La tenerezza è il segno di Dio Padre
Es 34,4-6.8-9. Dio perdona il popolo e rinnova la alleanza ricordando le caratteristiche del suo nome: compassionevole e misericordioso, lento all’ira e ricco in clemenza e bontà.
2 Cor 13,11-13. Ci benedicono la Grazia di Gesù, l’amore di Dio e la comunione dello Spirito Santo. Sono la nostra giustificazione cristiana perché tra noi ci sia gioia, animazione mutua, pace e armonia comunitaria. Il saluto finale proclama il mistero insondabile del Dio vivo. Gesù è presentato in rapporto alla Grazia: dono, benevolenza gratuita e salvatrice, amore senza fine.
Gv 3,16-18. Il punto di partenza è l’amore di Dio e il punto di arrivo è nostro Signore Gesù Cristo. In Gesù riceviamo tutto quello che è Dio e di Dio. Se non arriviamo a Gesù non possiamo parlare di Dio vero. Senza Gesù non c’è Dio vero ma solo approssimazione, intenzione e tanti idoli.
“Io credo in Dio”. Così si apre la professione di fede della Chiesa. Ma che idea abbiamo di Dio? Un Dio buono, giusto e anche onnipotente? Dicendo “credo in Dio” ricordiamo che è il Dio della fede, quello che si rivela Uno e Trinitario nel Vangelo, la preghiera e i Sacramenti? Perchè è tanto importante conoscere il vero Dio? San Paolo si considerava fedele servitore di Yahvè, pensava di conoscere il vero Dio e commette l’incredibile errore della sua vita: adorava Dio e voleva distruggere la vera immagine di Dio, Gesù. Cosa succede quando si distrugge l’originale e abbiamo solo una copia? Avviene possibilmente una manipolazione e quindi una deformazione. Perché nessuno modifichi il vero metro l’originale si conserva con ogni precauzione. Quando ci siano dubbi si confronta con la misura originale. Quando è che San Paolo arriva a conoscere il vero Dio? Quando si incontra con Gesù Cristo. E partendo da Gesù Cristo Yahvè prende un’altra forma, un altro linguaggio, un’altra espressione. A partire da Gesù cambiano le domande. Prima il pio Israelita diceva a Dio: ti sono fedele cosa mi dai? Vado al Tempio cosa mi dai? Compio i comandamenti cosa ci guadagno? Ti celebro gloriosamente che protezione speciale mi offri? Dopo aver incontrato Gesù e averlo accettato cambia la domanda che diventa risposta e promessa: restituisco quello che ho rubato; regalo quello che è mio; vado dove mi mandi; faccio quello che mi ordini. Quando mi rendo conto di essere cristiano mi sento di Cristo e scopro che Dio non è comandamento ma amore e allora posso offrire molto di più di una obbedienza. Dio è Grazia e allora molto di più che giustizia. Dio è comunione e perciò molto di più di solidarietà. Se mancano quei titoli, amore, grazia e comunione e Dio appare differente da Gesù allora non è il vero Dio.
Cosa significa Dio per noi?. Gli schemi telogici lo presentano come un essere potente, che sorveglia l’universo e esige rispetto e sottomissione perchè se facciamo male finiremo male. Gesù ci rivela che Dio è Padre. Un Padre sempre da il meglio a suo figlio e vuole il meglio per lui e vorrebbe che suo figlio fosse come lui. Da dove prende Gesù l’immagine del Padre? Dalla vita e dice che se un padre umano cerca di fare il meglio possibile, un padre divino non farà molto di più? Dio vuole che siamo come Lui: perfetti come Lui e che viviamo bene e che siamo felici e che facciamo felici gli altri. Ci ha insegnato tutto questo Gesù. E anche ci ha lasciato una preghiera meravigliosa: Padre nostro...