Sulla soglia

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a cura di Antonello Rossi


Il nostro incontro di preghiera vuole aiutarci a varcare la soglia del terzo millennio come persone riconciliate, purificate; e con la gioia di essere amate da Dio che, in Gesù Cristo, da 2000 anni, abita la storia dell’umanità.

Ci si ritrova davanti alla chiesa. Sulla porta c’è una bacinella con l’acqua santa.

Sugli stipiti si mettono due scritte: da una parte il brano del giudizio finale (Mt 25), dall’altra parte le beatitudini (Mt 5).

Celebrante - Nel nome del Padre...

Il nostro incontro di preghiera vuole aiutarci a varcare la soglia del terzo millennio come persone riconciliate, purificate; e con la gioia di essere amate da Dio che, in Gesù Cristo, da 2000 anni, abita la storia dell’umanità.

La porta è un simbolo ricco di profondi significati. Nella notte di natale il papa aprirà in San Pietro, a Roma, la "porta santa", attraverserà per primo la soglia ed entrerà nella basilica, per compiere la professione di fede a nome di tutti i cristiani. Vogliamo anche noi vivere questo passaggio di millennio, facendo riferimento a Cristo, "porta, verso il Padre", cioè passaggio alla sua novità di vita.

Guida - Ascoltiamo le parole del papa tratte dalla lettera "Tertio millennio adveniente".

1° Lettore - La porta santa del Giubileo del 2000 dovrà essere simbolicamente più grande delle precedenti, perché l’umanità, giunta a quel traguardo, si lascerà alle spalle non soltanto un secolo, ma un millennio.

È bene che la chiesa imbocchi questo passaggio con la chiara coscienza di ciò che ha vissuto nel corso degli ultimi dieci secoli. Essa non può varcare la soglia del nuovo millennio senza spingere i suoi figli a purificarsi, nel pentimento, da errori, infedeltà, incoerenze e ritardi. Riconoscere i cedimenti di ieri è atto di lealtà e di coraggio che ci aiuta a rafforzare la nostra fede, rendendoci avvertiti e pronti ad affrontare le tentazioni e le difficoltà dell’oggi (n. 33).

2° Lettore - Tra i peccati che esigono un maggiore impegno di penitenza e di conversione devono essere annoverati certamente quelli che hanno pregiudicato l’unità voluta da Dio per il suo popolo.

1° Lettore - Un altro capitolo doloroso, sul quale i figli della chiesa non possono tornare con animo aperto al pentimento, è costituito dall’acquiescenza manifestata, specie in alcuni secoli, a metodi di intolleranza e persino di violenza nel servizio alla verità.

La porta santa del Giubileo del 2000 dovrà essere simbolicamente più grande delle precedenti, perché l’umanità, giunta a quel traguardo, si lascerà alle spalle non soltanto un secolo, ma un millennio.

È bene che la chiesa imbocchi questo passaggio con la chiara coscienza di ciò che ha vissuto nel corso degli ultimi dieci secoli. Essa non può varcare la soglia del nuovo millennio senza spingere i suoi figli a purificarsi, nel pentimento, da errori, infedeltà, incoerenze e ritardi. Riconoscere i cedimenti di ieri è atto di lealtà e di coraggio che ci aiuta a rafforzare la nostra fede, rendendoci avvertiti e pronti ad affrontare le tentazioni e le difficoltà dell’oggi (n. 33).

2° Lettore - Tra i peccati che esigono un maggiore impegno di penitenza e di conversione devono essere annoverati certamente quelli che hanno pregiudicato l’unità voluta da Dio per il suo popolo.

1° Lettore - Un altro capitolo doloroso, sul quale i figli della chiesa non possono tornare con animo aperto al pentimento, è costituito dall’acquiescenza manifestata, specie in alcuni secoli, a metodi di intolleranza e persino di violenza nel servizio alla verità.

2° Lettore - Alle soglie del nuovo millennio i cristiani devono porsi umilmente davanti al Signore per interrogarsi sulle responsabilità che anch’essi hanno nei confronti dei mali del nostro tempo. L’epoca attuale, infatti, accanto a molte luci, presenta anche non poche ombre.

Alle soglie del nuovo millennio i cristiani devono porsi umilmente davanti al Signore per interrogarsi sulle responsabilità che anch’essi hanno nei confronti dei mali del nostro tempo. L’epoca attuale, infatti, accanto a molte luci, presenta anche non poche ombre.

CELEBRANTE - Chiediamo perdono per i nostri peccati, per quelli della chiesa e dell’umanità.

Tutti - Confesso a Dio onnipotente... (oppure si canta il Kyrie o altro canto penitenziale).

Guida - Lasciamo alle spalle il nostro passato di peccato e lasciamoci afferrare da Gesù.

Nel "timpano" del portale delle cattedrali medioevali è sempre raffigurato Gesù, giudice del mondo, signore della storia e passaggio obbligato per accedere al Padre.

Ora toccheremo con la mano le pagine di vangelo affisse alla porta e ne baceremo gli stipiti, ricordandoci che la porta è Cristo. Quindi, prendendo l’acqua santa, faremo il segno della croce, recitando ognuno un’invocazione. Poi, finalmente, varcheremo la soglia.

Ogni partecipante legge un’invocazione diversa e tutti rispondono con il ritornello.

TUTTI - Gloria a te, o Cristo!

- Tu sei la tromba che, con il Giubileo, ci chiami tutti a conversione.
- Tu sei il Figlio di Dio che, con il Giubileo, ci rechi la divina misericordia.
- Tu sei la strada che, con il Giubileo, ci riporti alla casa del Padre.
- Tu sei il pastore che, con il Giubileo, ci nutri ai pascoli della parola di Dio.
- Tu sei il Signore del tempo che, con il Giubileo, ci dai la giovinezza dello Spirito.
- Tu sei la porta che, con il Giubileo, ci fai entrare nel terzo millennio dell’era cristiana.
- Tu sei l’acqua che, con il Giubileo, ci fecondi nel profondo del cuore.
- Tu sei il sale che, con il Giubileo, ci proponi un nuovo stile di vita.
- Tu sei l’olio che, con il Giubileo, ci curi le ferite aperte.
- Tu sei la luce che, con il Giubileo, ci orienti alla comunione con il Padre e lo Spirito.
- Tu sei il pane che, con il Giubileo, ci inviti alla condivisione con i poveri.

Dopo l’ingresso in chiesa:

Canto - Rallegrati Gerusalemme, accogli i tuoi figli nelle tue mura (oppure altro canto di gioia).

Guida - A cori alterni preghiamo:

TUTTI
Buono e retto sei tu, Signore,
la via giusta indichi ai peccatori;
guidi gli umili secondo giustizia,
insegni ai poveri le tue vie. (Sal 24, 8-9)

Tu, Signore, fai sicuri i passi dell’uomo
e segui con amore il suo cammino:
se cade, non rimane a terra,
perché tu lo tieni per mano. (Sal 36, 23-24)

Beato chi trova in te, Signore, la sua forza
e decide nel suo cuore il santo viaggio:
cresce lungo il cammino il suo vigore,
finché compare davanti a te, o Dio. (Sal 41, 2-3)

Tu, Signore, sei il mio pastore,
non manco di nulla: mi rinfranchi,
mi guidi per il giusto cammino,
per amore del tuo nome. (Sal 22, 1)

Se dovessi camminare in una valle oscura
non temerei alcun male,
perché tu, Signore, sei con me:
il tuo bastone mi dà sicurezza. (Sal 22, 4)

Tu, Signore, non lascerai vacillare il mio piede,
come mio custode non ti addormenterai.
Mi proteggerai da ogni male
e veglierai su di me, ora e sempre. (Sal 120, 3-8)

Quale gioia quando mi dissero:
"Andremo alla tua casa, Signore".
E ora i nostri piedi si fermano
alle tue porte, Gerusalemme! (Sal 121, 1-2)

Domandate pace per Gerusalemme,
sia pace a coloro che ti amano,
sia pace sulle tue mura,
sicurezza nei tuoi baluardi. (Sal 121, 6-7)

Guida - Ascoltiamo, ora, sant’Agostino, in un suo commento al vangelo di Giovanni.

Lettore - Disse Gesù: "Chi non entra nell’ovile per la porta, ma vi penetra da un’altra parte è ladro e assassino" (Gv 10, 1). Non è, cioè, il pastore, che entra nell’ovile per custodire e salvare il gregge...

L’ovile di Cristo è la chiesa. Chi vuole entrare nell’ovile, entri passando per la porta: predichi il vero Cristo. E non solo predichi Cristo, ma cerchi anche la gloria di Cristo, anziché la propria. Molti, cercando la loro gloria, hanno disperso il gregge che avrebbero dovuto radunare. Cristo è una porta umile e bassa. Chi vuole entrare per questa porta deve umiliarsi e abbassarsi.

Chi non si umilia, ma si fa grande evidentemente pensa di entrare scavalcando il muro. Ma arrampicarsi lungo il muro significa salire per precipitare.

Pausa di silenzio.

Guida - Siamo passati attraverso "Gesù, la porta"; siamo quindi diventati anche noi "porta". Ascoltiamo e meditiamo alcuni brani sul tema: La porta dell’ospitalità.

1° Lettore - La porta è il miglior simbolo dell’ospitalità, ricevuta e donata. In quanto amati e accolti da un Dio-comunione di persone, i cristiani sono chiamati a diventare ospitali gli uni verso gli altri. Il Giubileo tende a favorire relazioni sociali improntate alla giustizia e alla fraternità, nel rispetto della legittima diversità dell’altro. Il nucleo centrale del Giubileo è il perdono/condono, cioè l’abbattimento di quei "muri" eretti lungo i secoli a causa della durezza del cuore umano.

2° Lettore - La porta non richiama soltanto l’entrare e il lasciar entrare, ma anche l’uscire. Il colonnato del Bernini fa della basilica di san Pietro il simbolo di una chiesa che allarga le braccia per cingere il mondo. È l’indicazione di un atteggiamento fondamentale per il cristiano: aprirsi, farsi solidale, camminare in compagnia degli uomini. Questo comporta uscire dal proprio guscio, raggiungere l’uomo là dov’è, incontrarlo con simpatia, mettersi in ascolto di progetti diversi dai propri, comunicare se stessi.

1° Lettore - Altre modalità consistono nel varcare la porta della casa del sofferente, dell’anziano solo o della famiglia giunta da poco nel nostro quartiere; la porta di situazioni difficili sul lavoro o tra vicini; la porta di chi ha avuto un lutto recente; la porta di qualche associazione benefica, bisognosa di una mano oltre che di aiuto economico...

Perché non informarsi di queste realtà, prendersi a cuore una situazione precisa di questa popolazione o prestare un aiuto all’interno delle varie realtà di volontariato? Non basta chiedere la cancellazione della pena di morte dall’ordinamento giuridico, se poi non si opera per la promozione della vita nella concretezza del proprio territorio!

2° Lettore - La sobrietà, la carità quotidiana e l’impegno nel territorio vanno coniugati con l’attenzione alle situazioni di ingiustizia nel mondo. Il Giubileo vuol essere una proposta di forte impatto sociale e culturale, a partire da quell’unica casa comune del Padre, che è il mondo. Non è accettabile un sistema che, strutturalmente, produce crocifissi; occorre favorire una diversa cultura, che si manifesta attraverso iniziative concrete, quali ad esempio il commercio equo e solidale, il consumo critico, la banca etica, il condono del debito internazionale dei paesi poveri.

Ma tutto questo serve, se viene inserito nell’orizzonte della "solidarietà globale", con nuove persone e strutture. Il Giubileo avanza l’esigenza non soltanto di cambiare se stessi, ma di mutare lo stile di vita in famiglia, nell’impostazione delle strutture politiche ed economiche, nel progetto della società e dell’umanità.

Si resta qualche minuto in silenzio.

Guida - Sentiamo il bisogno di ringraziare il Signore che ci offre il dono del Giubileo, spalancandoci la porta della sua misericordia.

Ripetiamo, insieme, il ritornello:

Tutti - Noi ti ringraziamo Signore!

Lettore

- per la preghiera che il Giubileo intensifica;
- per la speranza che il Giubileo genera;
- per la forza del martirio che il Giubileo evidenzia;
- per l’incremento della fede che il Giubileo favorisce;
- per la conversione dei cuori che il Giubileo sollecita.
- per l’anelito alla pace che il Giubileo rilancia;
- per il nuovo stile di vita che il Giubileo provoca;
- per la solidarietà locale e mondiale che il Giubileo diffonde;
- per la nuova epoca di storia della chiesa che il Giubileo apre.
- per la preghiera che il Giubileo intensifica;
- per la speranza che il Giubileo genera;
- per la forza del martirio che il Giubileo evidenzia;
- per l’incremento della fede che il Giubileo favorisce;
- per la conversione dei cuori che il Giubileo sollecita.
- per l’anelito alla pace che il Giubileo rilancia;
- per il nuovo stile di vita che il Giubileo provoca;
- per la solidarietà locale e mondiale che il Giubileo diffonde;
- per la nuova epoca di storia della chiesa che il Giubileo apre.

Canto

Celebrante - Concedi, Padre,
che i discepoli del tuo Figlio,
purificata la memoria
e riconosciute le proprie colpe,
siano una cosa sola, così che il mondo creda.
Si dilati il dialogo tra i seguaci delle religioni,
e tutti gli uomini scoprano
la gioia di essere tuoi figli.
Alla voce supplice di Maria, madre delle genti,
si uniscano le voci oranti degli apostoli
e dei martiri cristiani,
dei giusti di ogni popolo e di ogni tempo,
perché l’Anno santo sia motivo
di rinnovata speranza e giubilo nello Spirito.
Concedi, Padre,
che i discepoli del tuo Figlio,
purificata la memoria
e riconosciute le proprie colpe,
siano una cosa sola, così che il mondo creda.
Si dilati il dialogo tra i seguaci delle religioni,
e tutti gli uomini scoprano
la gioia di essere tuoi figli.
Alla voce supplice di Maria, madre delle genti,
si uniscano le voci oranti degli apostoli
e dei martiri cristiani,
dei giusti di ogni popolo e di ogni tempo,
perché l’Anno santo sia motivo
di rinnovata speranza e giubilo nello Spirito.

Canto finale


(Gli spunti sono stati presi da: "Vivere il Giubileo", ed. Paoline)

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