All’ombra della quercia

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Per la preghiera è necessaria una copia della famosa icona della Trinità di Rublëv.


Canto

Guida - Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo...

Signore, vogliamo metterci davanti a te e alla tua chiesa, affinché tu ci parli e ci guidi su questo cammino che vogliamo intraprendere, per arrivare a realizzare l’unità del tuo corpo, nell’amore.

Vogliamo metterci all’ascolto della tua parola, per giungere nel tuo stesso cuore, nel mistero della Trinità che abita in noi e sul volto di ogni fratello che ci sta accanto.

Vogliamo sentirci fratelli fra di noi nell’unità profonda del corpo mistico, per condividere gioie e speranze, tristezze e angosce di tutti; per essere casa e scuola di comunione, dove l’altro non sarà più il nemico, né un peccatore da cui separarci, bensì "uno che mi appartiene".

Momento penitenziale; il "Signore pietà" è bene sia cantato.

Guida - Signore Gesù, luce immortale del Padre, che sei venuto ad illuminare ogni uomo: scendi nelle nostre tenebre e spazza via tutto ciò che è oscuro; illuminaci con la tua bellezza e rendici spendenti per poter essere, a nostra volta, sale della terra e luce del mondo. Signore, pietà.

Tutti - Signore, pietà.
Signore, pietà.

Guida - Cristo, consacrato dallo Spirito Santo per essere volto del Padre, rendici santi: fa che sul nostro volto rifulga la purezza del tuo cuore, per poter vedere il volto di Dio su quello dei nostri fratelli e contemplare così la gloria di Dio. Cristo, pietà.

Tutti - Cristo, pietà.
Cristo, pietà.

Guida - Signore Gesù, missionario del Padre, che ci chiami ad essere tuoi apostoli, donaci la forza e il coraggio di saperti annunciare in ogni occasione, per essere degni figli del Padre tuo e fratelli tra di noi. Signore, pietà.

Tutti - Signore, pietà.
Signore, pietà.

Guida - Dio Padre misericordioso, Dio Figlio uomo nuovo, Dio Spirito ricreatore: vieni a visitarci nel nostro peccato e facci uscire dalla morte, affinché possiamo metterci al servizio degli umili. Perdona le nostre mancanze e dirigi i nostri passi sulla via della pace. Per Cristo nostro Signore. Amen.

Lettore - Dal libro della Genesi - Poi il Signore apparve ad Abramo alle querce di Mamre, mentr'egli sedeva all'ingresso della tenda, nell'ora più calda del giorno. Egli alzò gli occhi ed ecco tre uomini stavano in piedi presso di lui. Appena li vide, corse loro incontro dall'ingresso della tenda e si prostrò fino a terra, dicendo: "Mio signore, ti prego, se ho trovato grazia ai tuoi occhi, non passare oltre senza fermarti dal tuo servo. Lasciate che vi faccia portare un po' d'acqua per lavarvi i piedi e stendetevi sotto l'albero. Permettete che vada a prendere un boccone di pane e ristoratevi il cuore, e dopo potrete proseguire, perché è per questo che voi siete passati dal vostro servo". Quelli risposero: "Fa' pure così come hai detto". Allora Abramo si affrettò nella tenda, da Sara, e disse: "Presto, prendi tre staia di fior di farina, impastala e fanne delle focacce!". All'armento corse egli stesso, Abramo, prese un vitello, tenero e gustoso, lo diede al servo, il quale si affrettò a prepararlo. Prese una bevanda di latte acido e latte fresco, insieme col vitello che aveva preparato, e li depose davanti a loro; e così, mentr'egli stava in piedi presso di loro, sotto l'albero, quelli mangiarono. Poi gli dissero: "Dov'è Sara, tua moglie?". Rispose: "Eccola, nella tenda!". Riprese: "Tornerò di sicuro da te, fra un anno, e allora Sara, tua moglie, avrà un figliolo". Intanto Sara stava ad ascoltare all'ingresso della tenda, rimanendo dietro di essa. Ora Abramo e Sara erano vecchi, avanzati negli anni; era cessato di avvenire a Sara ciò che avviene regolarmente alle donne). Allora Sara rise dentro di sé, dicendo: "Proprio adesso che sono vecchia, dovrò provare piacere; anche il mio signore è vecchio!". Ma il Signore disse ad Abramo: "Perché mai ha riso Sara, dicendo: "Davvero dovrò partorire, vecchia come sono?". C'è forse qualche cosa che sia impossibile per il Signore? Al tempo fissato ritornerò da te, fra un anno, e Sara avrà un figlio!". Allora Sara negò dicendo: "Non ho riso!", perché ebbe paura; ma quello rispose: "Hai proprio riso!". (Gn 18, 1- 15)

A questo punto può essere solennemente intronizzata l’icona della Trinità di Rublëv.

Momento di pausa e riflessione.

Lettore - La chiesa, che vive nel tempo, per sua natura è missionaria, in quanto è dalla missione del Figlio e dalla missione dello Spirito Santo che essa, secondo il piano di Dio Padre, deriva la propria origine. Questo piano scaturisce dalla "Fonte d’Amore" cioè dalla carità di Dio Padre, che essendo il principio senza principio, da cui il Figlio è generato e lo Spirito Santo attraverso il Figlio procede, per la sua immensa e misericordia benevolenza liberatrice ci crea ed inoltre gratuitamente ci chiama a partecipare alla sua vita e alla sua gloria. (Ad gentes, 2)

Guida - Lasciamoci anche noi visitare da Dio, lasciamoci aprire il cuore e la mente affinché, attraverso il mondo del sensibile, possiamo essere rapiti all’amore divino e avere, con esso, una reale comunicazione.
Lasciamoci anche noi visitare da Dio, lasciamoci aprire il cuore e la mente affinché, attraverso il mondo del sensibile, possiamo essere rapiti all’amore divino e avere, con esso, una reale comunicazione.

1° Lett. - Eccoci davanti all’icona come davanti al roveto che non si consuma: làsciati sorprendere, lentamente sarà tolto il velo al suo mistero. Ci vuole tempo: làsciati coinvolgere, rasserenare da tanta bellezza, bruciare da questo fuoco che sembra divorarla dall’interno. Togliti i sandali, il luogo dove stai è terra santa! Sei alla presenza di Dio!

2° Lett. - La prima cosa che traspare da questa icona è che il nostro Dio è comunione, amore che accorcia le distanze, che va in cerca di chi si è perduto e che, nell’umiltà, si rende ospite

Se Abramo e Sara non sanno dare la vita, i Tre che vengono a rendere visita sono la vita stessa, comunicano l’abbondanza, il vero amore che è sempre creativo.

1° Lett. - Dio è amore! Ciascuno è là solo per l’altro: non credi che io sono nel Padre e che il Padre è in me? Tu, o Padre, sei in me, ed io in te! C’è un abbraccio dell’altro, in cui ciascuno si offre totalmente disarmato, lasciandosi ferire dall’amore dell’altro. Così ciascuno è Dio tutto per l’altro. Insieme, formano una immensa coppa: si offrono l’uno nell’altro, per essere sguardi d’amore, perché tutto in loro è offerto, donato, accolto.

2° Lett. - L’amore non si ferma al singolo personaggio, ad Abramo, ma va oltre, coinvolge l’intera esistenza di un popolo e crea comunione da cui partire per giungere alla terra promessa dove Dio è il Dio di Abramo, Isacco, Giacobbe; il popolo è tale, perché appartiene ad un Dio vivente: "Sarò il vostro Dio e voi sarete il mio popolo".

1° Lett. - "Dio volle santificare e salvare gli uomini non individualmente e senza alcun legame tra loro, ma volle costituire di loro un popolo, che lo riconoscesse nella verità e nella fedeltà lo servisse" (Lumen gentium, 9). In Abramo, Dio sceglie un popolo, figura di quello nuovo, la chiesa, che "ha per condizione la dignità e libertà dei figli di Dio, per legge il precetto dell’amore e per fine il Regno di Dio". Un popolo chiamato ad essere una cosa sola, a restare unito, sull’esempio della Trinità: "Il supremo modello e principio del mistero della chiesa) è l’unità nella Trinità delle persone di un solo Dio, Padre e Figlio nello Spirito Santo" (Unitatis redintegratio, 2).

2° Lett. - "La chiesa può affrontare il compito dell’evangelizzazione (e dell’ecumenismo) solo ponendosi, anzitutto e sempre, di fronte a Gesù Cristo, parola di Dio fatta carne. Egli è la grande "sorpresa di Dio", colui che è all’origine della nostra fede e che nella sua vita ci ha lasciato un esempio, affinché camminassimo sulle sue tracce. Solo il continuo ascolto del Verbo della vita, solo la contemplazione costante del suo Volto permetteranno ancora una volta alla chiesa di comprendere chi è il Dio vivo e vero, ma anche chi è l’uomo. Solo seguendo l’itinerario della missione dell’Inviato sarà possibile per la chiesa assumere uno stile missionario conforme a quello del servo, di cui essa stessa è serva (Comunicare il vangelo in un mondo che cambia, 10).

Canto

Guida - Ci guidi lo Spirito di Dio verso l’unità dei cristiani. Susciti in noi sentimenti di conversione e rinnovi in noi la speranza. Come cristiani, riconosciamo che ciò che ci unisce supera quello che ci divide.

Tutti (a cori alterni)

Vogliamo perseverare nell’ascolto reciproco, portando i pesi dell’altro, nello spirito di rispetto e fiduciosa speranza.

Desideriamo fare un’esperienza sempre più completa delle nostre diversità, viste come ricchezze e non come pericolo.

Ci impegniamo a ricercare quell’unità che richiede una vera conversione, personale ed ecclesiale.

Ci impegniamo a progredire nella testimonianza comune al vangelo che il Signore si aspetta da noi.

Ci impegniamo a lavorare sempre più uniti per la riconciliazione, la giustizia, la pace, la vita e la salvaguardia del creato.

Ci impegniamo, cercando le strade nella fedeltà allo Spirito, a prepararci e a ricevere il dono dell’unità visibile.

Per il raggiungimento di questi obiettivi, noi confidiamo nello Spirito di Dio, certi che "niente e nessuno ci potrà strappare da quell’amore che Dio ci ha rivelato in Cristo Gesù, nostro Signore".

Guida - Abbiamo aperto il nostro cuore al Padre della luce ed abbiamo rinnovato al suo cospetto il nostro ardente desiderio di camminare versi l’unità. Ti preghiamo, Padre di misericordia: donaci lo Spirito del tuo amore, affinché possiamo rinnovarci e presentarci a te in un solo corpo, in una sola chiesa. Per Cristo nostro Signore. Amen.

Canto

Come gesto conclusivo, potrebbe essere consegnata, ad ogni partecipante, una fotocopia della "Charta oecumenica", approfondita nel dossier di questo mese.

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