Nei centri di detenzione libici le condizioni di vita di centinaia di africani sono disumane. Molte vite sono a rischio, mentre in Libia si continua a combattere, se non vi sarà un piano o un intervento internazionale per salvare i detenuti, poveri e inermi. Lo conferma all'Agenzia Fides abba Mussie Zerai, sacerdote eritreo da anni impegnato nel sostegno agli immigrati. Il sacerdote ha raccolto alcune testimonianze dal campo di Zawiya, dove "circa 650 persone, donne e uomini di diverse nazionalità di cui 400 eritrei ed etiopi vivono costantemente nella paura. Si avvertono spari nelle vicinanze ma i detenuti sono chiusi lì, senza protezione, senza vie di fuga in caso di attacco, rischiano la vita". Afferma padre Mussie: "Lanciamo un appello...