L’AMORE DEL CRISTO CI SPINGE...

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a camminare insieme nella preghiera


novembre 2007

O Cristo tu ci sei necessario! (Paolo VI)


Guida:

In questo mese tradizionalmente dedicato dalla Chiesa e dalla pietà popolare alla preghiera per le anime dei fratelli defunti, il nostro sguardo e la nostra attesa è già anche rivolta al tempo dell’Avvento, che ci preparerà a celebrare il mistero del Natale che ormai sembra bussare alle porte. Vogliamo allora vivere questo momento nelle nostre case, nelle nostre parrocchie, nei gruppi ecclesiali..., con questo duplice sguardo, facendoci aiutare dalle parole di papa Paolo VI nella sua preghiera O Cristo, Tu ci sei necessario.

Chiediamo innanzitutto l’intercessione di questo pastore che lo Spirito Santo ha donato alla guida del popolo santo di Dio, negli anni difficili del post Concilio e di quanto questo ha prodotto. Ci mettiamo, quali figli della Chiesa, in supplice preghiera portando – con lo stesso spessore di intenzione di questo papa – questo anelito, questo grido rivolto a Colui che ci è necessario, a Colui che ha detto nel suo Vangelo: «Senza di me non potete far nulla» (Gv 15,5), così come ha anche detto: «In verità vi dico ancora: «Se due di voi sopra la terra si accorderanno per domandare qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli ve la concederà. Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro» (Mt 18,19-20).

Preghiera iniziale

O Cristo, nostro unico Mediatore, Tu ci sei necessarioper venire in comunione con Dio Padre,
per diventare con Te, che sei suo Figlio unico e Signore nostro,
suoi figli adottivi, per essere rigenerati nello Spirito Santo.

Primo momento


IN COMUNIONE CON I NOSTRI FRATELLI DEFUNTI

Le anime dei giusti sono nelle mani di Dio;
nessun tormento le toccherà.
Agli occhi degli stolti parve che morissero,
la loro fine fu giudicata una sciagura, ma essi sono nella pace
(cfr. Sap 3,1-3)

Guida


Finché durerà il tempo, la Chiesa consterà di tre schiere: i beati che già godono la visione di Dio, i defunti bisognosi di purificazione che non vi sono ancora ammessi, i viandanti che sostengono la prova della vita presente. Tra gli uni e gli altri c’è una separazione profonda, che tuttavia non impedisce l’unione spirituale, perché tutti quelli che sono di Cristo... formano una sola Chiesa e sono tra loro uniti in Lui. L’unione quindi di quelli che sono ancora in cammino con i fratelli morti nella pace di Cristo non è minimamente interrotta, anzi... è consolidata dalla comunicazione dei beni spirituali (cfr. LG 49).

È la comunione dei santi in atto: santi del cielo, del purgatorio, della terra. Nella prospettiva di questa consolante realtà, la morte non si presenta come distruzione dell’uomo ma come transito, anzi nascita alla vera vita, la vita eterna.

Il cristiano autentico perciò non teme la morte, ma – considerando e meditando le parole di san Paolo ai cristiani di Corinto – le fa sue: «finché siamo quaggiù siamo esuli dal Signore... e preferiamo esulare dal corpo ed abitare presso il Signore» (cfr. 2Cor 5,6s).

Per riflettere:

Considero e penso alla morte come realmente è nel piano e nella mente di Dio: il giorno natalizio alla vita eterna?

Sono certo che – come sempre dice l’apostolo Paolo scrivendo di cristiani di Roma – “sia che viviamo, sia che moriamo, siamo del Signore”? Siamo del Signore perché ci ha redenti con la sua morte e risurrezione e ci ha incorporati a sé, perché viviamo in Lui e per Lui mediante la grazia e l’amore.

Se siamo suoi in vita, rimarremo tali in morte. Sì, Cristo, il Signore Gesù, il Figlio di Dio e il frutto benedetto del grembo benedetto di Maria, è il Signore della nostra vita e diverrà il Signore della nostra morte, che assorbirà nella sua trasformandola in vita eterna.

Momento di silenzio


Tu ci sei necessario, o Cristo, Vincitore della morte,
per liberarci dalla disperazione e dalla negazione
e per avere questa certezza che non tradisce in eterno.
Tu ci sei necessario, o Cristo, o Signore, o Dio con noi, per imparare l’amore vero
e per camminare nella gioia e nella forza della tua carità
la nostra via faticosa, fino all’incontro finale con Te benedetto nei secoli.

Preghiamo

Sì, o Cristo, tu ci sei necessario. Per noi tu sei tutto:

tu sei medico per le nostre ferite: vieni a guarirle;

tu sorgente per le nostre arsure e lavacro alle nostre sozzure: vieni a dissetarci e a renderci puri, così come quando uscimmo dalle mani sapienti e creatrici del Padre;

tu sei il giudice tutto misericordia che ci perdona: vieni ed accoglici nel tuo abbraccio benedicente e immergi le nostre infedeltà nell’oceano sconfinato e trasparente del tuo amore misericordioso, che tutti vuole salvare;

tu sei la forza in soccorso alla nostra debolezza: vieni e rialzaci là dove la fragilità e la stanchezza del cammino ci fa rallentare il passo e ci fa deviare per altri sentieri che non sono i tuoi sentieri, per altre mete che non sei tu;

tu sei la vita che ci strappa alla morte del peccato: vieni e portaci al largo della vita che tu dai, nel mare aperto della volontà del Padre tuo e nostro;

tu sei la via frammezzo agli ostacoli e ai pericoli del nostro andare: vieni e cammina avanti a noi e noi seguiremo le tue orme, metteremo i nostri passi in esse e così raggiungeremo la meta, quella preparata per noi dall’eternità;

tu sei la luce per le nostre angosce: vieni a illuminare le nostre menti, a rinfrancare i nostri piedi e le nostre mani vacillanti, a rischiarare con la tua Parola i nostri passi a volte così incerti, a volte così lenti, a volte così pesanti;

tu sei nostro cibo, alimento alla nostra esistenza, nostro pane quotidiano che largisci alla nostra preghiera, pane del corpo e pane dell’anima, pane di vita eucaristica: vieni e saziaci di te, saziaci in te;

tu sei la vita e la vita eterna: vieni ed accogli tutti i nostri fratelli defunti nel seno della vita e fa’ che al posto della loro vita terrena, a volte così breve, così tortuosa, così segnata dalla malattia e da grandi sofferenze, concedi loro di possedere la felicità eterna e di essere, nel cielo della tua beata eternità, piccole stelle, di essere perle preziose della tua corona di gloria, della tua corona di Re della gloria.


Secondo momento

IN CAMMINO VERSO IL TEMPO DELL’ATTESA, CON MARIA, LA MADRE

Non temete; ecco il vostro Dio... viene a salvarvi...
(cfr. Is 35,4)

Guida

Sì, il nostro Dio mantiene le sue promesse e viene a salvare me, a salvare te, a salvare il suo popolo, a salvare il mondo... Aveva detto Gesù: «Non sono venuto per condannare il mondo ma per salvare il mondo...» (Gv 12,47).

Sì, noi crediamo questo Signore Gesù, a volte con fatica, perché la storia degli uomini sembra percorrere altre rotte e il tuo intervento sembra a noi, che abbiamo sempre fretta e siamo figli del ‘tutto e subito’, che tardi troppo...

Insegnaci la pazienza dei tuoi poveri che sanno attendere i tempi della grazia, che sanno mendicare la tua misericordia, che sanno riconoscerla presente ed operante nelle piccole o grandi vicende del quotidiano, che ti ringraziano per quando la scorgono appena nei piccoli gesti che la tua salvezza la annunciano... un bambino che sorride, un fiore che ti viene donato, un gesto di perdono e di riconciliazione là dove sembrava essere eretto per sempre il muro della divisione e della discordia, una mano che stringe quella di un malato terminale e lo sostiene nell’ultimissimo tratto di strada..., un sacerdote che viene ordinato, una giovane che lascia tutto e si consacra al tuo amore per sempre...

Per riflettere:

i miei occhi sono aperti sulle realtà ‘invisibili’ oppure sono rivolti solo alle cose di quaggiù, alle cose che  passano e che stringono il cuore non permettendogli di dilatarsi verso la dimensione cosmica dell’amore?

Sono certo che il Signore Gesù – come dice l’apostolo Paolo – è venuto nel mondo per salvare i peccatori
e tra questi al primo posto possiamo metterci ciascuno di noi? Nello stesso tempo sono certo che il Signore Gesù viene a salvare me, trarre fuori me dalla vita vuota e a immettermi nella sua vita di amore e di relazione vera?

Come decido quest’anno di prepararmi a vivere il tempo di grazia dell’Avvento? Quali passi compiere? Quali gesti concreti porre in essere? Quali parole di perdono e di riconciliazione pronunciare? Quali muri abbattere? Su quale lato di me lavorare perché il terreno della mia vita se è un monte venga abbassato, se è tortuoso venga reso diritto, se è scosceso venga reso piano? Quale momento della giornata decido di dedicare all’ascolto assiduo della Parola, alla preghiera personale, alla meditazione, ad un gesto gratuito e possibilmente nascosto di carità verso chi è nel bisogno?

Momento di silenzio

Tu ci sei necessario, o solo vero Maestro delle verità recondite e indispensabili della vita
per conoscere il nostro essere e il nostro destino, la via per conseguirlo.

Tu ci sei necessario, o Redentore nostro, per scoprire la nostra miseria morale e per guarirla;
per avere il concetto del bene e del male e la speranza della santità;
per deplorare i nostri peccati e per averne il perdono.

Tu ci sei necessario, o fratello primogenito del genere umano,
per ritrovare le ragioni vere della fraternità fra gli uomini,
i fondamenti della giustizia, i tesori della carità, il bene sommo della pace.

Tu ci sei necessario, o grande Paziente dei nostri dolori,
per conoscere il senso della sofferenza e per dare ad essa un valore di espiazione e di redenzione.

Preghiamo

Sì, o Cristo, tu ci sei necessario. Per noi tu sei tutto:

tu sei la via, la verità e la vita: vieni e conduci tutti al Padre tuo, perché tu sei datore di vita

tu sei il nostro principio, il nostro cammino, il nostro termine: vieni e ricordaci da dove veniamo e dove siamo diretti, dove avrà termine il nostro incedere dietro a te;

tu sei la nostra unica guida sicura: viene ed aprici gli occhi perché siano fissi solo su di te, autore e perfezionatore della nostra fede;

tu sei il pastore buono e bello, sempre alla ricerca della pecora smarrita, il medico pietoso che fascia le sue piaghe: vieni e fa’ che ci lasciamo ritrovare nei sentieri scoscesi e impervi dove a volte ci piace per un momento camminare e riportaci all’ovile, alla comunione piena con te e con i fratelli;

tu sei l’amico che conforta, il maestro che insegna, il saggio che consiglia: vieni, sposo della tua Chiesa, vieni sacerdote eterno, e mettiti al fianco dei tuoi sacerdoti e rendili sempre e ovunque credibili anche là dove la cultura dell’indifferenza e del relativismo può giungere a non credere in loro e nel loro messaggio che annunciano e portano nel tuo nome;

tu sei il giudice che perdona, l’amore che si è fatto carne per amore: sì, vieni Signore Gesù a salvare il mondo, e fa’ che l’uomo riscopra la gioia di obbedire al comando del Creatore nel Giardino della creazione di coltivarlo e di custodirlo.

Sostiamo ancora in silenzio e riaffidiamo al Signore Gesù la nostra vita, le nostre vite, gli uni quella degli altri: a Lui ridiciamo, sotto il suo sguardo mite e festoso, che abbiamo bisogno di Lui, gli chiediamo di rimanere al nostro fianco oggi, domani, sempre.

A Lui affidiamo questa nostra Chiesa locale, questa porzione della Chiesa universale, dove ci ha chiamati – per nascita o per vocazione – a vivere, a spendere la nostra vita, a rendergli ogni onore e gloria, a servire, ad amare..., con i suoi bisogni più urgenti, le sue gioie e le sue sofferenze; il sinodo diocesano perché sia veramente momento forte dello Spirito che ricrea e fa nuove tutte le cose con il soffio leggero e silenzioso del suo passaggio.

A Lui chiediamo ancora di custodire il nostro arcivescovo e i nostri sacerdoti tutti: la loro vita di comunione possa essere una pagina evangelica scritta nel cuore di tutti noi, soprattutto dei giovani e degli adolescenti, e visibile anche a chi è volutamente o inconsciamente lontano...

Preghiera conclusiva

Signore Gesù, eccoci pronti a partire per annunciare ancora il tuo Vangelo al mondo, nel quale la tua arcana, ma amorosa provvidenza ci ha posti a vivere! Signore, prega, come hai promesso, il Padre, affinché egli, Te mediante, ci mandi lo Spirito Santo, lo Spirito di verità e di fortezza, lo Spirito di consolazione, che renda aperta, buona ed efficace la nostra testimonianza; e sii con noi, o Signore, per renderci tutti uno in Te e idonei, per tua virtù, a trasmettere al mondo la tua pace e la tua salvezza

(Paolo VI,
discorso tenuto al Sinodo dei vescovi sulla evangelizzazione del mondo moderno,
27.9.1974)

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