Viaggiando verso gli altri

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Occorrente
: Una conchiglia (grande); un CD musicale e foglio bianco grande; una rete da pesca.


I segni per questa veglia vengono posti sopra un tavolino, in un posto ben visibile e coperti. Al momento opportuno, verranno mostrati.

Guida: (parole di introduzione, come queste, ad esempio). Con il mese di giugno arrivano, per molti, vacanze, riposo e divertimento. Per il nostro mondo, estate diventa, allora, sinonimo di: mare, allegria, festa, voglia di stringere nuove amicizie, musica, canzoni… Ricordiamoci, però, come, per milioni di persone, anche in questa stagione si continua a lottare per vivere e costruire un futuro sereno, talvolta irraggiungibile.

Vogliamo essere consapevoli di questo; continuiamo, allora, a pregare e lavorare per una nuova umanità, anche se siamo in vacanza.

Segno: viene scoperta la conchiglia.

Canto: Un’altra umanità

Lettore: Quando vediamo una conchiglia, la prima cosa che facciamo è portarla all’orecchio per ascoltare il rumore del mare. Questa conchiglia ci invita all’ascolto della Parola di Dio e delle voci che spesso udiamo, ma non ascoltiamo. Facciamo memoria di quante persone si sono avvicinate a noi per ricevere una parola di conforto, un consiglio, un po’del nostro tempo. Qual è stato il nostro atteggiamento?

Breve momento di silenzio.

Guida: Dal vangelo di Luca. (10, 30-37) - Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico e incappò nei briganti che lo spogliarono, lo percossero e poi se ne andarono, lasciandolo mezzo morto.

Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada e, quando lo vide, passò oltre dall’altra parte. Anche un levita, giunto in quel luogo, lo vide e passò oltre. Invece un samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto lo vide e ne ebbe compassione. Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi, caricatolo sopra il suo giumento, lo portò a una locanda e si prese cura di lui. Il giorno seguente, estrasse due denari e li diede all’albergatore, dicendo: «Abbi cura di lui e ciò che spenderai in più, te lo rifonderò al mio ritorno».

«Chi di questi tre ti sembra sia stato il prossimo di colui che è incappato nei briganti?». Il maestro della legge rispose: «Chi ha avuto compassione di lui». Gesù gli disse: «Va’ e anche tu fa’ lo stesso!».

Lettore: Leggiamo ora, in silenzio, questa preghiera di Madre Teresa di Calcutta.
(Sottofondo musicale)

Signore, quando ho fame, dammi qualcuno che ha bisogno di cibo.
Quando ho un dispiacere, offrimi qualcuno da consolare.
Quando la mia croce diventa pesante, fammi condividere la croce di un altro.
Quando non ho tempo, dammi qualcuno che io possa aiutare per qualche momento.
Quando sono umiliato, fa’ che abbia qualcuno da lodare.
Quando sono scoraggiato, mandami qualcuno da incoraggiare.
Quando ho bisogno della comprensione degli altri,
dammi qualcuno che abbia bisogno della mia.
Quando ho bisogno che ci si occupi di me, mandami qualcuno di cui occuparmi.
Quando penso solo a me, attira la mia attenzione su un’altra persona.

Lettore: Anche le cosiddette «canzonette estive», a volte, possono trasmettere valori e ideali… Ascoltiamo questa canzone di Gatto Panceri e cerchiamo di coglierne il messaggio più profondo, al di là della prima emozione.

Canto: L’amore va oltre (Gatto Panceri)

Marino e la sua carrozzella sono inseparabili ormai
sorride, avanza con le braccia
te lo trovi dietro e non lo sai.
Marino che al suo compleanno avrà 30 candele
Marino che da più di un anno
s’è innamorato di Adele.
Adele che lo va a trovare, che lo fa appena può
che lotta contro il mal di testa
e poi si addormenta sul metrò.
Adele si sta laureando in psicologia
l’amore la sta consumando come una malattia.
L’amore va oltre il buio che non sai
la luce che non hai.
Conosco poca gente al mondo
che si accetta per com’è
la maggior parte si nasconde, si mette delle maschere.
Marino con la mente in corsa, il sogno che fa
è Adele che con la sua forza sempre vicino avrà.
L’amore va oltre i muri che non passi
le porte chiuse in faccia.
L’amore va oltre il prezzo che gli dai
l’età che più non hai e va oltre
E non faccio drammi se non posso giocare
più a pallone; che anche se potessi farlo
comunque non sarei un campione.
Marino dice queste cose scherzando con lei
l’amore non ti chiede soldi, nemmeno chi sei.
L’amore va oltre, ma dentro le persone
evade una prigione sorprende difende
l’immagine che hai rispetta ciò che fai
E va oltre e va l’amore l’amore va oltre
l’amore va oltre.

Breve silenzio. Nel frattempo viene scoperto il secondo segno (CD musicale e un foglio bianco su cui scrivere).

1° lettore: Vogliamo interrogarci su cosa può diventare musica per la vita; in che modo si può aggiungere gioia e impegno alla vita.

Riflettiamo sul testo della canzone di Gatto Panceri e, con semplicità, scriviamo in questo foglio una parola che risponda alle domande poste.

Durante questo momento di raccoglimento, è indicato un sottofondo musicale.

2° lettore: Il cuore del discepolo di Gesù non giudica, non si chiude, ma si sente attratto a «stare con», a farsi amico… Ascoltiamo una testimonianza.

1° lettore: L’ho incontrata per caso e la sua storia mi ha segnato nel profondo. È incredibile quanto può fare una donna guidata dall’amore. Parlo di Miriam Bugeja, originaria di Malta, che da vent’anni vive in Pakistan con il solo scopo di aiutare i più poveri dei poveri: i carcerati con problemi mentali e dimenticati da tutti. La maggioranza sono donne, bambini, uomini che per fame, per sbaglio o per i motivi più diversi hanno tentato di entrare nel paese, spesso senza nemmeno accorgersi di oltrepassare la frontiera. Così sono stati arrestati. Incapaci di difendersi, passano anni e anni in prigione, al limite della sopravvivenza e sopraffatti dalla solitudine, perché nessuno si interessa di loro.

Ma arriva Miriam e quando scopre queste situazioni non ha più pace. Come aiutarli? Bussa a tutte le porte governative e carcerarie, chiede soltanto di farsi carico delle situazioni di questi poveri. Piano piano le autorità si fidano di lei e le permettono di avere alcuni carcerati in affidamento. Prima due, tre, poi quindici, venti o più. Lei cerca una casa, provvede vestiti, cibo, medicine e organizza la loro vita come in una grande famiglia, dove tutti fanno la loro parte. Soprattutto, s’impegna a scoprire le origini di ognuno e a far svolgere il processo a loro carico. Così, giorno dopo giorno, queste persone rinascono. E, quando finalmente Miriam riesce ad accompagnarli nelle loro famiglie di cui avevano perso le tracce, sembrano altre persone: sui loro volti torna il sorriso, che manifesta la gioia di una ritrovata dignità. Lo credereste? In 17 anni, Miriam ha liberato circa 500 carcerati.

Il miracolo dell’amore Miriam non l’ha improvvisato. A 17 anni, come tante ragazze è fidanzata, ma nel suo cuore coltiva anche un altro sogno: fare qualcosa per gli altri. Ma come? Passa ancora qualche anno e va a Calcutta per aiutare Madre Teresa. Trascorre due mesi con i poveri, ma non può restare, perché non le viene concesso il permesso di soggiorno. Torna a casa e tenta nuovamente, ma invano. Allora, pensa di andare in Africa. Dio però, ha un progetto diverso per lei. Arriva a Malta un missionario pakistano, che la invita ad andare a Laohore. Miriam parte e lì comincia il suo volontariato con i poveri e poi con i carcerati. Oggi Miriam vive a Peshawar, insieme a una ventina di poveri ex carcerati e, al tempo stesso, continua la sua missione liberatrice nelle carceri, ai confini con l’Afghanistan. Auguri, Miriam, e grazie per quanto fai per poveri. Anche a nome nostro!

Silenzio di riflessione.

Canto: Far risentire una parte della canzone «L’amore va oltre».

1° lettore: Tocca, ora, a ciascuno di noi decidere se tenere la «barca» in porto, al sicuro, senza rischiare nulla, accontentandoci di ciò che abbiamo. Oppure, decidere di partire per mari sconosciuti.

Questa è missione: essere aperti e accettare di andare oltre i propri limiti; avere gli occhi puntati all’orizzonte, saper guardare «al di là».

Non significa necessariamente partire per un altro paese, cambiare terra; però, dobbiamo avere lo sguardo che... guarda lontano! Ciò a cui tutti siamo chiamati è l’annuncio: nell’ambiente dove viviamo, lavoriamo, studiamo; alle persone che conosciamo da una vita, a quelle che ci vivono accanto, ma che non abbiamo mai avvicinato, a coloro che Dio ci farà incontrare...

Segno: viene scoperta la rete da pesca.

2° lettore: Quando un pescatore getta in mare la rete, sa che in essa cadranno pesci di tutti i tipi. C’è posto per tutti nel costruire il Regno di Dio.

Tutti: (a cori alterni)

Beati quelli che donano un volto a Gesù,
diffondendo il suo amore nel mondo.

Beati quelli che donano mani a Gesù
facendo del bene ai fratelli.

Beati quelli che donano una bocca a Gesù,
prendendo la difesa dei poveri
e annunciando la sua parola.

Beati quelli che donano degli occhi a Gesù,
guardando con benevolenza
i fratelli che incontrano sul loro cammino.

Beati quelli che donano orecchie a Gesù,
ascoltando la sua parola
e quella di chi chiede attenzione ed aiuto.

Beati quelli che donano un cuore a Gesù,
facendo dell’amore la legge della loro vita.

Beati quelli che donano dei piedi a Gesù
percorrendo le strade del mondo
per aiutare, consolare, illuminare,
amando i più piccoli tra gli uomini.

Beati quelli che rivelano il volto di Gesù,
semplicemente per quello che sono,
perché riflettono la sua bellezza e sua santità
nella loro vita.

Canto: Il viaggiatore (Angelo Branduardi)

Questa è la tua ora, parti, viaggiatore
Che ancora molto per te deve accadere.
Per anni sui mari ti sei avventurato,
seguendo cauto le vie delle tue carte.
Quale desiderio rende inquieto il tuo cuore,
quale marea ti sta rubando il sonno.
Tu che nella tempesta sicuro hai navigato,
è questa l’ora, parti, viaggiatore.
Apri le vele ad accogliere il vento
che ancora molto per te deve accadere.
Cerca la rotta seguendo la corrente
verso un’oscura, remota stella.
Quale desiderio rende inquieto il tuo cuore,
quale marea ti sta rubando il sonno.
Senza esitare abbandona il tuo porto,
è questa l’ora, parti, viaggiatore.

a cura di Lucia Pagnossin

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