Papa ai nunzi: costruire ponti in un mondo che ha paura

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Aprire porte, costruire ponti, tessere legami, promuovere unità, essere uomini di preghiera, senza cedere alla logica della burocrazia. Questo l’invito rivolto dal Papa stamani in Sala Clementina ai partecipanti all’incontro dei rappresentanti pontifici, riuniti in Vaticano per la celebrazione del Giubileo. “Il mondo ha tanta paura e la diffonde” costruendo spesso muri e fossati – ha detto Francesco nel suo discorso – ma “la paura abita l’oscurità del passato ed è provvisoria”, “il futuro appartiene alla luce, appartiene a Cristo”. Il servizio di Paolo Ondarza

 

Servire come umili inviati
Chiamati a servire con sacrificio come umili inviati e ad accompagnare con cuore di pastori i popoli nei quali è presente la Chiesa. Questo il mandato dei nunzi secondo Francesco che chiede loro di portare la carità premurosa del Papa nel Paese e nella Chiesa che si è chiamati a servire, pronti a sorreggere, prima che correggere, a fare il primo passo per la riconciliazione in spirito di vicinanza, disponibilità e fraternità, senza puntare il dito su chi la pensa diversamente:

Il pensiero ai cristiani perseguitati
Il Santo Padre avverte: la minaccia del lupo è sempre attuale: rimozione della verità, ostilità culturale inspiegabile, persecuzione:

“Penso ai cristiani in Oriente, verso i quali il violento assedio sembra mirare, con il silenzio complice di tanti, alla loro eradicazione”.

Francesco chiede ai nunzi di non cedere alla tentazione di piangersi addosso di fare le vittime di chi ci critica, non indugiare in un clima di assedio:

“Spendete le vostre migliori energie per far risuonare ancora nell’anima delle Chiese che servite la gioia e la potenza della beatitudine proclamata da Gesù”.

Non sposare politiche o ideologie, non sottomettersi al potere del mondo che passa
Nell’ingente compito di garantire la libertà della Chiesa di fronte ad ogni forma di potere che voglia far tacere la verità, il Papa esorta i nunzi a non illudersi che tale libertà sia solo frutto di intese e negoziati diplomatici. La Chiesa sarà libera solo se le sue istituzioni potranno operare per annunciare il Vangelo a tutti "senza paura" e se si manifesterà come vero segno di contraddizione rispetto alle mode ricorrenti che spesso contagiano anche Pastori e gregge:

“Ricordatevi che rappresentate Pietro, roccia che sopravvive allo straripare delle ideologie, alla riduzione della Parola alla sola convenienza, alla sottomissione ai poteri di questo mondo che passa. Dunque, non sposate linee politiche o battaglie ideologiche, perché la permanenza della Chiesa non poggia sul consenso dei salotti o delle piazze, ma sulla fedeltà al suo Signore che, diversamente dalle volpi e dagli uccelli, non ha tana né nido per poggiare il proprio capo”.

Superare logica burocrazia, i vescovi siano pastori e non principi
Forte l’invito a superare la logica della burocrazia e a farsi voce degli ultimi e degli emarginati, espressione della "Chiesa in uscita" e "ospedale da campo". La nunziatura – è la raccomandazione - non sia “rifugio degli amici”, ma Casa del Papa. Particolare attenzione Francesco raccomanda nella selezione dei futuri vescovi perché siano testimoni del Risorto, pastori e non principi:

“Bisogna smuoversi per cercarli. Girare per i campi con il cuore di Dio e non con qualche prefissato profilo di cacciatori di teste. Bisogna lanciare le reti al largo. Non ci si può accontentare di pescare negli acquari, nella riserva o nell’allevamento degli amici degli amici”.

Misericordia è cifra della missione diplomatica
Infine il Papa ricorda che anche la diplomazia pontificia non può essere estranea all’urgenza di rendere palpabile la misericordia in un mondo ferito. "Nessuna situazione è impermeabile al potere della bontà di Dio”. Niente e nessuno è perduto o irrecuperabile:

“Sono convinto che le persone siano ancora abbordabili. Sussiste nell’uomo lo spazio interiore dove la voce di Dio può risuonare. Dialogate con chiarezza e non abbiate paura che la misericordia possa confondere o sminuire la bellezza e la forza della verità. La verità si compie in pienezza solo nella misericordia. E siate sicuri che la parola ultima della storia e della vita non è il conflitto ma l’unità, alla quale anela il cuore di ogni uomo”.

 

Last modified on Wednesday, 21 September 2016 19:52

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