Visita in Polonia

Published in I missionari dicono
{mosimage}(15-23 aprile 2007)

Nel nostro Istituto, almeno da vari anni si parla di una possibile apertura nell'Europa dell'Est. Le motivazioni sono varie e importanti. Dapprima il desiderio di "cambiare" la geografia della nostra presenza in Europa, allargandola dal "mondo latino" a quello slavo. Il consistente numero di vocazioni dei paesi dell'Est è pure invitante, anche se come missionari non abbiamo mai aperto una comunità solo ed esclusivamente con l'intento vocazionale. Non ultimo, il desiderio di rispondere alla sfida dell'Est Europeo, molto importante attualmente nella vita sociale e religiosa del continente.

Considerando che la nuova apertura dovrebbe mirare alla animazione missionaria e vocazionale, contare su un numero sufficiente di sacerdoti, su una sensibilità per l'opera missionaria, l'orientamento è andato verso la Polonia. Aiutati anche dalla disponibilità delle Suore di San Pietro Claver a darci una mano per l'inserimento in questa terra, siamo partiti, il sottoscritto con P. Paco, all'incontro con questo popolo e questa cultura.


1. Polonia, crocevia nel cuore dell'Europa

A motivo della sua configurazione, il territorio polacco si presenta come come un tipico paese di pianura, "il granaio dell'impero romano", anche se la sua morfologia non appare così uniforme come potrebbe sembrare.
Al censimento del 2002 la popolazione polacca ammontava a 38.231.000 abitanti, con una densità media di circa 123,5 per km2. Le aree più densamente popolate corrispondono a quelle di più forte industrializzazione, come il bacino carbonifero dell'alta Slesia, il sud est e la regione di Varsavia.

Sotto il profilo etnico linguistico, la popolazione polacca risulta piuttosto omogenea. Mentre sono numerosi i polacchi all'estero, circa 13.000.000. Il polacco fa parte delle lingue slave del gruppo occidentale.

La religione cattolica è professata al 90,7 %. Gli ortodossi sono presenti con la loro Chiesa nazionale ( 1,4%), i protestanti sono circa 300.000. Gli Ebrei, dopo l'olocausto si sono ridotti a poco più di 10.000. Costante è anche la presenza di qualche migliaio di musulmani, per lo più discendenti degli antichi tartari divenuti sudditi del regno di Polonia.

La Polonia ha sempre legato il suo destino all'Europa. Nonostante sia stata premuta dalle opposte spinte russe-germaniche, da provocarne il pericolo della dissoluzione, ha saputo ritrovare, con l'ingresso nell'Unione Europea nel 2004, il suo posto nel cuore dell'Europa, dopo 50 anni di "marginalità" imposta dall'impero sovietico.

La Polonia comunista

La seconda guerra mondiale portò allo sterminio di 6 milioni di polacchi, di cui 3 milioni di ebrei su una popolazione di 35 milioni di individui. Senza contare i polacchi deportati dai sovietici. La Polonia ne uscì radicalmente cambiata: i confini furono spostati di circa 100 Km verso ovest, inglobando territori in precedenza tedeschi per compensare la perdita delle provincie orientali passate all'URSS. La Polonia cadde politicamente sotto l'influsso russo dell'Unione Sovietica fino alla graduale instaurazione di un regime comunista a partito unico. Nel 1952 nacque la repubblica popolare polacca impostata su uno stalinismo radicale. Nel marzo 1968, il governo, dopo aver represso il movimento studentesco e universitario di Varsavia, addossò la responsabilità dei tumulti agli Ebrei, 20.000 dei quali furono costretti a fuggire all'estero. Nel dicembre 1970 esplose una drammatica crisi economica con disordini e repressioni nelle regioni baltiche, con centinaia di vittime. Nel luglio del 1980, una serie di scioperi portò al riconoscimento del sindacato libero "SOLIDARNOSC" guidato da Lech Walesa. Con il colpo di stato militare del generale W'jeiech Jaruzelski (12-13 dicembre 1981), la repressione dell'opposizione politica e sindacale fu ancora dura, ma non cruenta. La svolta decisiva avvenne solo nel 1984 dopo l'uccisione del sacerdote Jerzy Popieluszko, assassinato dai servizi segreti, probabilmente per conto dei settori più tradizionali dell'apparato comunista. La crisi continuò con scioperi e manifestazioni, e nel 1989 il governo dirigente aprì a Varsavia i cosiddetti: "negoziati della tavola rotonda", tra governo ed opposizione, che portarono nell'aprile dello stesso anno alla legalizzazione di Solidarnosc ed alle prime elezioni libere dell'Europa centro-orientale del dopoguerra. Segnarono la vittoria schiacciante delle liste della opposizione.

Nel 1999 la Polonia entra nella NATO. Il 1° maggio 2004 nell'Unione Europea. Il 2 aprile 2004 muore Giovanni Paolo II, primo pontefice polacco nella storia della Chiesa.

2. Luoghi significativi

Per capire la Polonia è importante confrontarsi con alcuni luoghi storici significati e con alcuni personaggi importanti che hanno fatto la sua storia e permettono di toccare le radici di questo popolo e della sua cultura.
Santuario di CZESTOCHOWA

Il Santuario più importante e più grande della Polonia è quello della Madonna Nera di Jasna Gora (monastero illuminato), che sovrasta la città di Czestochowa.

L'esperienza è toccante e piena di suggestione per il luogo incantevole sopra la città, in una collina, che fu roccaforte di tanti avvenimenti e battaglie della Polonia libera. Fantastico è pure l'afflusso della gente, soprattutto giovani, che da ogni parte della Polonia e del mondo, arrivano ogni giorno a domandare la benedizione su tutti gli avvenimenti della loro vita: prima comunione, esami di maturità, il raccolto..., scrivendo delle letterine alla Madonna che poi vengono, almeno alcune, lette durante le celebrazioni o riunioni di preghiera in chiesa. Il monastero in cui è inserito il Santuario è molto grande, dà ospitalità a più di 100 monaci, che ne sono i veri responsabili. In mezzo a questo complesso, attorno all'antica fortezza cìè la Chiesa più piccola, dove è custodito il quadro miracoloso della Madonna Nera. Noi abbiamo avuto la grazia di arrivare per ben due volte sotto il quadro santo, al momento della reposizione, a mezzogiorno e della riapertura alle 13.30. A mezzogiorno mentre i monaci suonano le trombe ed il silenzio scende come per incanto nella Chiesa, un velo automatico inizia a scendere sulla nicchia e a ricoprire la Madonna Nera per un'ora e mezza. E' un rito, ma pure una necessità, affinché il quadro possa riposare dalle mille e più fotografie che tutti fanno alla Madonna. L'immagine soffre a causa dell'aria e a causa dei flash dei fotografi nonostante i divieti. Sopra a questa cappella, quasi come in un cerchio che l'attornia c'è una bellissima via crucis di stile moderno, fatta da un convertito tra i 2000-2001. Qui vengono riprese tante immagini della passione di Cristo che fanno anche pensare al Cristo che continua a soffrire nei tanti dolori e sofferenze dell'umanità di oggi.

Sotto, a parte c'è un po' di storia recente della Polonia, con la raffigurazione di coloro che hanno dato un forte contributo per renderla libera ed indipendente: Walesa, Solidarnosc, Woitila, Popieluszko...

Cracovia

E' l'antica capitale già nel X secolo e, quindi, conserva una grande importanza. Vi è la residenza reale, la prima università della Polonia, terra di artisti e poeti. Attualmente, nonostante Varsavia ricopra la funzione di capitale del paese, per molti proprio Cracovia permane il più importante centro culturale e scientifico del paese. Inoltre costituisce il più prezioso complesso monumentale polacco, iscritto nella lista del Patri- monio comune dell'Umanità dell'UNESCO.

{mosimage}Varsavia

Divenuta capitale agli inizi del XVII secolo, Varsavia è il maggiore centro industriale, culturale e turistico ed anche il più popoloso di tutto il paese. Tra il XVI e XVII secolo Varsavia divenne residenza reale, e di conseguenza la città cominciò a rivestire la funzione di capitale. Nel corso dei secoli successivi, periodi di fioritura si alternarono a altri di decadenza. La città soffrì profonde distruzioni. Le maggiori vennero inferte durante la seconda guerra mondiale. Di Varsavia sulla riva sinistra della Vistola rimase solo un cumulo di macerie. Per questo, gran parte degli edifici attuali risale agli anni del dopoguerra. Solo sulla riva destra del fiume si sono conservati molti dei palazzi risalenti a prima della guerra.

Wadowice - Kalwaria Zebrzydowska

Wadowice è la cittadina natale di Giovanni Paolo II. C'è la chiesa dove il Papa è stato battezzato, divenuta ora Basilica minore. Al soffitto sono rappresentate le 9 encicliche del Papa. L'ultima è in una cappella laterale, dominata dall'immagine del grande Papa. Vicino alla Basilica c'è la casa natale di Papa Woitila adibita a museo con i suoi ricordi e visitata da molti pellegrini. Poco lontano, sempre sulla stessa strada principale, vi è il Santuario del Calvario, secondo per importanza e devozione in Polonia. Il luogo è suggestivo, la grande chiesa sorge su una collina che domina la valle. Nella zona sottostante c'è un enorme parco con tante cappelle, frutto della pietà popolare, luoghi di preghiera e di devozione. I monaci Bernardini, della famiglia francescana, reggono il santuario. Vi sono esposte anche molte immagini della Madonna da tutto il mondo. Segnaliamo quella più bella per noi: la Madonna Consolata = MATKI BOZEI POCIESZENIA. Questo potrebbe essere il nostro nome qualora lo Spirito ci chiamasse in questa terra.

Santuario della Divina Misericordia

Grandiosa opera moderna non ancora terminata, voluta fortemente da Giovanni Paolo II, vicino ai luoghi dove visse santa Faustina Kowalska, morta il 5 ottobre 1938 a Cracovia. Fu beatificata il 18 aprile 1993 e canonizzata nel 2000 da papa Giovanni Paolo II.

{mosimage} Oswiecim: campo di concentramento di Auschwitz

Il giorno 21 aprile è stata una giornata "speciale" consacrata alla visita pellegrinaggio al campo di concentramento di Auschwitz, triste ricordo e memoria della barbarie umana, nella città di Oswiecim.

Sopra al cancello di entrata campeggia una scritta in tedesco, purtroppo famosa: ARBEIT NACHT FREI = il lavoro rende liberi!!!!Voluta dal comandante Rudolf Hoss. Varcata la recinzione in filo spianto ha inizio il "museo della memoria": lunghe file di baracche, blocchi in mattoni, in molti dei quali sono esposti oggetti personali appartenenti ai detenuti e tolti loro al momento dell'ingresso nel campo: montagne di apparecchi ortopedici, occhiali, borse, valigie e scarpe..., testimonianze eloquenti e strazianti più di qualsiasi parola. E ancora. La baracca con il laboratorio in cui si conducevano gli esperimenti di sterilizzazione di donne e uomini; la baracca nota come "blocco della morte", dove fu impiegato per la prima volta il gas " zyklon B" per lo sterminio di massa; il "muro della morte" contro il quale furono uccisi, con un colpo alla nuca, 20.000 prigionieri. E, infine il recinto del campo, i forni crematori, che funzionarono fino al 1943, quando furono attivati i forni di Birkenau. A 3 km, in località Buzezinka "boschetto di betulle", è l'altro grande campo di sterminio, dove sono ancora in piedi le baracche delle donne, e nella sinistra quelle della "quarantena". In fondo al campo era la rampa della morte, da dove i prigionieri venivano condotti al bagno, fatti denudare e quindi ammassati nella camera a gas, e i cadaveri inceneriti in 4 forni crematori (oggi semidistrutti). Qui sorge il monumento alle vittime di Auschwitz ( 1967 ), opera di artisti polacchi ed italiani. A 6 km da Auschwitz è il campo di Monowitz o Buna, in località Monowice, dove i nazisti conducevano esperimenti chimici: vi lavoravano 30.000 prigionie- ri per l'industria tedesca: IG Ferbenindustrie. Sempre in località Buzeziuka, c'è una "mostra - santuario": il Klisee pamieci labirynty, opera di Kolodziej, un artista polacco, che fu il numero 432, dal primo giorno del suo viaggio al campo di concentramento di Auschwitz fino alla fine. Dice: "questa non è una mostra, non sono immagini, queste sono parole racchiuse in disegni..." Un uomo arrivato con il primo treno di prigionieri proveniente da Torun e rimasto vivo fino alla fine del campo, per grazia di Dio. Uscito si è rinchiuso nel suo silenzio e solo dopo 47 anni ha iniziato a raccontare disegnando e a far parlare il suo cuore.

Il campo di concentramento simbolo della SHOAH, è entrato a far parte del patrimonio dell'umanità dell’UNESCO.

Il campo di concentramento di Auschwitz è stato creato nel 1940 da Himmeler, fu l'ultima tappa per i deportati di 28 nazioni. Nel campo perirono, secondo le stime, circa 5 milioni di internati, di cui la maggioranza furono Ebrei.

Attualmente più di 1 milione di persone all'anno visitano il campo, provenienti da tutto il mondo. E' un pellegrinaggio all'umanità, contro la barbarie, la cattiveria dell'uomo sull'uomo. Ad Auschwitz è morto dando la vita per un altro prigioniero, il padre Massimiliano Kolbe. Nella sua cella c'è un cero pasquale portato da Giovanni Paolo II l'anno dopo la sua elezione a Papa, il 1979. Ogni tanto viene acceso e rischiara le tenebre non solo del luogo ma anche del mondo; è pure un onore reso a tutti coloro che se ne sono andati.

CONCLUSIONE

Certamente, il nostro è stato un pellegrinaggio e una visita "speciale". Abbiamo incontrato un popolo dalla fede forte e coraggiosa. Abbiamo raccomandato alla Madonna nera l'Istituto, le nostre famiglie, i benefattori, i nostri problemi e le situazioni del mondo che ci portiamo nel cuore. Il Paese è veramente interessante e merita la nostra attenzione.

Ora dobbiamo fare il punto della situazione per confrontarci, discernere e dialogare in vista di un progetto finale. Per pensare alla Polonia, occorre tenere presenti alcuni criteri:

1. La Polonia non ha bisogno di noi, non siamo chiamati. Ci proponiamo noi. Sarebbe, forse, la prima volta che il nostro Istituto domanda di essere presente in un paese e vivere con un popolo che dal punto di vista ecclesiale è organizzato e completo.

2. Accettare di proporsi significa aver chiaro che andiamo solo per l'AMV, e per questo dobbiamo essere disposti a "sacrificarci" per almeno 10 anni senza pretese di risultati.

3. La lingua, la cultura, l'inserzione nel paese non sono facili, comportano una inculturazione.

Il Signore guidi la nostra riflessione e il nostro discernimento. La Vergine di Czestochowa ci illumini ed accompagni nel cammino che stiamo perlustrando con l'unico intento di servire la missione per il bene della Chiesa e dell'umanità.
Last modified on Saturday, 07 February 2015 20:47

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