ASCENSIONE DI GESU’ AL CIELO

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Invisibile non assente

 

At  1,1-11. La vittoria di Gesù è reale. Ascensione vuol dire riconoscimento di tutto quello che significa la sua missione compiuta. I discepoli saranno i testimoni  in tutto il mondo.   

Ef  1,17-23. Abbiamo bisogno di conoscere e capire il potere di Dio attivato per noi e per la nostra redenzione. Tutto quello che si riferisce a Gesù ricade su di noi.

Mt  28,16-20. Il discepolo è corpo di Gesù e partecipa in tutto quello che è di Gesù. Nel Battesimo cominciamo a far parte del corpo di Cristo, perché la Chiesa è il corpo di Cristo e noi dobbiamo essere aiutati a far parte di Gesù.  

 

La nostra missione comincia con l’ Ascensione. Il mandato è chiaro e non ci sono limiti. Nei Vangeli troviamo perfino che nella missione nostra ci potranno essere miracoli, segni che accompagneranno coloro che credono, vale a dire coloro che con il Battesimo si incorporano in Cristo. Si parla di segni non di simboli e perciò hanno la stessa capacità dei segni sacramentali, producono quello che mostrano. Il simbolo è come un insegnamento, un esempio, quello che in greco si definisce parabola. La parola ‘’segno’’ si applica al miracolo, alla attuazione divina e ha bisogno del nostro disimpegno per realizzarsi. Provare per credere. Espellere demoni vuol dire far uscire i mali dalla nostra vita, dai nostri territori, famigliari e comunitari. Non si tratta dei grandi mali che ci sono nel mondo come la guerra, la fame ecc. Però ci sono mali vicini, che ci stanno addosso e ci raggiungono dappertutto: piccole intolleranze quotidiane, discriminazioni, litigi e incomprensioni in casa, con i vicini. Potremmo fare qualcosa con i veleni che abbiamo imparato a sopportare: i più frequenti sono l’indifferenza, il timore, l’angustia e la incertezza. Sono cose che avvelenano la nostra esistenza. Gesù dice che chi crede parlerà nuove lingue. Si tratta di parlare in modo da capirsi tra adulti e giovani per esempio; si tratta di saper dialogare con altre culture, altri cittadini, con coloro che pensano in modo differente. E guarire gli ammalati? Possiamo certamente farlo. Il primo male che soffrono gli ammalati è la solitudine e l’abbandono, non preoccuparsi della loro presentabilità, della decenza, della pulizia, della delicatezza nel tratto. Chi ha cura degli ammalati nel servizio pubblico ha tante responsabilità di attenzione, di rispetto, di pazienza, di aiutare a capire le pratiche, agevolando il trattamento. Poi ci sono anche certe cose di ordinario comportamento educato: prendendo in serio la prevenzione, facilitando la casa pulita, il luogo di tutti lasciato e mantenuto in ordine.

 

L’Ascensione passa quasi inavvertita, come una qualsiasi domenica. Facciamo bene ad approfondire gli aspetti straordinari per la nostra

vita: la nostra promozione e la nostra missione. Essere credenti vuol dire proprio questo: cercare di liberare il mondo e l’umanità da ogni male, da ogni violenza piccola o grande. Si tratta di saper parlare dialogando in modo che sia possibile incontrarsi e convivere con gente di altra razza, cultura e religione. Credere nella missione di Gesù che diventa nostra vuol dire assumere l’umanità comune e poco a poco trasformarla in umanità come la voleva Gesù, bella, vera, incantevole, divinamente corretta. Sono compiti e azioni possibili e fattibili da parte di tutti.

 

 

 


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