Ecologia E Fraternita' Ricreatrice

Published in I missionari dicono

Lettera Di Quaresima 2016

Lodato sii, mio Signore, per sora nostra madre terra, la quale ci sostenta e governa …”

 

Papa Francesco all’inizio della lettera Enciclica “Laudato si’” così si esprime: "Mi propongo di entrare in dialogo con tutti riguardo alla nostra casa comune,.... siamo dinanzi alla possibilità, anche per l'effetto dei contraccolpi della civiltà industriale, di una vera catastrofe ecologica" (LS 4)..."Purtroppo molti sforzi per cercare soluzioni concrete alla crisi ambientale sono spesso frustrati non solo dal rifiuto dei potenti, ma anche dal disinteresse degli altri". (LS 14).

Siamo già in quaresima e, come di consuetudine vogliamo condividere con voi le nostre riflessioni. L'icona biblica che vogliamo proporvi per questo tempo, prendendola dalla liturgia, è quella dell'albero di fico che non da più frutti. Il padrone, che lo ha piantato, vorrebbe tagliarlo, ma il contadino chiede di fare un ultimo tentativo: zappare bene la terra e metterci ancora del concime  per vedere se il fico torna a dare frutti. (Cfr. Lc 13,6-9)

Se siamo realisti nel guardarci attorno dobbiamo ammettere che anche noi siamo al giro di boa per salvare il nostro pianeta e tutti i suoi abitanti.    

Gesù è venuto e viene, in questo nostro mondo devastato,  e con la passione, la croce e la resurrezione  ha redento  l’umanità e ricrea tutto il pianeta e l’universo intero.

Insieme alla terra devastata, i poveri gridano a causa dell'oppressione, delle tante iniquità che pesano su di loro e fanno aumentare sempre più il numero degli "scartati", esclusi, privati dei diritti fondamentali  della vita e uccisi.

Come cristiani credenti e missionari siamo chiamati da Gesù ad amministrare con giustizia la terra che appartiene a Dio e che ci ha dato da custodire. Siamo invitati da Lui a curare e non a dominare la terra e il gregge che lui ci ha affidato.

Dio è presente col suo Spirito in ogni creatura e noi siamo figli e servi della Madre Terra, come la chiama frate Francesco. Urge riscattare il salvabile della natura e quella enorme maggioranza di persone defraudate di una vita degna e della sopravvivenza stessa.

C'è un nesso drammatico tra il disastro ambientale e quello sociale: la distruzione della natura   pregiudica  soprattutto i più poveri, ancora una volta schiacciati dai cambiamenti climatici provocati dall’inquinamento delle industrie pesanti, dalle monocolture estensive … e dalla mancanza di acqua ….

La Trasfigurazione pre-pasquale implica una pre-resurrezione del Creato e degli oppressi del mondo: Gesù è crocifisso nei tanti crocifissi e nelle tante creature  che anelano alla resurrezione già qui ed ora.

C'è un'antropologia sbagliata dietro le catastrofi ambientali e sociali provocate dalla cupidigia: il mito del superuomo onnipotente del nord del mondo, superman del progresso tecnologico illimitato, del mercato e delle finanze: ciò ci riporta alle tentazioni che Gesù ha vinto con il dono della sua vita.

Occorre perciò saper decrescere, rallentare, TORNARE A COLTIVARE DI NUOVO L'ALBERO E LA FORESTA AMBIENTALE E UMANA, IL GIARDINO DI DIO, AFFINCHE' SI RIPRENDA.

E' proibito sprecare e sporcare! Occorre ridistribuire i beni, fare il giubileo: la terra è di tutti!

In questo scenario mondiale in cui la maggioranza dei beni è accumulata da un piccolissimo numero di predatori, occorre risvegliare la lotta pacifica dal basso, la pressione politica popolare a livello locale e globale.

Vogliamo ripensare anche i nostri stili di vita, verso la sobrietà, la semplicità, la bellezza nella gratuità.... Per questo occorre coltivare la spiritualità della "conversione ecologica” (LS 216). Cerchiamo il bene comune a partire dalla evangelica scelta preferenziale dei poveri e dalla solidarietà che ne deriva, insieme alla lotta non violenta per il cambiamento di questo sistema escludente, assassino e distruttivo” (LS 158).

Tra le iniquità che generano tanti morti e causano innumerevoli esodi e profughi ci sono le guerre provocate da interessi economici, con l'accaparramento delle ricchezze, le posizioni strategiche, il traffico d'armi.

PERCIO' FACENDOCI VOCE DI CHI NON HA VOCE, IN NOME DELLA FRATERNITA’ CHE CI ACCUMUNA, GRIDIAMO CON CONVINZIONE:

  • Basta distruggere la nostra “casa comune”, il Creato
  • Basta produrre e vendere armi
  • Basta chiudere le frontiere ai profughi disarmati e sfigurati dalla sofferenza.
  • È urgente la pratica costante del dialogo tra le fedi, i popoli e le culture per superare il terrorismo e le vendette altamente sanguinose.
  • Solo la giustizia, la non violenza, la pace, il perdono e la misericordia salvano la terra e l'umanità.

Con questo grido che nasce dal profondo dei nostri cuori ci uniamo a tutte le persone, movimenti,  associazioni che nel mondo si impegnano con consapevolezza e libertà per la giusta ridistribuzione dei beni,  per l'ecologia ambientale e sociale in tutte le sue esigenze. Tali "imput" d'amore concreto corrispondono alle opere di misericordia corporali e spirituali riproposteci da Papa Francesco per il Giubileo.

Ci impegniamo a prendere cura della terra e delle fasce sociali che calpestiamo, dei nostri terreni per farli diventare giardini e orti … oasi di bellezza e di incontro tra noi e l’umanità tutta!  

Che in questa quaresima la Grazia dello Spirito risvegli la nostra coscienza ecologica, rafforzi la nostra volontà di conversione, guidi la nostra azione di liberazione pasquale perché Cristo risorga veramente in ogni situazione, luogo e cuore … nell’Universo intero!

 

Commissione Giustizia Pace e Integrità del Creato

 

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