libera adesione al Messia che scende nelle nostre strade, fra la gente, ancora una volta mostrando, in questo esteriore incontro, in questa aperta ostensione, ch’Egli è per tutti; per chiunque gli fa umile e spontaneo dono della propria fede e ne accetta in ricambio il dono del suo amore. È un rito tradizionale nelle città delle Nazioni, che non disdegnano, anche se laiche, il nome cristiano; è un rito antico, ma, a ben riflettere, non d’altri tempi; è sempre anche per questo nostro tempo, che di fede e di amore ha tanto bisogno.

 

 

 

 

 

Credo, mio Dio.

Sono con te, Maestro, come i discepoli in cammino verso Emmaus, in cammino sui sentieri della storia, in cammino con la Chiesa, la tua Chiesa universale e cattolica. Signore Gesù mi fai scoprire il senso vero del vivere, mi inviti a restare con te, a spezzarmi con te, a rimanere nella tua casa per scoprirti amore che si dona.

Gesù, credo in te! Gesù, amo te! Gesù, adoro te! Gesù, spero in te! Gesù, vivo in te! Gesù, sei in me! Gesù sei il mio tutto! Gesù!

Mio Signore e mio Dio, credo che in questo momento ascolti le mie preghiere. Ti cerco Gesù, voglio incontrarti nelle mie piccole cose, raggiungerti tutte le volte in cui mi sembri lontano, ma Signore tu sei sempre vicino!.

 

Signore Gesù sei santo, grande, onnipotente, bellezza, purezza, amore senza limite e io ti adoro. Gesù sepre più spesso mi chiudo nella mia fragilità, mi lascio imprigionare nelle mie paure, spesso mi aggancio a tante certezze ma tu mi sussurri poche parole: <<Non temere, io ti amo>>.

 

Signore Gesù, credo che nella tua infinita bontà mi hai dato tutto e per questo io ti ringrazio. Devo ringraziarti per la bellezza e il dono del creato, per aver desiderato me, avermi pensato e amato sin da sempre.

 

Signore Gesù, ti dico grazie perché per me hai dato tutto te stesso, affinché io abbia la salvezza, hai spezzato la tua vita per me e hai versato il tuo sangue per me, ma Signore sei anche Risorto per me, e per me hai comandato di celebrare l’Eucarestia affinché quel pezzo di pane diventasse il tuo Corpo.

 

Ti rendo grazie e lode o Eucaristico mio Signore, ti rendo adorazione e gloria o Santo dei santi, ti rendo benedizione e potenza glorioso Figlio di Dio, Dio. Amen. Alleluia a te Signore Gesù!

 

 

 

 

+ Dal vangelo secondo Matteo (11,25-30)

In quel tempo Gesù disse: «Ti benedico, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai tenuto nascoste queste cose ai sapienti e agli intelligenti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così è piaciuto a te.

Tutto mi è stato dato dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio lo voglia rivelare.

Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per le vostre anime. Il mio giogo infatti è dolce e il mio carico leggero».

 

 

Riflettiamo…

Venite a me! dice Cristo; e ci invita a comporre d’intorno a Lui, nostro capo, noi, le membra sue, affinché siamo “consumati nell’unità”; affinché intorno ai suo Corpo reale il suo Corpo mistico, da cui viene e per cui viene la sua sacramentale presenza, si riunisca, e prenda coscienza di sé.

Venite a me! Egli dice; perché questo Sacramento è di natura sua un invito; è, per l’eloquenza stessa del simbolo che io caratterizza, una chiamata, un’ offerta: sì, perché è pane! Strana, impensabile forma di rivestire la più alta realtà religiosa col più familiare ed il più cordiale dei segni! E’ pane che vuol rispondere alla fame umana; è pane, che perciò si pone al tempo stesso come necessario e gustoso, come indispensabile ed amico. E’ pane che si esibisce, e svela così come per riunire a convito gli uomini Cristo ha pensato ad un dono d’amore che si offre e s’immola. […]

La voce di Cristo riecheggia profonda: “Venite a me, voi tutti che siete affaticati e tribolati; ed io vi conforterò” (Mt 11,28), e vuole effondersi ai quattro venti: a tutti gli uomini che pensano e che lavorano; a tutti gli uomini che attendono sollievo alla loro fatica e alla loro sofferenza; a tutti gli uomini che hanno fame e sete di migliore giustizia; a tutti gli uomini a cui sembra non basti il vincolo d’una stessa lingua, d’una stessa terra, d’una stessa storia, d’una stessa società per sentirsi e per dimostrarsi fratelli; e vuole dare nel simbolo vivente d’un Amore divino, che si fa pane di sacrificio per ciascuno e per tutti, il pegno sicuro della pace e della vita.

(Paolo VI)

 

Canto…

 

PREGHIERA UNIVERSALE DELLA CHIESA

 

Celebrante: a tutti noi è stato donato un <<messaggio d’amore>>. Con la preghiera il

nostro dono si fa intercessione e ricchezza, impegno concreto a fare sì che

si realizzi nella nostra vita. Ognuno deve imparare ad amare per poter

diventare, per gli altri, dono gratuito e disinteressato, così come il Signore

ha donato la sua vita per la nostra salvezza. A lui, amore supremo,

diciamo: Gesù buono e misericordioso pietà di noi..

 

lettore 1 • Signore, insegnaci ad amare. Tienici per mano, come bambini inesperti, e

mostraci la via da percorrere per arrivare a te. Preghiamo. - Rit.

lettore 2 • Signore, insegnaci a divenire dono per gli altri. Aiutaci a investire e a far

fruttificare, totalmente per gli altri, tutti i talenti che tu ci hai chiesto di

amministrare. Preghiamo. - Rit.

lettore 3 • Signore, insegnaci ad amare le persone che ci circondano. Aiutaci ad

apprezzare non soltanto le loro doti gratificanti, ma soprattutto il loro essere

persona, figli tuoi. Preghiamo. - Rit.

lettore 4 • Signore, insegnaci ad amare, a cogliere l’amicizia come un dono prezioso

che ci arricchisce vicendevolmente. Rendici stimolo gli uni per gli altri e non

un semplice, fragile appoggio. Preghiamo. - Rit.

lettore 5 • Signore, tu che sei misericordioso accresci in noi il desiderio di seguirti sempre più

nella tua Chiesa Santa e Cattolica, seguendo sempre l’insegnamento del Papa e dei Vescovi. Preghiamo. – Rit.

Celebrante: Gesù, Maestro divino, ti adoriamo come l’Unigenito di Dio, venuto al mondo per dare agli uomini la Vita, e la Vita più abbondante. Ti ringraziamo perché morendo sulla croce ci hai meritato la vita, che ci comunichi nel battesimo e nutri nell’Eucaristia e negli altri Sacramenti. Vivi in noi, o Gesù, con l’effusione dello Spirito Santo, onde possiamo amarti con tutta la mente, tutte le forze, tutto il cuore; e amare il prossimo come noi stessi per amor tuo.

Canto finale

 

 

 


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