Una comunità universale

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Guida
- Siamo qui riuniti per cantare la nostra gioia, per pregare e riflettere sulla missione della chiesa. Non è lecito rassegnarsi allo spettacolo di un mondo in cui c’è ancora chi muore di fame, non ha casa, manca della più elementare istruzione, non dispone delle cure necessarie in caso di malattia, non trova lavoro. È urgente promuovere una cultura della solidarietà, che cominci nell’intimo di ciascuno, nella capacità di lasciarsi interpellare da chi è nel bisogno.


Dio conosce il cuore di tutti e non fa preferenze di persone; vuole che tutti, proprio tutti, uomini e donne di ogni nazione, siano salvati e vivano felici sempre.

La chiesa, comunità dei discepoli di Gesù, ha la missione di indicare e trasmettere l’amore di Dio che vuole tutti salvi.

Canto

Guida - All’inizio della chiesa vi sono stati giorni di attesa e di preghiera, assieme a Maria, nel ricordo vivo del Signore risorto. La comunità si raccoglie e si prepara alla grande avventura missionaria. Suo compito sarà quello di trasmettere la presenza viva di Cristo, perché ogni uomo sia illuminato dalla sua luce, scopra il proprio destino di grazia e si senta accompagnato dalla presenza di un Dio, amico degli uomini.

Ogni cristiano ha questo compito, là dove si trova, con le proprie capacità e i mezzi di cui dispone: nessuno deve sentirsi esonerato da questa urgente missione: tutti insieme formiamo il corpo di Cristo, reso presente dallo Spirito e operante per la salvezza del mondo.

Viene portata una lampada a olio vuota e spenta.

1° Lettore - Ecco, una lampada. È bella, capace di produrre luce abbondante. Non è da nascondere o lasciare spenta, ma da porre accesa e in alto, perché faccia luce a tutti. Una lampada, memoria visibile del fuoco dello Spirito, della luce della fede, del chiarore rasserenante della risurrezione. Una lampada bella, ricca di significati. Ma… è vuota. Manca l'olio. Potrebbe, forse, essere l’immagine della nostra vita cristiana che non è più capace di illuminare, scaldare e indicare la strada agli uomini del nostro tempo.

Come le vergini sapienti, siamo chiamati a colmarla. Anche noi siamo in cerca dell'olio. Non un olio qualsiasi, ma quello della fede e della testimonianza cristiana.

Sotto forma di preghiera dei fedeli, sarebbe bello che i partecipanti (almeno alcuni) formulassero delle intenzioni per chiedere perdono del loro modo di "avere la lampada spenta", di vivere nella chiesa, di essere missionari del vangelo...

2° Lettore - Dal vangelo secondo Matteo - Voi siete il sale della terra; ma se il sale perdesse il sapore, con che cosa lo si potrà rendere salato? A null’altro serve che ad essere gettato via e calpestato dagli uomini.

Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città collocata sopra un monte, né si accende una lucerna per metterla sotto il moggio, ma sopra un lucerniere, perché faccia luce a tutti quelli che sono in casa. Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al padre vostro che è nei cieli. (Mt 5, 13-16)

Breve pausa di riflessione.

La lampada viene riempita di olio e accesa.

Poi, a cori alterni, si pregherà così:

Tutti - Signore, abbiamo sentito la tua voce
e ci siamo fermati ad ascoltare.
La tua voce ci portava pianti innocenti
di popoli in guerra, fame, paura:
e, in loro risposta, la forte risata dei padroni del mondo.
Non sanno che tu solo lo sei!
Ci hai chiamato, Signore: eccoci !
Vuoi mandarci fra loro e noi partiremo
Ci hai detto: Andate, non temete!
Il nostro posto è laggiù.
Ma tristi pensieri assillano il nostro cuore.
Perché dobbiamo andare? Perché partire?
Lasciare la nostra casa, gli amici.
In cambio: dolore, sudore, fatica, insulti.
Ma tu, Signore, hai detto: Chi manderò?
E noi ti abbiamo risposto:
Ecco, manda noi. Ecco, manda me.
Finalmente abbiamo capito che il nostro posto
è laggiù! Che la nostra casa è il mondo intero
e i popoli che soffrono sono i nostri amici.
La fatica che temiamo diventerà una gioia.
Signore, tante volte siamo caduti,
ma la tua mano forte ed amica,
altrettante ci ha rialzato.
Tante volte ci siamo perduti
nell'oscurità dell'indifferenza,
ma il tuo pensiero era luce per noi!
Sovente ci siamo sentiti soli
e tu ci hai dato dei fratelli da amare.
Siamo sicuri, Signore, che ancora ci guiderai.
Perché sei tu che hai detto: Chi manderò?
E abbiamo risposto: Ecco, manda noi, manda mei.
Vicino a te siamo più forti,
vicino a te non abbiamo paura,
vicino a te possiamo affrontare qualsiasi ostacolo,
perché l'amore vince, l'amore non è mai solo,
non ha paura, guarda sempre avanti, non passa.
E chi ama è come l'amore. Chi ama è l'amore.
TUTTI Signore, abbiamo sentito la tua voce
e ci siamo fermati ad ascoltare.
La tua voce ci portava pianti innocenti
di popoli in guerra, fame, paura:
e, in loro risposta, la forte risata dei padroni del mondo.
Non sanno che tu solo lo sei!
Ci hai chiamato, Signore: eccoci !
Vuoi mandarci fra loro e noi partiremo
Ci hai detto: Andate, non temete!
Il nostro posto è laggiù.
Ma tristi pensieri assillano il nostro cuore.
Perché dobbiamo andare? Perché partire?
Lasciare la nostra casa, gli amici.
In cambio: dolore, sudore, fatica, insulti.
Ma tu, Signore, hai detto: Chi manderò?
E noi ti abbiamo risposto:
Ecco, manda noi. Ecco, manda me.
Finalmente abbiamo capito che il nostro posto
è laggiù! Che la nostra casa è il mondo intero
e i popoli che soffrono sono i nostri amici.
La fatica che temiamo diventerà una gioia.
Signore, tante volte siamo caduti,
ma la tua mano forte ed amica,
altrettante ci ha rialzato.
Tante volte ci siamo perduti
nell'oscurità dell'indifferenza,
ma il tuo pensiero era luce per noi!
Sovente ci siamo sentiti soli
e tu ci hai dato dei fratelli da amare.
Siamo sicuri, Signore, che ancora ci guiderai.
Perché sei tu che hai detto: Chi manderò?
E abbiamo risposto: Ecco, manda noi, manda mei.
Vicino a te siamo più forti,
vicino a te non abbiamo paura,
vicino a te possiamo affrontare qualsiasi ostacolo,
perché l'amore vince, l'amore non è mai solo,
non ha paura, guarda sempre avanti, non passa.
E chi ama è come l'amore. Chi ama è l'amore.

Canto

1° Lettore - Dagli Atti degli apostoli - Dopo una lunga discussione, Pietro si alzò e disse: "Fratelli, voi sapete che già da molto tempo Dio mi ha scelto tra voi, affinché i pagani ascoltassero per bocca mia le parole della buona novella e venissero alla fede. E Dio, che conosce i cuori, ha mostrato di accoglierli volentieri: infatti anche a loro ha dato lo Spirito Santo, proprio come a noi. Egli non ha fatto nessuna distinzione tra noi e loro: essi hanno creduto e perciò Dio li ha liberati dai loro peccati.Dunque, perché continuate a voler tentare Dio, coll'imporre ai credenti un peso che né i nostri padri, né noi siamo stati in grado di portare? È, invece, per la grazia del Signore Gesù che noi crediamo di avere la salvezza, esattamente come loro". (At 15, 7-11)

2° Lettore - È difficile "comunicare con l’altro" accettando di essere particolari e universali insieme. Questo risulta evidente oggi per i cristiani che, avendo preso coscienza di essere una minoranza all’interno di una umanità che segue (o non segue) altre religioni, si trovano assaliti dalla paura di non potere più sentirsi e farsi leggere come la religione per eccellenza, l’unica che possiede la verità. Questa paura porta facilmente alla negazione dell’altro, che oggi può avvenire mediante un atteggiamento che ritorna all’adagio recitato dal v al xvi secolo: "Fuori dalla chiesa non c’è salvezza", oppure mediante l’inclusione delle altre religioni, che vengono considerate accidentali e propedeutiche per ricevere il cristianesimo. Queste posizioni oggi permangono una accanto all’altra, in reciproca tensione, mentre appare latente lo sforzo dei cristiani di coniugare la loro vocazione e la loro specificità con il riconoscimento di un Dio che agisce visibilmente anche attraverso "altre" vie religiose. Ma non c’è verità cristiana che, prima ancora di apparire, non sia coniugata alla carità. E come la carità si fa solo comunicando con gli altri, così anche la verità di Cristo senza comunicazione con gli altri, non è piena, ma resta ancora priva di qualcosa. Sarà lo Spirito a portare il discepolo alla piena verità, ma lo Spirito, oltre che nello spazio della chiesa, è nella storia, è anche fuori della chiesa. Il cristianesimo è universale perché portatore della salvezza al cosmo intero, ma non è totalitario: non ha paura, anzi, se è sorretto dalla fede, è stupito di come le altre religioni gli siano necessarie per trovare, dire e fare tutta la verità. Per questo i cristiani, per comunicare con le altre religioni, devono andare spogliati della loro cultura, poveri di ogni rivestimento e ricchezza non necessari alla fede. Il cristiano non deve avere nessuna paura di esporsi all’altro: il suo cristianesimo deve diventare sempre più cristiano, il dialogo e le comunicazioni possono aiutarlo a convertirsi maggiormente.

Pausa di riflessione.

Guida - Tutta la nostra vita è come un grande pellegrinaggio verso la casa del Padre, di cui si scopre ogni giorno l'amore incondizionato per ogni creatura umana. Tale pellegrinaggio coinvolge non solo i credenti in Cristo, raccolti nella chiesa, ma tutti i popoli di ogni lingua e cultura verso l'unico Dio creatore. Partecipiamo a questa preghiera, ripetendo ad ogni invocazione: Benedici, Signore, il tuo popolo in cammino (che può essere sostituito da un altro ritornello cantato).

Tutti - Benedici, Signore, il tuo popolo in cammino.

Signore, il tuo popolo avanza... Moltitudini di pellegrini che si allontanano dalle rive dei loro fiumi, lasciano le pianure verdeggianti e scendono dagli altipiani rocciosi. Moltitudini di fedeli che lanciano verso l’immensità le loro preghiere, verso colui che dispensa e riprende la vita.

Signore il tuo popolo avanza… Viene da terre aride e coste affilate, dove si intrecciano i coralli. Viene dalle distese coperte di boscaglia, dalle foreste sventrate e dalla bellezza selvaggia. Signore, il suo passo corre sulle strade, sui sentieri e su ogni via. Il suo passo danza nell’eco delle montagne.

Signore, il tuo popolo avanza... Dalle megalopoli moderne e sovrappopolate, viene. Dalle città bagnate da tinte gialle o illuminate da neon, spinto dalla tua bontà e tenerezza. Viene con i suoi dubbi, le sue paure, il suo dolore... con le sue parole, il suo silenzio e le sue lacrime.

Signore, il tuo popolo avanza... Viene dall’Oriente e dall’Occidente, dal Nord e dal Sud. Viene verso di te, Dio d’Abramo, di Isacco e di Giacobbe. Viene verso di te, Dio tre volte santo. Signore, guardalo!

Signore, il tuo popolo viene... Viene con la sua pelle dal colore di neve, di limone, di grano tenero e del sole che tramonta. Viene con il suo canto, la sua danza e la sua musica. Viene… ascende la tua montagna.
Signore, è già qui, davanti a te, il tuo popolo, per partecipare alla tua gioia.

Come famiglia di Dio, raccolta nell’unità di un’unica fede, e in comunione con tutti gli uomini del mondo, diciamo la preghiera della fraterntià, che Gesù ci ha insegnato.

Si può recitare (o cantare) il Padre nostro. Se l’assemblea non fosse troppo numerosa, sarebbe bello formare un grande cerchio, magari attorno alla lampada accesa nel primo momento della celebrazione.

Guida - Hai fatto nascere, o Padre,
la chiesa e l'hai inviata
perché restasse nel mondo come un segno,
insieme opaco e luminoso,
di una nuova presenza di Gesù.
Animala con il tuo Spirito, perché continui
ovunque la missione di Cristo evangelizzatore,
vivendo intensamente una vita fatta
di ascolto della Parola e preghiera,
di carità fraterna e pane spezzato.
Fa' risuonare in essa la tua voce,
perché ogni giorno sia evangelizzata,
conservi freschezza, slancio e forza,
per dare una bella testimonianza del Signore,
annunciare il vangelo ovunque,
provocare l'ammirazione e la conversione.
Il tuo Spirito la custodisca e l’accompagni
perché conservi il tuo dono di salvezza
come un deposito vivente e prezioso:
non per tenerlo nascosto, ma per comunicarlo.
Nella tua chiesa hai deposto, o Dio,
la stessa spinta per l'evangelizzazione
che fu nella Vergine Maria
quando si recò a visitare Elisabetta;
fa' che per questa sollecitudine
rinascano nel mondo uomini nuovi,
liberi dalle molte schiavitù
e capaci di costruire una storia
secondo il disegno manifestato da Gesù,
tuo Figlio, che vive e regna
nei secoli dei secoli.

Amen.

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