Kielpin (Polonia), 19 marzo 2022
Carissimi amici e benfattori, voglio darvi qualche informazione attuale salutandovi e ringraziandovi per le vostre preghiere e i vostri aiuti. Stiamo tutti bene sempre impegnati a organizzare vari aiuti.
Le ultimi informazioni ufficiali governative indicano che si è superato il numero di di due milioni di profughi accolti in Polonia su una popolazione che sfiora i quaranta. La capitale Varsavia che nel 2019 contava 1.800.000 abitanti ha già accolto quasi mezzo milione di profughi. Si è fatto notare come questa ondata che riguarda la Polonia principalmente ma non solo, sia la più grande ondata di profughi avvenuta in Europa dalla fine della seconda guerra mondiale. I numeri sono costantemente in crescita ed e ragionevole pensare che soltanto la fine del conflitto potrebbe mettere un freno a questa migrazione e quest fine,tanto sospirata, sembra essere ancora lontana.
Le stazioni dei treni di Varsavia sono allestite in modo da accogliere le migliaia di persone che ogni giorno arrivano: volontari di gruppi e associazioni umanitarie così come singoli cittadini, si impegnano giorno e notte fornendo informazioni e aiuti di prima necessità, come cibo, bevande calde e schede telefoniche. I mezzi di trasporto di tutto il paese sono gratuiti per i profughi. Ogni profugo ha diritto di ricevere il codice fiscale polacco che permette l’accesso al servizio di assistenza sanitario nazionale.
Come già scrivevo in precedenza sono pochissimi gli edifici e le scuole che ospitano i grandi gruppi per dormire, perché la maggior viene ospitata nelle case di gente comune in tutto il paese.
Vorrei ringraziare due sacerdoti che abbiamo contattato telefonicamente a Lublino e che hanno organizzato in piena emergenza per una notte l’accoglienza di due gruppi di donne e di bambini. Ogni gruppo era composto da quasi cento persone. Il giorno successivo con dei pullman questi due gruppi sono partiti per il Portogallo.
Qui a Lomianki continuiamo il lavoro in collaborazione con la parrocchia di Santa Margherita. ospitiamo circa 1500 profughi nel solo comune e questo numero non è aumentato per la semplice ragione che non ci sono davvero più posti liberi nelle case. Il centro di distribuzione degli aiuti presso la parrocchia continua a lavorare ogni giorno grazie a un centinaio di volontari che fanno i turni: gli aiuti che mandate sono distribuiti lì, da li sono messi a disposizione delle famiglie ma anche spediti in Ucraina. I beneficiari sono prevalentemente mamme con bambini. I generi alimentari più richiesti sono la farina, le marmellate, l’olio non necessariamente di altissima qualità, i semolini. Con parte delle vostre offerte questa settimana abbiamo acquistato una tonnellate e mezzo di farina, che per qualche giorno garantisce la distribuzione.
Da pochi giorni si è unita alla nostra comunità Clara, una infermiera volontaria di Torino che aiuta nello smistamento delle medicine che arrivano; un lavoro umile ma importante.
Con l’aiuto di molti, stiamo poco a poco riuscendo a organizzare l’accoglienza dei profughi in diversi luoghi in Italia.
Pochi giorni fa alcuni volontari di Sovere sono venuti con le macchine per portare aiuti e sono tornati con ben 14 profughi che sono stati ospitati presso le famiglie del loro comune. Lo stesso questa mattina l’associazione Eskenosen di Como che dopo essere arrivati con ben 8 furgoni di aiuti sono ritornati con 11 madri e bambini di varie età.
Mi preme sottolineare che il desiderio di tutti i profughi è quello di tornare al più presto nel loro case in Ucraina. Siccome non si sa ancora quando e in quale forma questo potrà avvenire (dipenderà molto dall’esito finale della guerra), alcuni sono disposti a intraprendere viaggi in paesi più lontani per assicurarsi nell’immediato, un futuro sicuro e, per i loro bambini, la continuazione dell’istruzione scolastica.
Nel caso siate disposti a una eventuale accoglienza vi preghiamo di contattarci scrivendoci dove questa può avvenire e quali sono le condizioni dell’alloggio. Queste sono informazioni basilari che possiamo dare ai profughi che devono fare, come immaginate, un grande atto di fiducia nel prendere queste decisioni.
Oggi, che è la festa di S. Giuseppe, festa dei papà, affidiamo alla sua protezione tutti i papà del mondo specialmente quelle rimasti in Ucraina, e alla sua intercessione chiediamo la fine della guerra e una benedizione per tutte le famiglie. Preghiamo per la pace, costruiamo la pace.
*Luca Bovio è superiore dei missionari della Consolata in Polonia. This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it.; +48 512.693.184