Dimmi cosa fai e ti dirò se sei battezzato o solo bagnato.
Is 55,1-11. Il progetto di Dio raggiungerà tutti gli obiettivi, allo stesso modo che la pioggia e la neve, quando cadono sulla terra, fanno crescere ciò che è stato seminato.
1 Gv 5,1-9. Per la fede in Gesù il cristiano è nato da Dio e questo fatto implica un atteggiamento di amore per gli altri che sono nati da Dio. Vivere la fede si manifesta nell’amore. Per questo amiamo Dio e tutti quelli che sono figli di Dio
Mc 1,7-11. Il battesimo di Gesù è un’altra epifania, un’altra manifestazione di Dio: Gesù è il figlio amato e dove lui giunga arriverà per tutti l’amore di Dio.
Si conclude oggi il ciclo delle epifanie: epifanie molto umili. Dio si manifesta in un bambino, e il suo splendore è una luce molto tenue. Pochissimi si lasciarono impressionare da questa luce. Perfino la famosa stella la notarono in pochi. Poi per trenta anni questa luce si nasconde e Dio si adatta a mostrarsi solamente uomo. Nel Giordano comincia la vita pubblica e Gesù rimane ancora nascosto. Sempre umile, sempre discreto, va assieme agli altri uomini per cominciare con loro, commossi e motivati dalla predicazione di Giovanni Battista, una esperienza nuova. Entra nel loro battesimo, si purifica nella stessa acqua battesimale, tutto come gli altri. Sembrerebbe che forse pensa che il suo ministero sia di accompagnare, essere come tutti, uno dei tanti. Però Gesù è vita di Dio ed è forza dello Spirito Santo. Dio Padre lo ricorda e proclama: tu sei il mio figlio amato. E lo Spirito Santo campeggia su di lui. La carne continuerà ad essere presente, con tutte le ferite e i fallimenti, ad ogni risvolto della vita. E la prima disintossicazione sarà di purificarsi, battezzarsi con acqua curativa, togliersi la polvere del cammino, dissolvere il fango accumulato, presentarsi con volto pulito, senza maschere, senza paura, senza trucchi. Con Gesù arriva la santificazione, la consacrazione, la vita nuova e lo Spirito Santo. Con il battesimo di Gesù io non vivo più la mia vita ma la sua stessa vita, la vita divina. I battezzati da Giovanni desiderano un comportamento differente, un altro modo di essere, di pensare, di attuare. Giovanni li sentenziava a purificare la propria vita, a pulirla, a rinnovarla, a farla presentabile e gradevole. Poi il compito sarà dare una testimonianza corretta e onesta, sincera e leale delle mie parole, della mia condotta; in questo modo la mia vita diventi come un libro aperto perché tutti possano leggere. Sarò purificato, con nuova vitalità, riaggiustato, perdonato, però continuerà ad essere la mia vita. Noi abbiamo ricevuto il battesimo di Gesù e con lui siamo entrati nell’acqua dove si sprofonda e per lui siamo emersi alla riva della resurrezione per ricevere e vivere un vita nuova con uno spirito nuovo, la vita di Gesù con lo Spirito Santo.
Gesù si inserisce nella realtà degli uomini e la assume e la santifica facendola diventare suo corpo, sua carne, suo sangue. Il Battesimo non è più un fatto personale, individuale, ma è un impegno pubblico e comunitario; vuol dire rivestirsi di Gesù, aggiustarsi bene nel suo corpo, nella sua vita che è universale, multiforme, pluralista, senza limite, senza blocchi, senza reticenze..