EVANGELIZZATORI SENZA CONFINI

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Canto iniziale (da scegliere)

 

Saluto e introduzione


Celebrante: Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.

Tutti: Amen

 

Guida: Vangelo senza confini è stato lo slogan proposto dalle Pontificie Opere Missionarie per la Giornata Missionaria Mondiale appena celebrata. Attraverso di esso abbiamo intravisto gli sconfinati spazi missionari che questo terzo millennio consegna alla Chiesa di Dio. “La missione è solo ai suoi inizi” diceva il servo di Dio Giovanni Paolo II. Donandoci la vocazione presbiterale, il Signore ci chiama ad essere servitori del Regno, che Egli è venuto ad inaugurare, e disegna intorno alla nostra vita l’orizzonte degli estremi confini della terra. Nel numero 10 della Presbyterorum ordinis leggiamo: “Il dono spirituale che i presbiteri hanno ricevuto nell'ordinazione non li prepara a una missione limitata e ristretta, bensì a una vastissima e universale missione di salvezza, « fino agli ultimi confini della terra » (At 1,8) (…). Ricordino quindi i presbiteri che ad essi incombe la sollecitudine di tutte le Chiese”. Sentendo nel cuore la stessa passione evangelizzatrice che ha animato Paolo, San Francesco Saverio e tutti i missionari nella storia, ci poniamo davanti all’Eucaristia. Respiriamo la Presenza di Gesù in mezzo a noi e risentiamo il suo invito ad andare in mezzo alle Genti per annunciare il suo Vangelo.

 

Celebrante: Preghiamo. O Dio, che hai stabilito la tua Chiesa sacramento universale di salvezza per continuare l’opera del Cristo, nella forza dello Spirito, sino alla fine dei secoli, risveglia il cuore di coloro che hai chiamato e mandato a continuare la missione del Figlio tuo, perché avvertano l’urgenza della chiamata missionaria e osino l’annuncio del Vangelo affinché sorga un’umanità nuova in Cristo nostro Signore. Egli vive e regna nei secoli dei secoli.

Tutti: Amen.

 

 

Ascoltiamo la parola di dio

Dalla seconda lettera di San Paolo Apostolo ai Corinzi (4,1-2.5-14)

Fratelli, avendo questo ministero, secondo la misericordia che ci è stata accordata, non ci perdiamo d’animo. Al contrario, abbiamo rifiutato le dissimulazioni vergognose, senza comportarci con astuzia né falsificando la parola di Dio, ma annunciando apertamente la verità e presentandoci davanti ad ogni coscienza umana, al cospetto di Dio. Noi, infatti, non annunciamo noi stessi, ma Cristo Gesù Signore: quanto a noi, siamo i vostri servitori a causa di Gesù. E Dio, che disse: “Rifulga la luce nelle tenebre”, rifulse nei nostri cuori, per far risplendere la conoscenza della gloria di Dio sul volto di Cristo. Noi però abbiamo questo tesoro in vasi di creta, affinché appaia che questa straordinaria potenza appartiene a Dio, e non viene da noi. In tutto, infatti, siamo tribolati ma non schiacciati; siamo sconvolti ma non disperati; perseguitati ma non abbandonati; colpiti ma non uccisi, portando sempre e dovunque nel nostro corpo la morte di Gesù, perché anche la vita di Gesù si manifesti nel nostro corpo. Sempre, infatti, noi che siamo vivi, veniamo consegnati alla morte a causa di Gesù, perché anche la vita di Gesù si manifesti nella nostra carne mortale. Animati tuttavia da quello stesso spirito di fede di cui sta scritto: “Ho creduto perciò ho parlato”, anche noi crediamo e perciò parliamo, convinti che colui che ha risuscitato il Signore Gesù, risusciterà anche noi con Gesù e ci porrà accanto a lui insieme con voi.

Parola di Dio

Salmo responsoriale 100 (99)

Popoli tutti lodate il Signore

Acclamate il Signore, voi tutti della terra,

servite il Signore nella gioia,

presentatevi a lui con esultanza.

Popoli tutti lodate il Signore

Riconoscete che solo il Signore è Dio:

egli ci ha fatti e noi siamo suoi,

suo popolo e gregge del suo pascolo.

Popoli tutti lodate il Signore

Varcate le sue porte con inni di grazie,

i suoi atri con canti di lode,

lodatelo, benedite il suo nome.

Popoli tutti lodate il Signore

Perché buono è il Signore

Il suo amore è per sempre,

la sua fedeltà di generazione in generazione.

Popoli tutti lodate il Signore

Canto dell’Alleluia

Dal Vangelo secondo Giovanni (15,12-17)

Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici. Voi siete miei amici se fate ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamato amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l’ho fatto conoscere a voi. Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome ve lo conceda. Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri.

Parola del Signore

Omelia o spazio di riflessione e di silenzio

I brani che seguono sono tratti da Tonino BELLO, Con Cristo sulle strade del mondo, Ed Insieme (2008).

Lettore 1: Anche noi, come comunità cristiana, dobbiamo superare i confini. Siamo comunità non per noi, non per autoesaltarci. Siamo cristiani per gli altri, per il mondo. Noi siamo chiesa, siamo popolo di Dio per annunciare al mondo la salvezza.

Lettore 2: Chi è il mondo? Il mondo sono gli altri: quelli che sono lontani dal Signore; quelli che non hanno mai sentito parlare di Gesù; quelli che pur avendone sentito parlare lo hanno dimenticato; quelli che non l’hanno più nel cuore; quelli che pur conoscendo bene il suo Vangelo vivono distanti da lui; quelli che hanno perso la fiducia, la speranza; quelli che non ce la fanno più; quelli che si sono seduti alla spalletta del ponte e non ce la fanno più a camminare.

Lettore 1: Noi siamo stati mandati nel mondo non per rintanarci nelle nostre chiese. Siamo cristiani per gli altri. Siamo chiamati a valicare i confini della nostra parrocchia, il perimetro che ci chiude nelle nostre contemplazioni personali e comunitarie.

Lettore 2: Per le nostre chiese locali il problema fondamentale è di passare da tende di parcheggio e di protezione per chi da sempre vi sta dentro, ad accampamenti di speranza e di salvezza per chi da tempo o da sempre ne sta fuori.

Lettore 1: Se fotocopieremo nella nostra Chiesa la comunione trinitaria, allora saremo andati in missione. Diversamente il nostro agire sarà sterile proselitismo di chi non si rassegna a morire e si agita per spirito di conservazione. Ma non sarà Missione.



Canto (da scegliere)

Preghiere spontanee intervallate dal canto di un ritornello. Al termine tutti i partecipanti recitano la preghiera che segue composta da San Francesco Saverio



Tutti:

O Dio, creatore e Signore dell’universo,

tu hai creato l’uomo a tua immagine e somiglianza

e lo hai redento con il sangue prezioso del tuo figlio.

Guarda quanti ancora non ti conoscono e,

per intercessione dei santi e della Chiesa,

non permettere che rimangano più a lungo

lontani da Gesù, nostro Signore.

Tu sei misericordioso:

perdona ogni idolatria e infedeltà,

e fa che tutti conoscano colui che hai inviato,

Gesù Cristo, tuo Figlio e nostro Signore.

Egli è nostra vita, salvezza e risurrezione;

da lui siamo stati liberarti e redenti;

a lui sia gloria per tutti i secoli.

Amen.





 

 

 

 

 

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