Un gruppo di intellettuali sostiene le critiche aperte contro il premier Modi da parte di altri colleghi della cultura. Questi ultimi sono stati incriminati per sedizione. In meno di 10 anni, 254 crimini d’odio basati sull’appartenenza religiosa; oltre il 90% sotto il mandato di Modi.
Più di 180 personalità indiane sono scese in campo a sostegno di altri 49 volti noti dello spettacolo e della cultura incriminati per sedizione dopo aver scritto una lettera aperta al premier Narendra Modi, in cui condannavano i linciaggi delle minoranze e le politiche estremiste dell’Hindutva. Le personalità indiane protestano contro questa forma di molestia e promettono: “Saremo ancora di più a parlare ogni giorno contro i linciaggi di massa, il [tentativo] di ridurre al silenzio la voce delle persone e l’abuso dei tribunali per molestare i cittadini”.
Tra i sostenitori – 185 persone in tutto – ci sono scrittori (Ashok Vajpeyi, Nayantara Sahgal, Shashi Deshpande, Maria Aurora Couto), storici (Romila Thapar), artisti (Vivan Sundaram), ballerini (Mallika Sarabhai) e esponenti del non-profit (Arundhati Ghosh). Essi protestano contro la denuncia depositata in un tribunale del Bihar, che accusa i 49 personaggi di sedizione, disturbo della quiete pubblica, ferimento dei sentimenti religiosi e insulto con l’intento di provocare una violazione della pace.
L’iniziativa degli intellettuali incriminati...