CECITÀ

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Gesù gli disse: “Tu credi nel Figlio dell’uomo?”.    Egli rispose: “E chi è, Signore, perché io creda in lui?”.   Gli disse Gesù: “Tu l’hai visto: colui che parla con te è proprio lui”.   Ed egli disse: “Io credo, Signore! ”. 

 

 IL SIGNORE E’ LA MIA SALVEZZA   (da Isaia 12)

Il Signore è la mia salvezza

e con lui non temo più ,

perché ho nel cuore la certezza:

la salvezza e’ qui con me.

 

Ti lodo Signore perché

un giorno eri lontano da me,

ora invece sei tornato

e mi hai preso con Te.

 

Berrete con gioia alle fonti,

alle fonti della salvezza

e quel giorno voi direte:

lodate il Signore,

invocate il suo Nome.

Il Signore è la mia salvezza ...

Fate conoscere ai popoli

tutto quello che Lui ha compiuto

e ricordino per sempre,

ricordino sempre

che il suo Nome è grande.

Il Signore è la mia salvezza ...

Cantate a chi ha fatto grandezze

e sia fatto sapere nel mondo;

grida forte la tua gioia,

abitante di Sion,

perché grande con te è il Signore.

Il Signore è la mia salvezza ...

 

1° lettore

 

“Buio, fitte tenebre che incutono timore,

opprimono.

Invocazione accorata d’un chiarore, anche piccolo, per vedere  e ritrovare la propria identità.

Siamo noi, a volte, buio.

Attorno a noi l’oscurità.

Incapaci di “vedere” le persone, di riconoscere noi stessi.

Per la nostra cecità, imploriamo una luce.

Desiderio. Attesa. Speranza.

La risposta all’attesa: la luce.

 

2° lettore

 

“In principio, Dio creò il cielo e la terra. Ma la terra era deserta e vuota, v’erano le tenebre sulla superficie dell’abisso…(Gn 1, 1-2)

….. terra di tenebre e di ombra di morte, terra oscura, di disordine, dove la luce è come le tenebre…” (Gb 10,21-22)

 

                 Canto:  “Il Signore è la luce che vince la notte.

 

                                Gloria, gloria! Cantiamo al Signore!

                                Gloria, gloria! Cantiamo al Signore!

 

                                Il Signore è la vita che vince la morte.

 

                                Gloria, gloria! Cantiamo al Signore!

                                Gloria, gloria! Cantiamo al Signore!

 

 2° lettore

 

“Tastiamo come ciechi la parete; come privi di occhi camminiamo a tastoni; inciampiamo a mezzogiorno come al crepuscolo; tra i vivi e vegeti siamo come morti… è trascurato il diritto e la giustizia se ne sta lontana… Così la verità è abbandonata, chi disapprova il male  viene spogliato” (Is 59, 10…15)

 

                         

                 Canto:  “Il Signore è la  grazia che vince il peccato.

 

                                Gloria, gloria! Cantiamo al Signore!

                                Gloria, gloria! Cantiamo al Signore!

 

                                Il Signore è la  gioia che vince la morte.

 

                                Gloria, gloria! Cantiamo al Signore!

                                Gloria, gloria! Cantiamo al Signore!

 

2° lettore

 

“La tenebra sta passando e la vera luce già risplende; chi dice di essere nella luce e odia suo fratello, è ancora nelle tenebre… e non sa dove va, perché le tenebre hanno accecato i suoi occhi” (1 Gv 2, 8)

 

                 Canto:  “Il Signore è la   luce che vince la morte.

 

                                Gloria, gloria! Cantiamo al Signore!

                                Gloria, gloria! Cantiamo al Signore!

 

                                Il Signore è la   pace che vince la  guerra.

 

                                Gloria, gloria! Cantiamo al Signore!

                                Gloria, gloria! Cantiamo al Signore!

 

3° lettore

 

Nell’episodio del “cieco nato” sono evidenti diversi tipi di giudizio:

 

-          Su ogni “disgraziato” , di cui il cieco nato è tipo: secondo Gesù “Non ha peccato”, mentre secondo i Farisei “E’ nato tutto nei peccati”

-          Su Gesù, da parte dei Farisei: “Sappiamo che è un peccatore”.

-          Sui Farisei, da parte di Gesù: “Siccome dite: noi vediamo, il vostro peccato rimane”.

 

La risposta al “perché” della malattia, secondo la religione antica,  è causata dal peccato.

Secondo Gesù, serve per manifestare le opere di Dio: è il perché della CROCE.

Secondo l’evangelista, è perché si manifesti l’identità di Gesù, l’Inviato, il Figlio dell’uomo. Gesù, infatti, come il Servo di Jhwh, “aprirà gli occhi ai ciechi”

 

              4° lettore

 

Per Gesù, il peccato non è essere cieco, ma esserlo volontariamente, vale a dire rifiutare la luce quando questa splende davanti agli occhi.

 

Identificandosi con il cieco “guarito”, il cristiano è posto di fronte all’opzione fondamentale della FEDE: credere a Cristo,  “luce del mondo”.

All’ “AMEN” del cieco che viene espulso dalla Sinagoga, si contrappone il rifiuto preconcetto dei Farisei e di tutti coloro che, anche oggi, rifiutano la Verità evidente.

 

Unto con fango e lavato alla piscina di Siloe, il cieco, gradualmente, riconosce:

  • Un uomo che si chiama Gesù,
  • Un profeta,
  • Uno che è da Dio,
  • Il Figlio dell’Uomo,
  • Il Signore.

 

Canto: “Cantiamo Te”

 

Cantiamo Te, Signore della vita:

 

il nome tuo è grande sulla terra,

 

tutto parla di Te e canta la tua gloria.

 

Grande Tu sei e compi meraviglie: Tu sei Dio.

 

Cantiamo Te, Signore Gesù Cristo:

Figlio di Dio venuto sulla terra,

fatto uomo per noi nel grembo di Maria.

Dolce Gesù risorto dalla morte sei con noi.

 

Cantiamo Te, Amore senza fine:

tu che sei Dio, lo Spirito del Padre,

vivi dentro di noi e guida i nostri passi.

Accendi in noi il fuoco dell’eterna carità.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

     Dal Vangelo di Giovanni   (9, 1-43)

       Gesù, passando, vide un uomo cieco dalla nascita 2 e i suoi discepoli lo interrogarono: “Rabbì, chi ha peccato, lui o i suoi genitori, perché egli nascesse cieco? ”. 3 Rispose Gesù: “Né lui ha peccato né i suoi genitori, ma è così perché si manifestassero in lui le opere di Dio. 4 Dobbiamo compiere le opere di colui che mi ha mandato finché è giorno; poi viene la notte, quando nessuno può più operare. 5 Finché sono nel mondo, sono la luce del mondo”. 6 Detto questo sputò per terra, fece del fango con la saliva, spalmò il fango sugli occhi del cieco 7 e gli disse: “Và a lavarti nella piscina di Sìloe (che significa Inviato)”. Quegli andò, si lavò e tornò che ci vedeva. 8 Allora i vicini e quelli che lo avevano visto prima, poiché era un mendicante, dicevano: “Non è egli quello che stava seduto a chiedere l’elemosina? ”. 9 Alcuni dicevano: “È lui”; altri dicevano: “No, ma gli assomiglia”. Ed egli diceva: “Sono io! ”. 10 Allora gli chiesero: “Come dunque ti furono aperti gli occhi? ”. 11 Egli rispose: “Quell’uomo che si chiama Gesù ha fatto del fango, mi ha spalmato gli occhi e mi ha detto: Và a Sìloe e lavati! Io sono andato e, dopo essermi lavato, ho acquistato la vista”. 12 Gli dissero: “Dov’è questo tale? ”. Rispose: “Non lo so”.

       13 Intanto condussero dai farisei quello che era stato cieco: 14 era infatti sabato il giorno in cui Gesù aveva fatto del fango e gli aveva aperto gli occhi. 15 Anche i farisei dunque gli chiesero di nuovo come avesse acquistato la vista. Ed egli disse loro: “Mi ha posto del fango sopra gli occhi, mi sono lavato e ci vedo”. 16 Allora alcuni dei farisei dicevano: “Quest’uomo non viene da Dio, perché non osserva il sabato”. Altri dicevano: “Come può un peccatore compiere tali prodigi? ”. E c’era dissenso tra di loro. 17 Allora dissero di nuovo al cieco: “Tu che dici di lui, dal momento che ti ha aperto gli occhi? ”. Egli rispose: “È un profeta! ”. 18 Ma i Giudei non vollero credere di lui che era stato cieco e aveva acquistato la vista, finché non chiamarono i genitori di colui che aveva ricuperato la vista. 19 E li interrogarono: “È questo il vostro figlio, che voi dite esser nato cieco? Come mai ora ci vede? ”. 20 I genitori risposero: “Sappiamo che questo è il nostro figlio e che è nato cieco; 21 come poi ora ci veda, non lo sappiamo, né sappiamo chi gli ha aperto gli occhi; chiedetelo a lui, ha l’età, parlerà lui di se stesso”. 22 Questo dissero i suoi genitori, perché avevano paura dei Giudei; infatti i Giudei avevano già stabilito che, se uno lo avesse riconosciuto come il Cristo, venisse espulso dalla sinagoga. 23 Per questo i suoi genitori dissero: “Ha l’età, chiedetelo a lui! ”.

       24 Allora chiamarono di nuovo l’uomo che era stato cieco e gli dissero: “Dá gloria a Dio! Noi sappiamo che quest’uomo è un peccatore”. 25 Quegli rispose: “Se sia un peccatore, non lo so; una cosa so: prima ero cieco e ora ci vedo”. 26 Allora gli dissero di nuovo: “Che cosa ti ha fatto? Come ti ha aperto gli occhi? ”. 27 Rispose loro: “Ve l’ho già detto e non mi avete ascoltato; perché volete udirlo di nuovo? Volete forse diventare anche voi suoi discepoli? ”.  Allora lo insultarono e gli dissero: “Tu sei suo discepolo, noi siamo discepoli di Mosè!   Noi sappiamo infatti che a Mosè ha parlato Dio; ma costui non sappiamo di dove sia”. Rispose loro quell’uomo: “Proprio questo è strano, che voi non sapete di dove sia, eppure mi ha aperto gli occhi.   Ora, noi sappiamo che Dio non ascolta i peccatori, ma se uno è timorato di Dio e fa la sua volontà, egli lo ascolta.  Da che mondo è mondo, non s’è mai sentito dire che uno abbia aperto gli occhi a un cieco nato.   Se costui non fosse da Dio, non avrebbe potuto far nulla”.  Gli replicarono: “Sei nato tutto nei peccati e vuoi insegnare a noi? ”. E lo cacciarono fuori.

  Gesù seppe che l’avevano cacciato fuori, e incontratolo gli disse: “Tu credi nel Figlio dell’uomo?”.    Egli rispose: “E chi è, Signore, perché io creda in lui?”.   Gli disse Gesù: “Tu l’hai visto: colui che parla con te è proprio lui”.   Ed egli disse: “Io credo, Signore! ”. E gli si prostrò innanzi.   Gesù allora disse: “Io sono venuto in questo mondo per giudicare, perché coloro che non vedono vedano e quelli che vedono diventino ciechi”.   Alcuni dei farisei che erano con lui udirono queste parole e gli dissero: “Siamo forse ciechi anche noi? ”.   Gesù rispose loro: “Se foste ciechi, non avreste alcun peccato; ma siccome dite: Noi vediamo, il vostro peccato rimane”.

 

               

 

 27 (26) Con Dio nessun timore

         (A cori alterni)

 

       Il Signore è mia luce e mia salvezza,

       di chi avrò paura?

       Il Signore è difesa della mia vita,

       di chi avrò timore?

       Quando mi assalgono i malvagi

       per straziarmi la carne,

       sono essi, avversari e nemici,

       a inciampare e cadere.

 

       Se contro di me si accampa un esercito,

       il mio cuore non teme;

       se contro di me divampa la battaglia,

       anche allora ho fiducia.

 

       Una cosa ho chiesto al Signore,

       questa sola io cerco:

       abitare nella casa del Signore

       tutti i giorni della mia vita,

       per gustare la dolcezza del Signore

       ed ammirare il suo santuario.

 

       Egli mi offre un luogo di rifugio

       nel giorno della sventura.

       Mi nasconde nel segreto della sua dimora,

       mi solleva sulla rupe.

       E ora rialzo la testa

       sui nemici che mi circondano;

       immolerò nella sua casa sacrifici d’esultanza,

       inni di gioia canterò al Signore.   

 

       Ascolta, Signore, la mia voce.

       Io grido: abbi pietà di me! Rispondimi.

       Di te ha detto il mio cuore:

       “Cercate il suo     volto”;

       il tuo volto, Signore, io cerco.

 

       Non nascondermi il tuo volto,

       non respingere con ira il tuo servo.

       Sei tu il mio aiuto, non lasciarmi,

       non abbandonarmi, Dio della mia salvezza.

       Mio padre e mia madre mi hanno abbandonato,

       ma il Signore mi ha raccolto.

 

       Mostrami, Signore, la tua via,

       guidami sul retto cammino,

       a causa dei miei nemici.

 

       Non espormi alla brama dei miei avversari;

       contro di me sono insorti falsi testimoni

       che spirano violenza.

       Sono certo di contemplare la bontà del Signore

       nella terra dei viventi.

       Spera nel Signore, sii forte,

       si rinfranchi il tuo cuore e spera nel Signore.

 

 

                           Tutti

 Dio, Tu hai detto: “Non mi cerchereste, se non mi aveste già trovato”, poiché sappiamo che Tu ti nascondi, anche quando ti riveli, liberaci dalla supponenza di sapere chi Tu sia; donaci di cercarci sempre. Dirada le nostre tenebre, perché possiamo scorgere la via che conduce alla tua tenda nella speranza di contemplare un giorno il tuo volto. Amen

 

 

             E' BELLO

E' bello andar coi miei fratelli

per le vie del mondo e poi scoprire Te

 nascosto in ogni cuor

e veder che ogni mattina tu

ci fai rinascere

e fino a sera sei vicino

nella gioia e nel dolor

 

Grazie perché sei con me

grazie perché

se ci amiamo rimani tra noi

 

E' bello udire la tua voce che

che ci parla delle grandi cose

fatte dalla Tua bontà

vedere l'uomo fatto a immagine

della tua vita fatto per conoscere

in te il mistero della Trinità

 

Grazie perché sei con me…

 

E' bello dare questa lode a te

portando a tutto il mondo

il nome tuo Signor che sei l'amor

uscire per le vie cantare che

abbiamo un padre solo

e tutti quanti siamo figli veri

nati dal Signor.

Grazie perché sei con me…


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