Gli incontri di Fidel Castro con i Pontefici

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Fidel Castro ha incontrato tre Papi. Sentiamo padre Federico Lombardi, che, da direttore della Radio Vaticana e della Sala Stampa Vaticana, fu testimone di due di quegli incontri tra I Papi Bendetto XVI e Francesco con il lider maximo. L'intervista è di Giancarlo La Vella

 

R. – Certamente il rapporto tra i Papi e Cuba, tra i Papi e Fidel Castro, è un aspetto estremamente importante del lunghissimo cammino di riapertura di rapporti fra Cuba e la Chiesa, fra Cuba e il mondo. E sono episodi che hanno avuto un grandissimo ruolo in questo itinerario. Castro incontrò due volte Giovanni Paolo II. Una prima volta quando venne qui a Roma per un evento internazionale, ma poi naturalmente durante il viaggio di Giovanni Paolo II a Cuba, un viaggio che rimase assolutamente storico, il primo di un Papa in quell’isola. Io non ero presente in quel viaggio. Invece ero presente nei due viaggi successivi dei Papi, quello di Benedetto XVI e quello di Francesco, in cui anche ci fu l’incontro con Fidel Castro, inevitabilmente, come uno dei momenti assolutamente importanti, anche se non era più il capo del governo del Paese.

 

D. Che cosa la colpì di questi ultimi due incontri?

R. - Quello che colpì in particolare fu il suo desiderio di ascoltare. Mentre tutti si potevano immaginare che Castro - era una persona che parlava molto, era una persona che faceva lunghi discorsi - avrebbe voluto anche in occasione dell’incontro col Papa dire lui tante cose al Papa, invece no, fu esattamente il contrario. Egli voleva domandare al Papa domande, ma domande di grande orizzonte, domande profonde sulla storia, sulla fede, sulla Chiesa, perché era nella fase in cui svolgeva anche una riflessione di ampio raggio sulla storia, sulla condizione dell’umanità. Quindi furono domande piuttosto consistenti, su cui egli voleva sentire il parere di una grande autorità del mondo di oggi, come il Papa della Chiesa cattolica.

 

D. - Come fu il colloquio con Papa Benedetto?

R. - Il colloquio con Benedetto fu un bel colloquio lungo - mi pare tra mezz’ora e un’ora - in cui egli pone delle domande e il Papa rispondeva con gusto, con la sua chiarezza, con la sua grande lucidità. E anche nel colloquio più recente dell’ultimo viaggio del Papa Francesco - in cui il Papa si recò alla residenza di Castro, mentre in quello precedente era Castro che era stato ancora in condizioni di venire alla nunziatura per incontrare Benedetto - il Papa si recò alla residenza di Castro e anche lì si svolse un colloquio molto cordiale e molto ampio in cui si manifestò anche la vivacità culturale e intellettuale del presidente Castro.

 

D. - SignificativI anche lo scambio dei regali...

R. - In tutte e due le occasioni i Papi regalarono a Castro dei libri perché questo era quello che lui desiderava per approfondire il discorso e continuarlo. Quindi noi abbiamo il ricordo di una persona consapevole dell’importanza del ruolo morale di guida del Papa nel mondo e anche desiderosa di ascoltarne la saggezza nel panorama del mondo di oggi.

 

Cuba si ferma per la morte di Fidel Castro. Oggi primo dei nove giorni di lutto nazionale, che culmineranno con i funerali, il prossimo 4 dicembre, a Santiago di Cuba, da dove era partita la rivoluzione. Lutto anche in Nicaragua e Venezuela. Il servizio di Francesca Ambrogetti

E’ cominciato a Cuba il lento e doloroso addio al “leader massimo” della rivoluzione. Mentre molti piangono nell’isola la morte di Fidel Castro, continuano a Miami senza interruzione da venerdì, i festeggiamenti. Preoccupazione e incertezza sul fronte dell’opposizione che non prevede cambiamenti a breve scadenza. Raul Castro infatti governa con mano ferma ormai da dieci anni mentre suo fratello Fidel si era lentamente allontanato dalla scena.

Nove giorni di lutto nazionale e una lunga cerimonia lunedì e martedì per rendere omaggio al leader a L’Avana nella ‘Plaza de la Revolución’, la stessa dalla quale ha pronunciato la maggior parte dei suoi storici discorsi-fiume. Poi le ceneri percorreranno alla rovescia la strada intrapresa nel 1959 dal giovane rivoluzionario di Sierra Maestra, per conquistare la capitale e cambiare la storia. Fidel era partito da Santiago di Cuba nel cui cimitero, da domenica prossima, riposerà per sempre.

Diverse le reazioni in America Latina. I presidenti dei Paesi più vicini a L’Avana, Venezuela, Bolivia, Ecuador ed anche Cile e Uruguay, hanno espresso profondo cordoglio e grande ammirazione per il leader scomparso e il suo ruolo nella storia del Continente. Semplici e formali messaggi di condoglianze invece, da parte degli altri.

Con la morte di Fidel Cuba ha perso un simbolo e il mondo l’ultimo leader del ventesimo secolo. Ma ancora prima della sua scomparsa, gli sguardi erano puntati sul nuovo scenario dopo le elezioni americane, con un risultato che tocca da vicino l’Isola; e anche su un possibile cambio generazionale. Raul Castro, che ha compiuto 85 anni, conclude a febbraio del 2018 il suo mandato. Il vicepresidente e forse possibile successore, Miguel Diaz Canel, quando è avvenuta la rivoluzione non era ancora nato.

 

Last modified on Wednesday, 30 November 2016 21:59

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