L'attentato alla missione di Chipene in cui, lo scorso 6 settembre, è rimasta uccisa Suor Maria De Coppi, non è un evento isolato. Fa parte di una progressione di attacchi da parte di insorti, probabilmente legati alla provincia dell'autodichiarato Stato Islamico in Mozambico, iniziata a fine agosto nelle due province settentrionali del Mozambico.
La campagna terroristica nel distretto meridionale della provincia di Cabo Delgado e nel distretto settentrionale della provincia di Nampula è iniziata il 29 agosto. Tra quella data e il 7 settembre, sono stati registrati quattro attacchi ad Ancuabe e Chure (Cabo Delgado) e quattro nei distretti di Memba (che comprende la missione Chipene) ed Erati (Nampula). Gli aggressori hanno preso di mira civili indifesi che lavoravano nei loro campi decapitandoli, con il chiaro intento di diffondere il terrore tra gli abitanti.
Obiettivo raggiunto, perché come ha dichiarato all'Agenzia Fides Sua Eccellenza Mons. Inacio Saure, Arcivescovo di Nampula, "la popolazione è disorientata e in grande sofferenza perché vive nell'incertezza e non sa cosa fare, molti stanno fuggendo ma non sanno dove andare".
L'obiettivo dei jihadisti sembra essere quello di alleggerire la pressione esercitata dalle forze mozambicane e dai loro alleati (soprattutto i soldati inviati dal Ruanda) nei distretti settentrionali di Cabo Delgado dove era cominciata la rivolta già qualche mese fa. Ampliando la zona di conflitto, gli insorti sperano di costringere l'esercito regolare a disperdere le proprie forze.
immagini della distruzione nella missione di Chipene
Le autorità mozambicane sembrano attualmente preferire la difesa dei distretti di Palma e Mocimboa da Praia, dove si concentrano i giacimenti di gas e petrolio del Paese. Non a caso l'Unione Europea, che vede nel Mozambico un importante futuro fornitore di idrocarburi, ha annunciato nuovi aiuti militari al Paese. Lasciare gli altri distretti del nord del Mozambico agli insorti rischia però di portare almeno una parte della popolazione dalla parte degli insorti jihadisti, con gravi conseguenze per la stabilità dell'intera regione.
L'ultima telefonata di Suor Maria