Il Natale nelle principali diocesi italiane

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Card. Comastri: vera felicità è aiutare chi soffre

Il Natale ci fa sentire tutti i fratelli, ma è necessario che ciò non sia solo “un vago sentimento che si spegne il giorno dopo”: così il cardinale Angelo Comastri, vicario del Papa per la Città del Vaticano, nella Messa di Natale presieduta stamani nella Basilica Vaticana, presso l’Altare della Cattedra. La Solennità della Nascita del Signore, ha sottolineato il porporato, non sia solo “frivolo divertimento”, perché “il Figlio di Dio si è fatto uomo, è entrato nella storia” per spingerla verso “l’orizzonte di una nuova umanità, liberata dal peccato e da ogni cattiveria”. Il cardinale Comastri si è poi soffermato sull’umiltà e la povertà, scelte da Dio – ha spiegato - per ricordarci che “la felicità non si raggiunge con la ricchezza, bensì facendo del bene a chi soffre”. “Se abbiamo capito che la felicità non si compra con i soldi, se siamo pronti ad asciugare le lacrime anche del nostro peggior nemico – ha concluso – allora sarà Natale veramente”

Milano, card. Scola: Gesù vince ogni paura. Educarsi alla gratuità
È un Natale di festa, ma anche di preghiera e riflessione quello che si celebra oggi nelle principali diocesi italiane. Tanti i fedeli che, in diverse città, hanno partecipato alle Messe della Notte e del Giorno per celebrare la nascita di Gesù. A Milano, stamani in Duomo, l’arcivescovo Angelo Scola ha esortato i fedeli a “non temere”, perché Gesù è “la sorgente della speranza che vince ogni paura”, anche se oggi “la guerra dilaga in tutto il pianeta, migliaia di uomini e donne sono costretti a fuggire dalle loro terre e le nostre esistenze appaiono minacciate” dal terrorismo, dallo scarto, dalla fame, dalla miseria, “da una cultura incapace di accogliere la vita dal concepimento fino alla morte naturale”. “Questo Natale del Giubileo della misericordia - ha esortato il porporato - sia occasione per tutti di educarsi alla gratuità”, così da inaugurare “un legame sociale nuovo e rigenerante per la comunità".

Torino, mons. Nosiglia: Natale non è consumismo. Testimoniare fede con carità
Di accoglienza ha parlato, invece, il Patriarca di Venezia, Francesco Moraglia: nel suo messaggio natalizio, il presule ha sottolineato che il Presepe è “un richiamo all’attenzione per i deboli ed alla riconciliazione, in opposizione all’individualismo che crea divisione e scarto”. “Il Natale - ha aggiunto - ci indica la strada per un’umanità nuova”. Dal suo canto, l’arcivescovo di Torino, mons. Cesare Nosiglia, nella Messa celebrata stamani in Cattedrale, ha esortato i fedeli a non ridurre il Natale ad “una festa buonista o al consumismo sfrenato”, incoraggiandoli così ad “andare controcorrente e fare concreti gesti di solidarietà verso i più poveri”. Centrale anche l’appello a non vergognarsi mai di essere cristiani, ma a dare “una buona testimonianza di fede” mediante “la carità”.

Bologna, mons. Zuppi: non dimenticare il dramma dei cristiani in Iraq e Siria
Clima di preghiera anche a Bologna, per il primo Natale di mons. Matteo Zuppi come arcivescovo della città: alla Messa della Notte celebrata nella Cattedrale di San Pietro, il presule ha ricordato il dramma dei profughi siriani “che scappano dalla guerra”, “i cristiani in Iraq colpiti doppiamente dalla violenza" ed “il buio” di chi non ha lavoro o rischia di perderlo. “Sarà Natale – ha detto l’arcivescovo – quando uno straniero scoprirà di avere una casa lontano dalla sua e quando la solidarietà  abbatterà il muro” dell’emarginazione.

Napoli, card. Sepe: senza lavoro, non c’è dignità. Appello alla pace
Dall’arcivescovo di Campobasso-Bojano, mons. Giancarlo Bregantini, arriva invece l’esortazione ad “aprire il cuore”, perché oggi “si proclama la democrazia”, ma poi “non si vive da fratelli. E la porta aperta per il Giubileo fa poi fatica ad aprirsi nelle nostre case”. Si sofferma, al contrario, sul dramma della disoccupazione il card. Crescenzio Sepe, arcivescovo di Napoli che, in un breve video-messaggio natalizio, ribadisce: “Finché non diamo il lavoro, non rispettiamo la dignità”. Di qui, l’appello alle istituzioni affinché abbiano come priorità il tema dell’occupazione. L’auspicio del card. Sepe è anche che Napoli ritrovi la pace fondata su rispetto, dialogo e solidarietà.

 

Palermo, Mons. Lorefice: Natale è stare dalla parte degli esclusi 
Anche il neo arcivescovo di Palermo, mons. Corrado Lorefice, ha rivolto un video-messaggio natalizio ai suoi fedeli: “Celebrare il Natale – ha detto - significa deporre ai piedi della mangiatoia ogni potenza, ogni vanità, ogni presunzione”, perché Dio è “Colui che sta in basso”, come il Bambino “posto nella mangiatoia”. Per celebrare degnamente la Natività, allora – è l’invito del presule – bisogna “stare dalla parte di chi, come Gesù, porta i segni dell’emarginazione, della sofferenza e dell’esclusione”. (I.P.)

Last modified on Saturday, 26 December 2015 15:49

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