Maria, Donna Eucaristica

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1. Saluto
C. La grazia del Padre, fonte di vita,
l’amore dei Figlio, primogenito di tutto il creato,
la comunione dello Spirito, luce dei cuori,
sia con tutti voi.
T. E con il tuo spirito.

2. Acclamazione alla Santissima Trinità
C. Padre, principio della vita e fonte di ogni bellezza, noi ti magnifichiamo  perché hai fatto della Vergine Maria l’icona della Sposa fedele che segue innamorata il tuo Verbo, il modello compiuto di chi accoglie con fede la tua Parola  e la custodisce con amore:
a te la gloria nei secoli!
T. L’anima mia magnifica il Signore.
C. Figlio di Dio, “il più bello tra i figli dell’uomo” noi ti magnifichiamo perché hai eletto Maria a esserti madre soave e generosa compagna e a noi l’hai donata come madre d’immensa tenerezza e maestra di vita:

a te la gloria nei secoli!
T. L’anima mia magnifica il Signore.

C. Spirito d’amore, luce senza tramonto, sorgente di grazia, corona di gloria, noi ti magnifichiamo perché hai rivestito la Vergine immacolata di candori eterni e di giovanile vigore, disegnando in lei l’immagine perfetta della Chiesa “senza macchia né ruga” splendente di bellezza:

a te la gloria nei secoli!
T. L’anima mia magnifica il Signore.

3. monizione

Ogni essere umano, creato a immagine di Dio, riflette in sé la natura relazionale di Dio unitrino sicché «non può trovarsi pienamente se non attraverso un dono sincero di sé» (GS 24).
Proprio in tale contesto s’inserisce l’Eucaristia che esige una cultura del dono di sé e ci aiuta a realizzarlo. Gesù raggiunge il culmine della donazione di sé nella sua passione: ha dato se stesso (Gal 1,4; 1Tm 2,6), la sua vita (Mc 10,45), il suo corpo (Mt 26,26). Anzi egli stesso è il dono per eccellenza che scaturisce all’amore del Padre: «Dio ha tanto amato il mondo da donare il suo Figlio unigenito» (Gv 3,16). Gesù a sua volta offre tanti doni agli uomini: la Parola (Gv 17,7.14), il Pane di vita (Gv 6,35.51), la pace (Gv 14,27), la Madre (Gv 19,26-27) la quale si preoccupa «di ”essere” prima che di “fare”». Ella è presentata nella logica del dono di sé, che ha il suo vertice nell’eucaristia. Maria ha con il ss. Sacramento una relazione profonda.
Il riferimento a Maria è per noi un grande aiuto perché ci aiuta a passare dall’astratto al concreto, dalle teorie al tipo antropologico rappresentato dalla donna «eucaristica», tutta protesa verso l’«eucaristia» in atteggiamenti «eucaristici».
Perciò, in questa veglia di preghiera, ci raccogliamo per meditare sette eventi della vita di Maria santissima che ci rimandano immediatamente all’adorazione della Santissima Eucaristia.


I. Maria crede nel Verbo fatto carne.
Nell’Annunciazione si riscontra «un’analogia profonda tra il fiat pronunciato da Maria all’Angelo, e l’amen che ogni fedele pronuncia quando riceve il corpo del Signore. L’atteggiamento che ci accomuna è quello della fede, per cui Maria crede «nel mistero dell’incarnazione, anticipando anche la fede eucaristica della Chiesa».
A Maria fu chiesto di credere che colui che ella concepiva «per opera dello Spirito santo» era «il Figlio di Dio» (cf Lc 1,30-35). In continuità con la fede della Vergine, nel mistero eucaristico ci viene chiesto di credere che quello stesso Gesù, Figlio di Dio e Figlio di Maria, si rende presente con l’intero suo essere umano-divino nei segni del pane e del vino».

 

Preghiera personale per l’interiorizzazione

 

Vergine del «Fiat», Santa Maria, umile Serva del Signore,
gloriosa Madre di Cristo, salve!
Vergine fedele, grembo sacro al Verbo,
insegnaci ad essere docili alla voce dello Spirito;
a vivere nell'ascolto della Parola,
attenti ai suoi richiami nel segreto del cuore,
vigili alle sue manifestazioni nella vita dei fratelli,
negli avvenimenti della storia;
nel gemito e nel giubilo del creato.
Vergine dell'ascolto, creatura orante, accogli la nostra preghiera
e donaci la grazia di vivere di fede.


II. Maria primo tabernacolo
La visita di Maria ad Elisabetta pone di fronte ad un dato oggettivo e ad un atteggiamento soggettivo, ambedue in relazione all’eucaristia. Oggettivamente l’evangelista Luca in questo racconto vuole trasmettere la convinzione che Maria è l’arca della nuova alleanza, il luogo incorruttibile della presenza del Signore.
Quando, nella visitazione, porta in grembo il Verbo fatto carne, ella si fa, in qualche modo, «tabernacolo» – il primo tabernacolo della storia – dove il Figlio di Dio, ancora invisibile agli occhi degli uomini, si concede all’adorazione di Elisabetta, quasi irradiando la sua luce attraverso gli occhi e la voce di Maria».

 

Preghiera personale per l’interiorizzazione

o Maria, pellegrina di bontà,
tu hai camminato accanto a Gesù
e sei stata gioiosamente madre
e serva del progetto di Dio.
Affidiamo a te la nostra vita con la fiducia serena
che attira ogni figlio tra le braccia della sua Madre.

Vigila, o Maria, sulla crescita di Cristo in noi.
Il ‘si’ che ti rese Madre di Dio e di tutti i figli di Dio risuoni in ciascuno di noi.

Insegnaci ogni giorno il tuo ‘sì’, o Maria,
per amare il Cielo restando sulla terra,
per vivere operosi e sereni nell’attesa di arrivare a casa con te. Amen.

Canto

 

III. Il Magnificat cantico eucaristico.
Rileggiamo il Magnificat in prospettiva eucaristica. Cantato da Maria dopo la rivelazione della sua maternità da parte di Elisabetta, il Magnificat mette in risalto che il credente, nell’eucaristia, si unisce pienamente a Cristo e al suo sacrificio, facendo suo lo spirito di Maria.
La preghiera eucaristica e la preghiera del magnificat sono di lode e rendimento di grazie: in ambedue si loda e ringrazia il Padre «per Gesù, in Gesù e con Gesù»,  e questo ci aiuta a realizzare il «vero atteggiamento eucaristico».
Nel sacrificio eucaristico si fa «memoria delle meraviglie operate da Dio nella storia della salvezza»: nel Magnificat si celebra l’incarnazione redentrice, indicata «nelle grandi cose» compiute da Dio in Maria.
Nell’eucaristia si attualizza il mistero pasquale del Signore; nel Magnificat si canta la gioia prodotta dalla risurrezione di Cristo. Maria canta quei «cieli nuovi» e quella «terra nuova» il cui germe è posto «nella povertà dei segni sacramentali» e nella vita degli umili che da Dio vengono innalzati.

 

Preghiera personale per l’interiorizzazione

 

Santa Maria, donna umile e povera,
benedetta dell'Altissimo, ti preghiamo!!
Vergine della speranza,  profezia dei tempi nuovi,
unisci al tuo cantico le nostre voci
e accompagnaci nel nostro cammino:
perché possiamo anche noi  annunciare l'avvento del Regno
e la totale liberazione dell'uomo;
per portare Cristo ai fratelli e raggiungere con essi
una più intensa comunione di amore;
perché possiamo  magnificare con te la misericordia del Signore
e cantare la gioia della vita e la salvezza.
Vergine, arca dell'Alleanza nuova, primizia della Chiesa,
accogli la nostra preghiera.

Canto

 

IV. Unita nell’offerta del sacrificio.
Nell’infanzia di Gesù, Maria offre due atteggiamenti indispensabili ad una partecipazione all’eucaristia: l’amore e l’offerta del sacrificio. A Betlem la Madre si rivela sublime modello di amore, quando contempla con sguardo rapito il volto di Cristo appena nato e lo stringe fra le sue braccia. Nel tempio di Gerusalemme, l’annuncio di Simeone riguarda il dramma del Figlio crocifisso e quindi lo Stabat Mater della Vergine ai piedi della croce; in conseguenza possiamo dire che Maria vive una sorta di eucaristia anticipata, si direbbe una comunione spirituale di desiderio e di offerta, che avrà il suo compimento nell’unione col Figlio nella passione.

 

Preghiera personale per l’interiorizzazione

 

Guardiamo a te Maria.
Dalla forza che assimiliamo dall’incontro col tuo sguardo
possiamo dare vita al sogno più grande che alberga nei nostri cuori:
vivere un amore grande per il Signore.
Un amore che si consuma giorno dopo giorno solo per Dio,
nel servizio senza riserve per il prossimo.
Un amore che nel patto nuziale diventa fecondo:
un’unica carne, unita dalla reciproca offerta, quella di Gesù e la nostra,
destinata a germinare nuova vita.
Un amore che si fa consacrazione a Dio
per indicare agli uomini di buona volontà la via delle beatitudini del Vangelo.

Canto

 

V. Fidatevi della parola di mio Figlio.

Del segno di Cana ricordiamo la coincidenza del «Fate quello che vi dirà» pronunciato da Maria con il  «Fate questo in memoria di me» di Cristo quale testamento lasciato ai discepoli nell’ultima cena. La Madre ci spinge a obbedire al Figlio, che a sua volta ordina di compiere l’eucaristia in sua memoria. Al tempo stesso il vangelo pone sulle labbra di Maria un suggestivo invito a fidarci di Cristo e della sua potente parola, senza tergiversare.
Con la premura materna testimoniata alle nozze di Cana, Maria sembra dirci: «Non abbiate tentennamenti, fidatevi della parola di mio Figlio. Egli, che fu capace di cambiare l’acqua in vino, è ugualmente capace di fare del pane e del vino il suo corpo e il suo sangue, consegnando in questo mistero ai credenti la memoria viva della sua pasqua, per farsi in tal modo pane di vita».


Preghiera personale per l’interiorizzazione

Maria, in questo tempo confuso e affascinante,
noi veniamo a Te.
Donna fedele e  forte,
nei momenti di incertezza e di sofferenza
con disponibilità incondizionata ti prendi cura di noi.
Donna silenziosa e di preghiera,
nelle situazioni di ansia e di dolore,
stringi a te con forza materna tutti noi.
Maria, donna semplice
aiutaci affinché la nostra fedeltà sia radicata nella tua,
affinché il nostro impegno sia trasparente come il tuo,
affinché la nostra preghiera
trovi sostegno in una fede profonda.
Maria, aiuto dei credenti,
cammina con noi, oggi e sempre. Amen.

Canto



VI. Presente presso la croce.
Il vertice della partecipazione di Maria al mistero pasquale, proclamato nell’eucaristia al momento dell’anamnesi, è l’esperienza di questo mistero da parte di lei sotto la croce. Questa «ora», in cui Maria è presente per un appuntamento del Figlio nell’episodio di Cana, ci ricorda ciò che Cristo ha compiuto anche verso la Madre a nostro favore, cioè quando a lei consegna il discepolo prediletto e, in lui, consegna ciascuno di noi: “Ecco tuo figlio”. Nel memoriale del Calvario non manca la riattualizzazione di questa consegna, per cui vivere nell’eucaristia il memoriale della morte di Cristo implica anche ricevere continuamente il dono di Maria. Significa prendere con noi – sull’esempio di Giovanni – colei che ogni volta ci viene donata come Madre. Significa assumere al tempo stesso l’impegno di conformarci a Cristo, mettendoci alla scuola della Madre e lasciandoci accompagnare da lei.

Preghiera personale per l’interiorizzazione

 

Santa Maria, donna del dolore, madre dei viventi, salve!
Novella Eva, Vergine sposa presso la Croce,
dove si consuma, l'amore e sgorga la vita.
Madre dei discepoli, sii tu l'immagine
conduttrice nel nostro impegno di servizio;
insegnaci a sostare con te presso le infinite croci dove il tuo Figlio
é ancora crocifisso;
a vivere e testimoniare l'amore cristiano;
accogliendo in ogni uomo un fratello;
a rinunciare all'opaco egoismo per seguire Cristo, sola luce dell'uomo.
Vergine della Pasqua, gloria dello Spirito, accogli la nostra preghiera.

 

Canto

 

VII. Assidua alla frazione del pane.
La Madre di Gesù era solita andare «tutti gli anni a Gerusalemme per la festa di Pasqua» (Lc 2,41), usanza conservata anche nell’anno in cui Cristo viene crocifisso. Infatti, Maria era a Gerusalemme il Venerdì santo (Gv 19,25-27). Vi è da presumere che vi fosse il Giovedì. Quel corpo dato in sacrificio e ripresentato nei segni sacramentali era lo stesso corpo concepito nel suo grembo! Ricevere l’eucaristia doveva significare per Maria quasi un riaccogliere in grembo quel cuore che aveva battuto all’unisono col suo e un rivivere ciò che aveva sperimentato in prima persona sotto la Croce.
La Madre di Gesù, nominata come facente parte della comunità cristiana post-pasquale (At 1,14), era tra quei «tutti» che «ogni giorno insieme frequentavano il tempio e spezzavano il pane a casa prendendo i pasti con letizia  e semplicità di cuore» (At 2, 46). Maria partecipa non solo alla celebrazione domestica dell’eucaristia, ma anche ai sentimenti che animano i discepoli del Signore: la gioia o giubilo che proviene dalla fede (cf At 8,8.39; 13,48.52; 16,34) e che ella aveva sperimentato ed espresso nel Magnificat (Lc 1,46-47) e la semplicità di cuore che è propria del povero di Jahwe e della persona evangelica.


Preghiera personale per l’interiorizzazione

O Maria,
com’è bello sentirsi, come te,
piccoli e poveri dinanzi a Dio e perciò oggetto del suo sguardo d’amore,
della sua infinita misericordia, della Sua grande liberalità!
Com’è bello sentirsi portati, come tra le braccia di una madre
dalla immensa grandezza e fiducia di Dio.

O Madre,
insegnaci questa strada di deliziosa piccolezza:
è la strada della salvezza del Vangelo,
è la strada dei veri grandi, dei veri eroi della storia,
degli autentici rivoluzionari!
Insegnaci quel sano realismo che non ci esalti fuori misura
e ci aiuti a sentirci fratelli di tutti gli uomini
specie i più piccoli e poveri.

 

Grazie Maria,
per aver aperto nella nostra vita questa porta,
per averci indicato la strada dell’umiltà
e grazie perché ancora oggi tu la percorri insieme a noi
come Madre tenerissima e piena di fiducia.

4. Preghiera corale

 

Dopo aver accolto nel cuore la Parola di Dio attraverso questo cammino di interiorizzazione dei tuoi atteggiamenti spirituali con te Maria preghiamo
(a cori alterni).

O Maria, benedetta dell’Altissimo, madre della grazia:
per te ascende la lode della Chiesa.
Figlia prediletta del Padre, accogliendo l’annuncio dell’Angelo, hai cooperato alla salvezza dell’umanità: in te la creatura obbedì di nuovo al creatore.

Madre di Gesù, Figlio di Dio, custodendo nel cuore la Parola, hai mostrato la via della sapienza: in te l’uomo e la donna si dischiusero alla Buona Novella.

Tempio santo dello Spirito, ricevendo nel grembo il Verbo di Dio,
hai donato al mondo la vita: in te l’uomo e la donna divennero dimora dell’Eterno.

Madre pietosa, Vergine orante, per la tua dignità singolare noi ci rivolgiamo a te: il tuo intervento sorregga la nostra supplica; a noi, ai nostri cari,
a tutti i fratelli e le sorelle di fede, ad ogni uomo e ad  ogni donna la tua misericordia ottenga pace e salvezza.

Implora per noi dal Padre la piena conoscenza di Cristo, i doni dello Spirito:
fa che edifichiamo con te il regno del Signore, regno di lode perenne, regno di giustizia e di pace, per tutti e per sempre. Amen.

 

5. Preghiera finale e congedo


Preghiamo.
Padre santo, che nel cammino della Chiesa, pellegrina sulla terra,
hai posto quale segno luminoso la beata Vergine Maria,
per sua intercessione sostieni la nostra fede
e ravviva la nostra speranza, perché nessun ostacolo ci faccia deviare
dalla strada che porta alla salvezza. Per Cristo nostro Signore.
R. Amen.

Ci protegga la Vergine Santa e ci guidi benigna nel cammino della vita.
R. Amen.


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