NATIVITA’ DI SAN GIOVANNI BATTISTA
Domenica 24 Giugno
Is 49,1-6. Ti rendo luce delle nazioni.
At 13,22-26. Il battesimo di Giovanni voleva dire conversione.
Lc 1,57-66.80. Nascita di Giovanni Battista.
Nel racconto della nascita, Luca sottolinea due aspetti: la bella sorpresa di Dio che diventa misericordia per Elisabetta che ritrova dignità e considerazione nell’ambito culturale e religioso della società. Poi la restituzione della parola a Zaccaria. Il significato del nome Giovanni ("Dio ha mostrato il suo favore"), sottolinea l’inizio di un progetto divino, speciale su tutto il popolo. I vicini sono stupiti e si chiedono cosa succederà mai. Con la circoncisione, Giovanni resta segnato dal "segno dell'alleanza" evidenza dell'incorporazione al popolo d'Israele che rende Giovanni partecipe della benedizione promessa dal Signore al popolo eletto, lo abilita a celebrare la pasqua come festa della comunità e conferma le sue speranze di condividere con tutti i suoi antenati la restaurazione futura e definitiva. La circoncisione comportava anche l'obbligo di una scrupolosa osservanza della legge di Mosé. L'incorporazione del precursore del Messia al popolo d'Israele è molto importante per dimostrare che il cristianesimo è una derivazione logica del giudaismo. Per questo deve spiegare ben chiaramente che i pilastri di questo nuovo modello di vita hanno radici profondamente giudaiche. L'accordo tra il padre e la madre per un nome che non fosse famigliare appare come un segno che riflette i favori di Dio. La misericordia divina non solo si manifesta in una famiglia anziana, dalla vita ineccepibile, ma raggiunge la totalità d'Israele. La gioia che causa la notizia della sua nascita è frutto di una prima manifestazione tra i famigliari e i vicini, ma immediatamente la notizia di questo avvenimento inizia a correre per le montagne della Giudea e il giubilo diventa speranza collettiva. E' così preparato il futuro del protagonista, riassunto in un versetto: "visse nel deserto fino al giorno in cui si presentò a Israele". In questo modo, il deserto ci prepara alla prossima apparizione di Giovanni nel Vangelo, 30 anni dopo.
San Giovanni diceva: bisogna che lui si faccia grande e che io mi faccia piccolo: che lui cresca e io diminuisca. Gesù ha definito il vero senso di quelle parole dicendo che: fra i nati di donna non è mai sorto uno più grande di Giovanni il Battista (Mt 11, 11a), ma che il più piccolo (dice il testo greco: microteros, il più microscopico) nel Regno dei cieli è più grande di lui (Mt 11, 11b). Ho letto in un manifesto: preferisci sempre il tuo colore. Traduco e applico: se io coloro la mia vita con i colori di Gesù dalla sua misura mi arriverà la mia misura giusta, e dalla sua grazia (policroma, multiforme) la mia visibilità e la mia forma .
E’ una festa antichissima risalente al IV secolo. Quest’anno sostituisce la XII Domenica del Tempo Ordinario. I nomi delle sette note musicali (Do, Re, Mi, Fa, Sol, La, Si) sono desunte dalla prima sillaba dei sette versi della prima strofa dell'inno liturgico composto in onore del Battista. UT queant laxis REsonare fibris MIra gestorum FAmuli tuorum SOLve polluti LAbii reatum Sancte Ioannes. (Ut venne poi cambiato in Do)