La chiesa è il corpo intero di Gesù
At 2,14.36-41. San Pietro sembra Giovanni Battista edizione Nuovo Testamento. Sono le stesse esortazioni però con obiettivo distinto: convertirsi, battezzarsi e ricevere lo Spirito Santo.
Pt 2,20-25. Gesù è il Pastore e il Custode della nostra vita. La sua morte fu causa di salvezza universale. Ripete il concetto del discorso pentecostale: Gesù è per tutti, Gesù è tutto per tutti.
Gv 10,1-10. Gesù è il Buon Pastore, il vero e unico pastore buono. È la porta dell’ovile e di lì solamente si sale per incamminarsi verso pascoli ricchi e rigogliosi. Al cielo non si va da un’altra porta.
Abbiamo capito che la Chiesa non è una organizzazione: soprattutto è un corpo, il corpo intero di Gesù. I discepoli di Emmaus, dopo essersi resi conto che si sono incontrati con Cristo vivo, anche accettano di rincontrarsi con le persone vive a cui li collegava l’esperienza di Gesù. Tornano a Gerusalemme per cominciare tutti assieme una Chiesa illuminata e fraterna dove tutti si sentano contenti e capaci di capire e vivere come discepoli di Gesù. Nella domenica del Buon Pastore, è tradizione ricordare i propri pastori e pregare che siano numerosi per continuare con efficienza il lavoro pastorale. Però leggendo bene si da molta importanza alla porta dell’ovile che è speciale e unica in quanto c’è l’affermazione perentoria di Gesù: io sono la porta e passano solo quelli che vogliono bene alle pecore e le fanno star bene. Non è affermazione da poco ma direi è la chiave del lavoro pastorale. Quindi l’elemento più importante della pastorale sono i fedeli, sono le pecore, siamo noi, il gregge, il popolo di Dio. Ed è chiaro che la Chiesa è una comunità dove si entra e si esce sotto lo sguardo dolce e pieno di tenerezza e simpatia di Gesù. Quindi mai dobbiamo dimenticare che Gesù non delega niente senza direttiva ma dirige e ordina e indica e insegna e descrive il compito e i termini e il metodo e anche il modo di trattare. Il ministero ordinato vuol dire proprio quello che esprime: un servizio che deve stare agli ordini del Pastore buono che è Gesù. Per noi che ci sentiamo incaricati di ufficio non dobbiamo mai dimenticarlo e trattare di capire come vuole Gesù che trattiamo le pecore, la gente, i fedeli, i cristiani, chi vuole seguire Gesù. Non è il pascolo che riceve l’attenzione principale ma le pecore e tutto deve essere in funzione del benessere di chi cerca un luogo dove riposare e dove alimentarsi bene come dice Gesù nelle sue affermazioni.
L’immagine della porta impressiona davvero.
Sappiamo dire che la chiesa è la casa di Dio, casa di preghiera, porta verso il cielo. Ma se ci porta a un cammino per il cielo incomodo e si fa fatica ad essere amici allora qualcosa bisogna aggiustarlo. Non nego che ci siano le buone intenzioni. In fondo il sacerdote è scelto per aiutare Gesù e chi ascolta lui, che rappresenta, che fa presente Gesù, deve sentire che è come ascoltare Gesù. Così possiamo anche capire che ovunque ci sia lo sforzo di abbellire la porta verso il cielo, la chiesa, adornandola e offrendo un culto degno e bello e incoraggiando le devozioni e le liturgie fatte bene. Ma ricordiamo anche che San Paolo esigeva dai cristiani un comportamento che dimostrasse e facesse vedere che erano tempio di Dio come esorta nella prima lettera ai Corinzi, capitolo tre, versetto sedici: non sapete di essere tempio di Dio? Allora chi si deve abbellire, privilegiare con doni e qualità, con rispetto e attenzione prioritaria?