Il 20 novembre 1989 veniva firmata la Convenzione, promossa dalle Nazioni Unite, oggi sottoscritta da quasi tutti i Paesi del mondo, che vorrebbe assicurare il diritto alla vita, il principio di non discriminazione, la tutela in ogni circostanza del "superiore interesse" del minore. Oggi eventi a Strasburgo e Bruxelles, domani in Vaticano. Troppe le violazioni di tali diritti che si verificano ancora in ogni parte del globo.
Sono passati 30 anni dalla nascita della Convenzione delle Nazioni unite sui diritti dell’infanzia (20 novembre 1989), storico documento in 54 articoli, più tre protocolli opzionali, che riconosce tutti i bambini e le bambine del mondo come portatori e portatrici di diritti civili, sociali, politici, culturali ed economici. È il documento internazionale più ratificato al mondo, perché riconosciuto da tutti i Paesi, tranne che dagli Stati Uniti; l’Italia l’ha ratificato nel 1991. In questi giorni si moltiplicano le iniziative per ricordare il valore – attualissimo – del documento, segnalando anche gli infiniti problemi che permangono nel mondo circa la negazione dei diritti di bambini e adolescenti.
La “Strategia” del Consiglio d’Europa. Sebbene questo testo abbia spinto a un cambio di paradigma nel modo...