LA CROCE, MAESTRA DEL CRISTIANO

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Canto d’inizio: NOSTRA GLORIA È LA CROCE DI CRISTO

 

 

C: Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.

T: Amen

C. Il Signore sia con voi.

T: E con il tuo Spirito.

C: Fratelli e sorelle, prima di cominciare questa veglia di preghiera, purifichiamo il nostro cuore e chiediamo sinceramente perdono dei nostri peccati. (Breve pausa)

C: Signore Gesù, che hai voluto essere innalzato da terra per attirarci a Te, abbi pietà di noi.

T: Signore, pietà.

C: Signore Gesù, che ci sottoponi al giudizio della tua croce, abbi pietà di noi.

T: Cristo, pietà.

C: Signore Gesù, che nell’acqua e nello Spirito ci hai rigenerato a tua immagine, abbi pietà di noi.

T: Signore, pietà.

C: Dio onnipotente abbia misericordia di noi, perdoni i nostri peccati e ci conduca alla vita eterna.

T: Amen

C: Invochiamo insieme lo Spirito Santo affinché ci aiuti a rendere più forte e incisiva la preghiera di ognuno di noi:

Vieni, Spirito Santo, / memoria delle opere di Dio / che metti le ali / alla gioia dell’attesa / del ritorno glorioso di Cristo, / per condurci dal tempo all’eternità. / Vieni, Spirito Santo, / dono offerto dall’alto / sollecitudine amorosa di Dio, / letizia di chi si sente amato / e toccato dal tuo riverbero di pace infinita. / Vieni, Spirito Santo, / che ricapitoli i frammenti di giubilo / dispersi nei cuori e nella storia, / e doni significati inediti / a gioie e delusioni, paure e desideri. / Vieni, Spirito Santo, / torrente inestinguibile di grazia / che imprimi la traiettoria salvifica / alla nostra vicenda umana / per saziare il nostro anelito di beatitudine. / Amen

 

Presentazione del tema della veglia

Lettore: Dagli scritti di S. Agostino:

Non a caso Cristo scelse un tal genere di morte: lo fece per essere maestro di quella larghezza, altezza, lunghezza e profondità di cui parla San Paolo (Ef 3, 14-19). La larghezza è rappresentata dal legno trasversale: e raffigura le opere buone, perché su di esso sono inchiodate le mani. La lunghezza è rappresentata dal tronco stesso visibile fino a terra: esso dà il senso della stabilità e della perseveranza […]. L’altezza è rappresentata da quella parte della croce che si eleva al disopra del legno trasversale, cioè sopra il capo del crocifisso: essa indica la superna attesa di coloro che vivono nella santa speranza. E quella parte della croce che viene piantata e nascosta, sostenendo tutto il resto, sta a rappresentare la profondità della grazia gratuitamente offerta.

 

 

 

 

1° Momento: LE OPERE BUONE

 

ascolto della parola di dio

Dal libro di Tobia (4,5-11)

Ogni giorno, o figlio, ricordati del Signore; non peccare né trasgredire i suoi comandi. Compi opere buone in tutti i giorni della tua vita e non metterti per la strada dell'ingiustizia. Se agirai con rettitudine, riusciranno le tue azioni, come quelle di chiunque pratichi la giustizia. Dei tuoi beni fà elemosina. Non distogliere mai lo sguardo dal povero, così non si leverà da te lo sguardo di Dio. La tua elemosina sia proporzionata ai beni che possiedi: se hai molto, dà molto; se poco, non esitare a dare secondo quel poco. Così ti preparerai un bel tesoro per il giorno del bisogno, poiché l'elemosina libera dalla morte e salva dall'andare tra le tenebre. Per tutti quelli che la compiono, l'elemosina è un dono prezioso davanti all'Altissimo. Parola di Dio.

T: Rendiamo grazie a Dio.

 

Racconto: Le mani di Dio

Lettore: Dicono che Dio, quando creò l'uomo e la donna, dimenticò un particolare: le mani. Appena se ne accorse, vi pose rimedio da eccellente artista qual è: modellò mani bellissime, tenere e delicate per la donna, forti e grandi per l'uomo. Cominciarono ad usarle. A volte le usavano bene, altre volte male. Allora Dio decise di incarnarsi, per avere lui stesso le mani e insegnare loro come dovevano usarle. Mostrò loro come benedire, accarezzare, curare, regalare, donarsi. Permise che inchiodassero le sue mani per dimostrare che era possibile tenerle sempre aperte, pronte ad accogliere… Dimostrò così che due chiodi non avrebbero mai potuto inchiodare la libertà!

 

Presentazione del simbolo (durante il racconto)

 

Preghiera comunitaria

Concedimi, Dio misericordioso, / di desiderare con ardore / quel che Tu approvi, / di ricercarlo con prudenza, / di riconoscerlo secondo verità, / di compierlo in modo perfetto, / a lode e gloria del Tuo nome. / Metti ordine nella mia vita, / fammi conoscere / ciò che vuoi che io faccia, / concedimi di compierlo come si deve / e come è utile alla salvezza della mia anima. / Che io cammini verso di Te, Signore, / seguendo una strada sicura, diritta, praticabile / e capace di condurre alla meta, / una strada che non si smarrisca / fra il benessere o fra le difficoltà. / Che io ti renda grazie / quando le cose vanno bene, / e nelle avversità conservi la pazienza, / senza esaltarmi nella prosperità / e senza abbattermi nei momenti più duri. / Che io mi stanchi di ogni gioia / in cui Tu non sei presente, / che non desideri nulla / all’infuori di Te. / Ogni lavoro da compiere per Te / mi sia gradito, Signore, / e insopportabile senza di Te / ogni riposo. / Donami di rivolgere spesso / il mio cuore a Te, / e quando cedo alla debolezza, / fa’ che riconosca la mia colpa con dolore, / e col fermo proposito di correggermi. / Amen.

(S. Tommaso d’Aquino)

 

Preghiera del celebrante:

C: O Signore, sostieni la tua Chiesa nell’impegno delle buone opere e fa che, libera da ogni egoismo, ti serva con generosa dedizione. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore.

T: Amen

 

Canto di chiusura del primo momento:

SEMPRE PIÙ IN ALTO

 

 

 

 

 

2° momento: LA PERSEVERANZA

 

ascolto della parola di dio

Dal libro del Siracide (2,1-11)

Figlio, se ti presenti per servire il Signore, preparati alla tentazione. Abbi un cuore retto e sii costante, non ti smarrire nel tempo della seduzione. Stà unito a lui senza separartene, perché tu sia esaltato nei tuoi ultimi giorni. Accetta quanto ti capita, sii paziente nelle vicende dolorose, perché con il fuoco si prova l'oro, e gli uomini ben accetti nel crogiuolo del dolore. Affidati a lui ed egli ti aiuterà; segui la via diritta e spera in lui. Quanti temete il Signore, aspettate la sua misericordia; non deviate per non cadere. Voi che temete il Signore, confidate in lui; il vostro salario non verrà meno. Voi che temete il Signore, sperate i suoi benefici, la felicità eterna e la misericordia. Considerate le generazioni passate e riflettete: chi ha confidato nel Signore ed è rimasto deluso? O chi ha perseverato nel suo timore e fu abbandonato? O chi lo ha invocato ed è stato da lui trascurato? Perché il Signore è clemente e misericordioso, rimette i peccati e salva al momento della tribolazione. Parola di Dio.

T: Rendiamo grazie a Dio.

 

Riflessione

Lettore: E’ inevitabile che nella vita si faccia esperienza della prova, che si venga chiamati a sostenere situazioni difficili e faticose, che ci si imbatta in vicende dolorose. Nessuno ne è risparmiato: né il Figlio di Dio, Gesù, né Maria, né il credente! E’ in questi casi che la perseveranza rivela il suo volto. Ciascuno di noi è chiamato ad essere forte, convinti che la prova sostenuta con pazienza e perseveranza tempra il cuore e la mente e ci rende ancora più accetti a Dio. Condizione necessaria per sostenere la prova con la perseveranza è la fiducia in Dio, l’abbandono a Lui, nella convinzione che il suo amore per noi è forte, sincero e fedele. Fidarsi di Dio significa: mantenersi sulla retta via, evitando di cercare soluzioni ingiuste, cercando magari di restituire il male che riceviamo dagli altri sugli altri. Significa non pretendere di vedere cambiamenti nell’arco di poco tempo, ma prepararsi ad affrontare i tempi stabiliti da Dio, senza perdere la pazienza. Infine, significa invocare continuamente e senza stancarsi il Signore, bussando alla sua porta con confidenza ed umiltà. Il Signore infatti non delude quanti credono in lui, non abbandona i suoi. Tante volte invece in noi prevale lo scoraggiamento e la paura e allora ci si lascia andare alla sfiducia. Gettiamoci nelle braccia di Dio, perché grande è la sua misericordia.

 

Presentazione del simbolo

 

Preghiera comunitaria

Signore Gesù, / nostro amato redentore, / compi in noi / la tua opera di salvezza / e fa di noi la tua Chiesa. / Rendici forti e perseveranti / nelle vicende dolorose, / mantieni ferma / la nostra fiducia in te, / preservaci dallo scoraggiamento / e dalla paura. / Donaci un cuore / mite e paziente, / ben disposto / e sensibile verso tutti, / capace di ascoltare / e di capire. / Il tuo Spirito di verità / ci renda testimoni / coerenti e fedeli, / non opportunisti o volubili, / fermi nel ricercare il bene, / mai disposti a compromessi. / Il tuo Spirito di santità / sostenga il nostro sforzo di conversione / e la nostra quotidiana lotta / contro il male. / Ci aiuti a portare ogni giorno / il tuo giogo dolce e soave, / ad entrare per la porta stretta / che conduce alla vita, / perché tutto si compia / secondo la tua volontà. / La fortezza di Maria / ai piedi della croce / ci sia di stimolo ed esempio. / Amen.

 

Preghiera del celebrante:

C: Accogli, o Dio, la nostra preghiera e fa che, seguendo con perseveranza l'esempio del tuo Figlio, raccogliamo frutti di vita eterna. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore.

T: Amen

 

Canto di chiusura del secondo momento:

TE, AL CENTRO DEL MIO CUORE

 

 

 

 

3° momento: LA SPERANZA

 

ascolto della parola di dio

Dalla Prima Lettera di S. Pietro apostolo (1,13-21)

Perciò, dopo aver preparato la vostra mente all’azione, siate vigilanti, fissate ogni speranza in quella grazia che vi sarà data quando Gesù Cristo si rivelerà. Come figli obbedienti, non conformatevi ai desideri d’un tempo, quando eravate nell’ignoranza, ma ad immagine del Santo che vi ha chiamati, diventate santi anche voi in tutta la vostra condotta; poiché sta scritto: Voi sarete santi, perché io sono santo. E se pregando chiamate Padre colui che senza riguardi personali giudica ciascuno secondo le sue opere, comportatevi con timore nel tempo del vostro pellegrinaggio. Voi sapete che non a prezzo di cose corruttibili, come l’argento e l’oro, foste liberati dalla vostra vuota condotta ereditata dai vostri padri, ma con il sangue prezioso di Cristo, come di agnello senza difetti e senza macchia. Egli fu predestinato già prima della fondazione del mondo, ma si è manifestato negli ultimi tempi per voi. E voi per opera sua credete in Dio, che l’ha risuscitato dai morti e gli ha dato gloria e così la vostra fede e la vostra speranza sono fisse in Dio. Parola di Dio.

T: Rendiamo grazie a Dio.

 

Racconto: Le quattro candele

Lettore: Quattro candele, bruciando, si consumavano lentamente. Il luogo era talmente silenzioso, che si poteva ascoltare la loro conversazione... La prima diceva: “Io sono la pace, ma gli uomini non riescono a mantenermi accesa: penso proprio che non mi resti altro da fare che spegnermi!” Così fu, e a poco a poco, la candela si lasciò spegnere completamente. La seconda diceva: “Io sono la fede; purtroppo non servo a nulla. Gli uomini non ne vogliono sapere di me, e per questo motivo non ha senso che io resti accesa.” Appena ebbe terminato di parlare, una leggera brezza soffiò su di lei e la spense. Triste triste, la terza candela, a sua volta disse: “Io sono l’amore; non ho la forza per continuare a rimanere accesa. Gli uomini non mi considerano e non comprendono la mia importanza. Essi odiano perfino coloro che più li amano, i loro familiari.” E senza attendere oltre, la candela si lasciò spegnere. In quel momento un bimbo entrò nella stanza e vide le tre candele spente. Impaurito per la semioscurità disse: “Ma cosa fate! Voi dovete rimanere accese, io ho paura del buio!”. E così dicendo scoppiò in lacrime. Allora la quarta candela impietositasi disse: “Non temere, non piangere: finché io sarò accesa, potremo sempre riaccendere le altre tre candele: io sono la speranza”. Con gli occhi lucidi e gonfi di lacrime, il bimbo prese la candela della speranza e riaccese tutte le altre.

 

Che non si spenga mai la speranza dentro il nostro cuore... e che ciascuno di noi possa essere lo strumento, come quel bimbo, capace in ogni momento di riaccendere con la sua Speranza la Fede, la Pace e l’Amore!!!

 

Presentazione del simbolo  (durante il racconto)

 

Preghiera comunitaria: Dal Salmo 70

Rit. Solo in Dio riposa l’anima mia, in Lui la mia speranza.

 

In te mi rifugio, Signore, / ch'io non resti confuso in eterno. / Liberami, difendimi per la tua giustizia, / porgimi ascolto e salvami.

 

Sei tu, Signore, la mia speranza, / la mia fiducia fin dalla mia giovinezza. / Su di te mi appoggiai fin dal grembo materno, / dal seno di mia madre tu sei il mio sostegno; / a te la mia lode senza fine.

 

Della tua lode è piena la mia bocca, / della tua gloria, tutto il giorno. / Io non cesso di sperare, / moltiplicherò le tue lodi.

 

La mia bocca annunzierà la tua giustizia, / proclamerà sempre la tua salvezza, / che non so misurare. / Dirò le meraviglie del Signore, / ricorderò che tu solo sei giusto.

 

Allora ti renderò grazie sull'arpa, / per la tua fedeltà, o mio Dio; / ti canterò sulla cetra, o santo d'Israele. / Cantando le tue lodi, esulteranno le mie labbra / e la mia vita, che tu hai riscattato.

 

 

Preghiera del celebrante:

C: O Signore, infondi nel nostro cuore la speranza che non delude, perché tutta la nostra vita sia illuminata dall’attesa del premio che il Padre ha promesso a coloro che lo amano. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore.

T: Amen

 

 

Canto di chiusura del terzo momento:

IO SOGNO

 

 

 

 

 

 

4° momento: LA GRAZIA

 

ascolto della parola di dio

Dalla lettera di San Paolo apostolo agli Efesini (2,1-10)

Anche voi eravate morti per le vostre colpe e i vostri peccati, nei quali un tempo viveste alla maniera di questo mondo, seguendo il principe delle potenze dell'aria, quello spirito che ora opera negli uomini ribelli. Nel numero di quei ribelli, del resto, siamo vissuti anche tutti noi, un tempo, con i desideri della nostra carne, seguendo le voglie della carne e i desideri cattivi; ed eravamo per natura meritevoli d'ira, come gli altri. Ma Dio, ricco di misericordia, per il grande amore con il quale ci ha amati, da morti che eravamo per i peccati, ci ha fatti rivivere con Cristo: per grazia infatti siete stati salvati. Con lui ci ha anche risuscitati e ci ha fatti sedere nei cieli, in Cristo Gesù, per mostrare nei secoli futuri la straordinaria ricchezza della sua grazia mediante la sua bontà verso di noi in Cristo Gesù. Per questa grazia infatti siete salvi mediante la fede; e ciò non viene da voi, ma è dono di Dio; né viene dalle opere, perché nessuno possa vantarsene. Siamo infatti opera sua, creati in Cristo Gesù per le opere buone che Dio ha predisposto perché noi le praticassimo. Parola di Dio.

T: Rendiamo grazie a Dio.

 

Riflessione

Lettore: La Croce è una nuova rivelazione di Dio. […] Per tutto Israele Dio era soprattutto Maestà e Giustizia. Veniva considerato come giudice, che ricompensa e punisce. Dio, di cui parla Gesù, è Dio che manda il proprio Figlio non “per giudicare il mondo ma perché il mondo si salvi per mezzo di lui” (Gv 3,17). Egli è Dio dell’amore, il Padre che non retrocede davanti al sacrificio del Figlio per salvare l’uomo. 3. San Paolo, con lo sguardo fisso alla stessa rivelazione di Dio, ripete per due volte nella lettera agli Efesini “Per grazia... siete stati salvati” (Ef 2,5). “Per grazia... siete salvi mediante la fede” (Ef 2,8). Eppure questo Paolo, […] fino alla sua conversione fu l’uomo della Legge Antica. Sulla strada di Damasco gli si rivelò Cristo e da quel momento Paolo capì di Dio ciò che proclama: “...Dio, ricco di misericordia, per il grande amore col quale ci ha amati, da morti che eravamo per i peccati, ci ha fatti rivivere con Cristo: per grazia infatti siete salvati” (Ef 4,5). Che cosa è la Grazia? “È un dono di Dio”. Il dono che si spiega col suo Amore. Il dono è là dove è l’amore. E l’Amore si rivela mediante la Croce. […] L’Amore, che si rivela mediante la Croce, è proprio la Grazia. In essa si svela il più profondo Volto di Dio. Egli non è soltanto il giudice. È Dio di infinita maestà e di estrema giustizia. È Padre, che vuole che il mondo sia salvato; che capisca il significato della Croce. […] Con umiltà confessiamo le nostre colpe, le nostre negligenze, la nostra indifferenza nei confronti di questo Amore, che si è rivelato nella Croce. E contemporaneamente rinnoviamoci nello spirito con il grande desiderio della Vita, della Vita della Grazia, che eleva continuamente l’uomo, lo rinforza, lo impegna. Quella grazia che dà la piena dimensione alla nostra esistenza sulla terra. Così sia.

(Giovanni Paolo II)

 

Riflessione del Celebrante

 

Presentazione del simbolo

 

Preghiera comunitaria

O grazia beata, / che fai ricco di virtù / chi è povero nello spirito / e fai ricco di molti beni / chi è umile di cuore, / vieni, / discendi in me, / colmami, fin dal mattino, / della tua consolazione, / cosicché l'anima mia / non venga meno / per stanchezza e aridità interiore! / Ti scongiuro, o Signore: / che io trovi grazia ai tuoi occhi. / La tua gloria mi basta, / pur se non otterrò / tutto quello cui tende la natura umana. / Anche se sarò tentato / e angustiato da molte tribolazioni, / non temerò alcun male, / finché la tua grazia / sarà con me. / Essa mi dà forza, / guida ed aiuto; / vince tutti i nemici, / è più sapiente di tutti i sapienti. / Essa è maestra di verità e di vita, / luce del cuore, / conforto nell'afflizione. / Essa mette in fuga la tristezza, / toglie il timore, / alimenta la pietà, / genera le lacrime. / Che cosa sono io mai, / senza la grazia, / se non un legno secco, / un ramo inutile, / da buttare via? / La tua grazia, dunque, / o Signore, / mi preceda sempre e mi segua, / e mi conceda di essere / sempre pronto a operare, / per Gesù Cristo, Figlio tuo. / Amen.

 

Preghiera del celebrante:

C: O Signore, abbi compassione di noi che imploriamo la tua misericordia; concedici la tua grazia che ne abbiamo bisogno; fa che siamo fatti degni di godere della tua grazia e che possiamo avanzare verso la vita eterna. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore.

T: Amen.

 

Canto di chiusura del quarto momento:

SONO ALLA TUA PORTA E BUSSO

 

 

 

 

 

 

Rito di conclusione:

 

Padre Nostro…

 

Preghiamo

C: Ti ringraziamo, Signore, di questo momento trascorso sotto la tua croce con te. Donaci di essere i tuoi fedeli discepoli, capaci di seguirti sulla via della croce e dell’amore. Rendici attenti alle necessità dei fratelli perché in ogni situazione possiamo sempre portare i segni della speranza, della vita e della pace. Per Cristo, nostro Signore.

T: Amen

 

C: Il Signore sia con voi.

T: E con il tuo spirito.

(Inchiniamo il capo per la benedizione)

C: Dio, eterno Padre, che nella croce del suo Figlio ha rivelato l’immensità del suo amore, vi doni la sua benedizione.

T: Amen.

C: Cristo, che morendo sulla croce è divenuto sposo e signore dell’umanità redenta, vi renda partecipi della sua vita immortale.

T: Amen.

C: Lo Spirito santo vi faccia sperimentare la misteriosa potenza della croce, albero della vita e principio della creazione nuova.

T: Amen.

Quindi congeda l’assemblea:

C: E la benedizione di Dio Onnipotente, Padre, Figlio e Spirito Santo discenda su di voi e con voi rimanga sempre.

T: Amen

C: Andiamo in pace.

T: Rendiamo grazie a Dio.

 

Canto finale: TI SALUTO, O CROCE SANTA


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