Dopo un lavoro durato quasi tre anni, nell’Aula Capitolare dell’Ateneo Pontificio St. Anselmo in Roma, il missionario della Consolata congolese, padre Jacques Nzakadi Kuziala ha difeso, martedì 30 aprile 2024, la sua tesi di Dottorato in Sacra Liturgia.

Il Rettore, Prof. Dr. Bernhard A. Eckerstorfer, ha aperto la sessione con la preghiera e dopo poche parole ha passato il microfono al nostro confratello che ha presentato in sintesi i temi che hanno orientato la sua ricerca ei che ha per titolo: “Novi Sacramenti, Novam Oblationem: una rilettura tipologica dell'Oblazione di Cristo in Ireneo di Lione”.

Padre Jacques ha iniziato la presentazione spiegando che ha scelto questo tema da un lato per la novità, nessuno aveva mai studiato il tema della ‘oblazione’ in Ireneo; dall’altro per l’aiuto che il tema può dare nel capire il rito dell’Invocazione degli Antenati che si trova nel testo del Messale Romano per le Diocesi dello Zaire [MRDZ], oggi Congo, nazione di origine del padre. Inoltre, ha precisato alcuni termini principali quali: memoria, oblazione, logos, ovviamente usando i rispettivi termini in latino e greco quando necessario. Ha parlato di come la questione dell’unità sia centrale nella teologia di Ireneo, Doctor Unitatis, come recentemente proclamato da Papa Francesco.

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Ireneo, il pacifico di nome e di fatto, nasce a Smirne nel 130 e, attorno al 177, si porta in Francia, forse a causa della persecuzione scatenata dall’Imperatore Marco Aurelio, stabilendosi nei pressi di quella che oggi è Lione. Appunto per poter conoscere meglio questo Padre della Chiesa, il confratello riferisce che ha passato parecchio tempo di studio proprio a Lione, ha poi dovuto rinfrescare il greco, il latino e l’ebraico, studiando pure un po’ di siriaco.

Nel suo lavoro padre Jacques ha preso come testo centrale l’opera di Ireneo ‘Contro le eresie. Il dottorando, quindi ha sottolineato come Ireneo abbia vissuto in un mondo frantumato, sia a livello politico e sociale, non escludendo le divisioni nella Chiesa, assediata dalle eresie, tra cui la più feroce, lo gnosticismo. Ireneo trova la ragione centrale dell’unità nell’offerta del Cristo che fa il Padre, acquistandoci la riconciliazione con lui nella Croce del Figlio. Infatti, spiega, la categoria dell’oblazione, per Ireneo, va molto oltre l’uso nel contesto dell’Eucaristia che celebriamo e tende a coinvolgere tutta la vita.

Nella difesa della tesi padre Jacques ha evidenziato un grande entusiasmo e il volume della sua voce non ha mancato di farsi sentire riempiendo la sala, tanto che il Preside del Pontificio Istituto di Liturgia ha elogiato la sua schiettezza nel parlare dicendo che quel giorno nessuno si era addormentato.

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Padre Jacques ha concluso la presentazione della tesi, delineando la parte più applicativa, dove ha accostato il termine e concetto di ‘oblazione’ di Ireneo all’Invocazione agli Antenati come di uso nella liturgia del Messale Romano per le Diocesi dello Zaire specificatamente spiegando come si dirige a loro una invocazione, chiedendo che preghino insieme a noi mentre non si chieda che intercedano per noi, poiché l’unico mediatore è Gesù Cristo, offerto dal Padre per noi in sacrificio salvifico.

Viene allora data parola al moderatore l’Abate Olivier-Marie Sarr che ricorda l’estenuante lavoro di ricerca, con una lunga lista di letture e anche spostamenti all’estero, fatta da padre Jacques. Gli domanda alcuni chiarimenti su concetti usati e altre tematiche della tesi. L’Abate conclude l’intervento mostrando il proprio apprezzamento per il lavoro presentato. Il primo censore, il Prof. Dr. don Matteo Monfrinotti, invece si ferma su un neologismo che padre Jacques ha coniato: ‘verbumiser’ e che il difensore spiega dicendo che di fatto è un termine suo e che lui lo ha usato per evidenziare che noi siamo e viviamo ‘inzuppati’ nel Verbo e non solo noi cristiani, ma tutto il creato.

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Una delle domande del secondo censore il Prof. Dr. padre Ruberval Monteiro Da Silva è stata: come mai fa fatica ad entrare nella mentalità delle comunità e dei sacerdoti, ciò che intende il Concilio Vaticano II, quando ha chiesto che si riprendesse la processione delle offerte? Qui padre Jacques ha risposto che in Africa e in tanti altri posti, questo è un momento centrale dell’Eucaristia in cui si vive l’essere pellegrini della fede, come già diceva il Doctor Unitatis, e ci richiama alla nostra partecipazione nell’offerta eucaristica, che è di Gesù, ma è anche nostra.

Al termine delle domande, il Rettore ha invitato Mons. Timothée Bodika Mansiyai, vescovo di Kikwit nella RD Congo, che ha conosciuto padre Jacques da bambino, a dire due parole.

Dopo un momento di pausa, in cui gli esaminatori si sono radunati in consiglio è stato dato l’annuncio ufficiale: Padre Jacques ha ottenuto il punteggio massimo, “Summa cum laude” e subito nella sala è scoppiato un gioioso applauso.

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Padre Jacques Kuziala e Mons. Timothée Bodika Mansiyai, vescovo di Kikwit , RD Congo, con la commissione d'esame di Dottorato

Il nuovo Dottore ringrazia tutti, dagli illustri professori, ai confratelli missionari della Consolata e agli amici, anche loro presenti in grande quantità. Incoronato di alloro e fatte le dovute foto si è dato seguito a un momento conviviale dove padre Jacques ha ricevuto le felicitazioni dei presenti.

Congratulazioni Dr. padre Jacques e tanti auguri per il tuo ministero missionario, ora più qualificato.

* Padre Pedro José da Silva Louro, IMC, Segretario Generale.

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