Il Centro di Formazione e Cultura Indigena presso l'ex Missione IMC di Surumu a Roraima, nord del Brasile, ha ospitato un incontro per lanciare la seconda parte del progetto “Bem Viver” (Vivere Bene) per le comunità della riserva indigena Raposa Serra do Sol (Ti Rss).

All'incontro tenutosi dal 10 al 13 aprile, ha partecipato il responsabile del progetto e presidente dell'ONG Terra Brasilis, il dottor Reinaldo Francisco Lourival, che da oltre cinque anni lavora con le popolazioni indigene sul tema della gestione del bestiame (allevamento bovini).

I partecipanti erano più di cento persone, tra i quali i coordinatori delle quattro regioni della Ti Rss cioè Surumu, Serras, Baixo Cotingo e Raposa; i coordinatori del progetto M+ Bestiame (Progetto: Una mucca per l'Indio), i leaders Tuxauas, le persone allevatori di bestiame e i giovani che si stanno preparando ad assumere la gestione di bestiame nelle loro comunità. Erano presenti anche alcuni giovani tecnici del settore zootecnico e altri giovani studenti indigeni del Centro di Formazione che si stanno formando nelle tecniche agricole.

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I participanti all'incontro di formazione presso l'ex Missione IMC di Surumu dove nel 2005 furono bruciate la chiesa, la scuola e il centro di salute in uno degli attacchi dagli invasori.

La prima parte del progetto “Vivere Bene”, della durata di cinque anni, aveva l'obiettivo di costruire alcune strutture e offrire assistenza tecnica per il miglioramento genetico dei bovini. In questo incontro è stata presentata la seconda parte del progetto, che durerà anch'essa altri cinque anni. Lo scopo ora sarà quello di continuare con l'assistenza tecnica per migliorare la qualità e la produzione delle mandrie, ma anche di iniziare a studiare la possibilità di coordinamento tra le quattro regioni del territorio per creare una cooperativa al fine di ridurre i costi di gestione e massimizzare i ricavi della vendita di bovini che devono essere abbattuti per rinnovare continuamente le mandrie.

Nilo Batista André, Il coordinatore del progetto M+ Bestiame nella regione di Serras, ha sottolineato l'importanza del progetto “Vivere Bene”, e ha ricordato che il progetto “M+” ha già compiuto 44 anni di esistenza ed è arrivato come un dono di Dio alle popolazioni indigene attraverso i missionari e la Chiesa di Roraima. Questo ha garantito la conquista e la difesa del territorio, nonché la sicurezza alimentare e finanziaria della popolazione locale. Nilo Batista André ha tuttavia rimarcato come questo progetto ha incontrato qualche difficoltà nel suo mantenimento e crescita, con un conseguente calo del numero di capi di bestiame".

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Nilo Batista ha inoltre spiegato che il progetto, con la sua proposta di miglioramento genetico delle mandrie, "oltre a migliorare la qualità del bestiame, ha incoraggiato i giovani indigeni a studiare e a formarsi come medici e tecnici veterinari per poter assumere questo ruolo, portando il nostro bestiame a un livello più professionale e produttivo".

Circa il 60% della popolazione ha meno di 15 anni, una garanzia per il futuro che, allo stesso tempo, comporta delle sfide.

Commentando sull’incontro di questi giorni, il giovane indigeno Ronison Caetano Pereira, della regione di Serras, ha valutato l'iniziativa come "un'ottima formazione per lui che già lavora con il bestiame nella sua comunità". Questo progetto "apre nuove prospettive con la possibilità di migliorare geneticamente la mandria e permetterà di pianificare meglio la gestione dell'allevamento di bovini nella nostra comunità, che al momento soffre di una prolungata siccità".

La presenza dei missionari della Consolata

Motivati dal carisma ad gentes e con una metodologia che unisce evangelizzazione e promozione umana, i missionari della Consolata sono presenti in Roraima dal 1948, ma solo nel 1971 hanno scelto una chiara opzione per i popoli indigeni. Nel 1972 hanno iniziato a vivere nei villaggi della Ti Rss, in mezzo alla gente. Un cambiamento nello stile di evangelizzazione. Da una prospettiva meramente sacramentale, succube dei poteri forti del latifondo, a una pastorale profetica e liberatrice vissuta a fianco delle popolazioni indigene.

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La svolta fondamentale nella lotta per la liberazione del territorio è stato l’impegno «Ou vai ou racha» (o tutto o niente) quando gli indigeni, il 26 aprile 1977, riuniti a Maturuca, un villaggio a 320 km da Boa Vista, decisero di dire «no alla bevanda alcolica, sì alla comunità» avviando il processo di organizzazione che culminò nella creazione del Consiglio indigenista di Roraima (Cir). Un impegno che comprendeva la lotta all’invasione dei ricercatori d’oro (garimpeiros) e degli agricoltori non indigeni. Questo processo è il risultato di una serie di assemblee iniziate nel 1977 proprio nell'ex Missione di Surumu, dove si è svolto l'incontro in questi giorni. Molto probabilmente è per questo che nel 2005, nella stessa missione di Surumu furono bruciate la chiesa, la scuola e il centro di salute in uno degli attacchi orchestrati dagli invasori.

Un grande impulso alla causa indigena è stato dato dal successo del progetto “Una mucca per l’indio”, lanciato nel 1980, che prevedeva l’affidamento ad ogni comunità di 52 bovini e che, a sua volta, si impegnava, dopo cinque anni, a consegnare a un’altra comunità altrettanti capi di bestiame. Questa iniziativa sostenuta dalla Chiesa cattolica e da tanti altri benefattori ha contribuito a creare degli allevamenti comunitari di oltre 30.000 bovini e anche  se negli ultimi anni ha visto un calo nel numero di animali.

Nella Ti Rss, una area di 1,7 milioni di ettari (pari alla regione Lazio, ndr) vivono oltre 20mila indigeni Macuxi, Wapichana, Taurepang, Ingaricó e Patamona. Il progetto del bestiame contribuisce strategicamente all'occupazione e alla protezione del territorio, dichiarata «protetta», cioè ad uso esclusivo degli indigeni, nel 2005, dal presidente Lula da Silva. Ma gli invasori non indigeni rappresentano tuttora una minaccia all’autonomia e alla dignità delle popolazioni indigene.

* Padre Luiz Carlos Emer, IMC, missionário em Maturuca, na TIRSS em Roraima.  

Essa história de 100 anos de evangelização remota no ano 1913 quando tuxaua Arbath frequentava Guiana Inglesa e participava nas celebrações. Nestas celebrações, ele conheceu o Padre Inglês no qual admirou-se das iniciativas e os ensinamentos dele. Com muita ansiedade, tuxaua Arbath preparou uma comissão de Indígenas coordenados pelo Arupo e enviou-a ao Letem em Guiana Inglesa na Missão Jesuítica de Santo Inácio para fazer um convite ao Padre ir até Maturuca conhecido como Seraman naquela época para dar catequese aos moradores de lá.  

O Padre estava se preparando viajar para Inglaterra e quando a comissão chegou na missão de Santo Inácio e apresentou o pedido, o Padre também fiz um pedido a essa comissão.  “Faça uma Igreja” ele falou, “ e eu irei visitar vocês”.

O Padre viajou para Inglaterra e retornou para sua missão 5 de janeiro, 1915. Alguns dias após da Pascoa, a comissão de Maturuca voltou para missão de Santo Inácio em Letem e falou ao Padre, “nós temos feito o que você nos pediu”.  O Padre viajou com a delegação por dois ou três dias e deu instruções catequéticas do final de abril até o dia 17 de maio de 1915. O ano 1915 ficou marcado na história como o ano em que o Evangelho chegou na Região das Serras.

O próprio nome do Padre Jesuíta que trabalhava na Missão de Santo Inácio foi Father Curthbert Cary Elwes mas esse nome sendo Inglês foi muito difícil para o povo Macuxi pronunciar. Eles deixar ao lado o nome próprio e o Padre ficou conhecido como Padre Inácio, que na verdade era o nome da Missão onde ele trabalhava na Guiana Inglesa. Para o povo Macuxi, o nome da Missão era mais fácil falar que o nome do Padre.

O Missionário Inácio escreveu mostrando a admiração e a disponibilidade do povo Macuxi em aceitar a palavra de Deus. Ele ensinou os cantos gregoriano além de catequisar e administrar os sacramentos. No decorrer dos anos em uma das suas visitas na Região das serras, o Padre se encontrou com a Comissão SPI, atual FUNAI (Fundação Nacional do Índio). Funai falou que o Padre era um estrangeiro e que estava invadindo o Pais Brasileiro e que deveria se retirar e se o encontrasse na próxima vez iria ser preso. No mesmo ano, o Padre tinha que abandonar a Missão evangelizadora na comunidade Seraman (Maturuca). Ao ver que o povo iria ficar no abandono da palavra de Deus, o Padre escreveu uma carta ao Bispo de Manaus explicando que no norte de Roraima na fronteira com Guiana Inglesa havia um povo Macuxi organizado e catequizado na doutrina católica. Conforme o seu dialogo solicitou ao Bispo que enviasse missionários para Região para assim dá continuidade da missão profética que ele já tinha começado.

Ao deixar a missão, o padre preparou tuxaua Arbath para ser catequista da Região. Passando algum tempo, o tuxaua Arbath repousou o cargo para o tuxaua geral Melquior. Na época chega na Região Padre Dom Alquino (Beneditino) para dar continuidade do trabalho do Padre Inácio. Após dos dominicanos chega na Região os Missionários da Consolata no ano 1948 que dá continuidade a missão libertadora ate dia de hoje.

Toda essa história faz com que a Regiao celebra uma grande festa que é a festa da comemoração de 100 anos de evangelização na Região das Serras que se iniciou no dia 10 de Set, 2015 as 6 horas da manhã com uma procissão de mais que 30 quilômetros a partir do centro pedra branca à centro regional- Maturuca. Na parte da tarde teve palestras sobre o histórico da evangelização.  No dia seguinte aconteceu via sacra na serra de Maturuca e no terceiro dia seguiu jogos encerrando a festa no dia seguinte com uma solene celebração da Missa celebrada por Dom Roque; Bispo de Roraima.

Na festa, foi recordado as grandes lutas, sofrimentos, tribulações, perseguições e angustias do povo, mas também as suas grandes conquistas, vitorias e alegrias nos últimos 100 anos. A decisão de 26 de abril 1977- (Ou vai ou Racha) “não a bebida alcoólica e sim a comunidade” deu fruto de uma das grandes conquistas; demarcação e homologação da Terra Indígena Raposa Serra do Sol e a visita do presidente da República, Lula que foi no centro Maturuca em 2010.Outras vitorias recentes nos últimos cinco meses eram;

  • Primeiro júri popular, ou seja, primeiro julgamento acontecer dentro da terra indígena na história do Brasil. No dia 23 de abril, 2015 esse julgamento se realizou na Terra indígena Raposa Serra do Sol especificamente na Região das Serras- Centro Regional-Maturuca.
  • Primeira Assembleia do regimento na Terra Indígena Raposa Serra do Sol que aconteceu no dia 29 e 30 de junho, 2015 na Região das Serras no centro pedra branca.
  • Semana missionaria em preparação de 100 anos de evangelização que aconteceu entre dia 24 a 30 de agosto de 2015 e congregou 11 padres que trabalham na diocese de Roraima e muitas Freiras além de tantos jovens, catequistas e lideranças. Foi formado 12 equipes que visitaram mais que 50 comunidades entre 72 comunidades da Região.
  • Visita do Presidente do Supremo Tribunal no Brasil que aconteceu no dia 4 de set, 2015 no centro Maturuca

                  Todo mundo durante a comemoração de 100 anos de evangelização vibrou com alegria escutando citações das conquistas que superam os sofrimentos que o povo da Região passou. Os povos indígenas da Região ficaram muito gratos pelos todos os missionários que passaram e que estão junto a eles e os fizeram e ainda os fazem com que a seiva do evangelho impregne na vida social deles. Dessa forma os missionários os fazem lembrar a parábola do bom samaritano que ajudou quem ele encontrou caído no caminho da história.  Esses missionários se doaram e continua se doando comungando nas lutas dos povos indígena, nas alegrias, e nas tristezas.

 

 

 

 

 

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