“Il Signore vi conceda quella pace che in questi santi giorni venne a portare agli uomini di buona volontà, quali sono certo siete tutti voi. Pregate per noi e per i benefattori, che tanto si raccomandano alle nostre preghiere. Noi, presso la nostra Celeste Patrona, vi raccomandiamo continuamente e la supplichiamo a benedire voi e le vostre fatiche.” (Beato Giuseppe Allamano, ai missionari del Kenya, 124 dicembre 1907, in Lettere, pag. 96-99)
Carissimi missionari, missionarie, familiari, benefattori, amici: siamo a Natale e con gioia vengo a tutti voi per porgervi i migliori Auguri!
In questo nostro tempo sentiamo forte, da parte della gente, l’invocazione e la richiesta che non ci venga mai meno la Speranza nella nostra vita, nelle nostre comunità. Viviamo ore amare e difficili per tanti motivi, ma il Natale di Gesù viene ancora una volta per consegnarci una Speranza più forte del male e della morte.
Nel Vangelo della notte di Natale risuonerà forte l’annuncio degli angeli a non aver paura: “Non temete, ecco vi annuncio una grande gioia… “(Lc 2,10). Lasciamo che queste parole entrino nel nostro cuore e portino luce nella nostra vita.
Molto bello e illuminante è un pensiero del poeta francese Charles Pèguy: “La fede che preferisco, dice Dio, è la speranza. La piccola speranza procede tra le sue due grandi sorelle, la fede e la carità. E il popolo crede volentieri che siano le due grandi a trascinare la piccola per mano. Ma è quella in mezzo a trascinare le sue grandi sorelle. Senza di lei, loro non sarebbero niente. È lei, la piccola, che trascina tutto”.
Sulla strada che porta da Betlemme alla nostra quotidianità, è dalla Speranza che occorre farsi trascinare. Anche in questo difficile Natale 2022 siamo chiamati, ancora una volta, a far risuonare e scrivere nel cuore il dono straordinario di Dio: suo figlio Gesù. E questo è il segno di un Dio che ha per noi un amore smisurato. Scriviamolo nel cuore: “Dio mi ama!”.
Forti di questa certezza ed esperienza, ripartiamo da qui, ricominciamo un nuovo cammino, torniamo a lottare e sognare, sperare e amare, perdonare, servire, donare e donarsi. Impariamo da Gesù Bambino. Il Natale, quando è accolto nella fede, ci dona la capacità di rinascere con Cristo.
Rinnoviamo la speranza che sia possibile cambiare il cuore di ciascuno di noi, per servire come Gesù la vita del nostro tempo e del nostro mondo.
Nell’Eucarestia e nella nostra preghiera personale chiediamo al bambino Gesù che ci regali gli occhi smisurati di Dio per vedere con occhi nuovi la vita, questi mesi così difficili e incerti, Dio stesso e il nostro prossimo. Ma per avere questi occhi smisurati, ci occorre il miracolo del Natale: la conversione del cuore, perché le radici degli occhi sono nel cuore. Auguro a me stesso e a tutti voi che, nella notte di Natale, possa accadere questo: tutto dipende da ciascuno di noi.
Portiamo all’altare del Signore tutti, gli ammalati, coloro che vivono nella sofferenza, le famiglie che sono in lutto della morte dei loro cari, gli anziani che in questi mesi sono i più fragili e vulnerabili, i giovani e i bambini con i loro genitori, i poveri e indifesi, gli abbandonati.
Il Natale di Gesù porti pace nel cuore, luce e un po’ più di serenità che ci viene dalla certezza che non siamo soli: Lui è sempre con noi, soprattutto nell’ora della prova, della tristezza e del dolore.
Dal profondo del cuore: Buon Natale!