LA STORIA
La ricorrenza dell’Immacolata Concezione, nella sua forma più antica, risale al settimo secolo, quando le chiese in Oriente iniziarono a celebrare la festa della Concezione di Sant’Anna, la madre di Maria.
In altre parole, questa festa celebra la concezione della Beata Vergine Maria nel grembo di Sant’Anna, e nove mesi più tardi, l’8 settembre, si celebra la Natività della Madonna. Così tutti i conti ritornano perfettamente.
Il significato originario della festa della Concezione di Sant’Anna e che viene conservato nelle Chiese orientali ortodosse, è diverso da quello attribuito alla Festa dell’Immacolata Concezione nella Chiesa cattolica oggi. La ricorrenza è arrivata in Occidente, probabilmente, non prima dell’XXI secolo, e, da subito, venne legata con lo sviluppo di una controversia teologica.
Tanto la Chiesa Orientale quanto l’Occidentale sostenevano che Maria fosse priva di peccato per tutta la vita, ma c’erano diverse interpretazioni di ciò che questo significava.
QUAL È L’IMMACOLATA CONCEZIONE?
Il dibattito si è articolato attorno alla questione del peccato originale. A causa della dottrina del peccato originale, alcuni, in Occidente, hanno cominciato a credere che Maria non avrebbe potuto essere senza peccato, se non fosse stata salvata dal peccato originale al momento del suo concepimento (rendendo così il concepimento “immacolato”).
Altri, invece, tra i quali anche San Tommaso d’Aquino che seguiva la scia di Anselmo da Canterbury, hanno sostenuto che Maria non avrebbe potuto essere riscattata se non fosse già stata senza peccato originale, quindi sposavano l’idea della redenzione anticipata.
La risposta all’obiezione di San Tommaso d’Aquino è stata data da un altro grande studioso medievale, Giovanni Duns Scoto che Dio, nella sua prescienza, sapendo quale sarebbe stato il destino della Vergine, l’aveva redenta al momento del suo concepimento, piuttosto che (come tutti gli altri cristiani) nel Battesimo. Ossia l’ipotesi non era più di una “redenzione anticipata”, ma di una “redenzione preventiva” o “preservativa”: Maria non fu, dunque, concepita nel peccato originale e poi redenta, ma fu concepita senza peccato originale. Questo ragionamento ribaltò i termini della questione: Maria non fu un’anomala eccezione (o un caso anticipato) all’opera redentiva di Cristo, ma la conseguenza della più perfetta ed efficace azione salvifica dell’unico mediatore.
LA DIFFUSIONE DELLA FESTA IN OCCIDENTE
Dopo la difesa Duns Scoto dell’Immacolata Concezione, la festa si estese in tutto l’Occidente, anche se era ancora, spesso, celebrata la festa della Concezione di Sant’Anna.
Poi, il 28 febbraio 1476, Papa Sisto IV estese la festa a tutta la Chiesa occidentale, e nel 1483 minacciò di scomunica coloro che si opponevano alla dottrina dell’Immacolata Concezione. Entro la metà del XVII secolo, ogni opposizione alla dottrina era scomparsa all’interno della Chiesa cattolica.
IL DOGMA DELL’IMMACOLATA CONCEZIONE
L’8 dicembre 1854, Papa Pio IX dichiarò ufficialmente “l’Immacolata Concezione” un dogma della Chiesa, il che significa che tutti i cristiani sono tenuti ad accettarla come vera.
Come il Santo Padre ha scritto nella Costituzione Apostolica Ineffabilis Deus:
dichiariamo, affermiamo e definiamo la dottrina che sostiene che la beatissima Vergine Maria nel primo istante della sua concezione, per una grazia ed un privilegio singolare di Dio onnipotente, in previsione dei meriti di Gesù Cristo Salvatore del genere umano, è stata preservata intatta da ogni macchia del peccato originale, e ciò deve pertanto essere oggetto di fede certo ed immutabile per tutti i fedeli.