La signora che vorrei presentare con questo breve report, ha dimostrato un altruismo eroico, una carità superlativa, ma senza chiasso, una donazione che accende una luce di speranza per alcuni sfollati e senza tetto dal Dicembre scorso.
Mrs. Salome Lenana é una donna di circa cinquanta anni. Lavora con una compagnia, e si è dimostrata una vera”business woman”, capace di emulare, se non addirittura superare, gli uomini stessi. Vive a Nairobi. E’ sposata con il Sig. Alfredo Lenana Wambugu, con cui ha avuto tre bambini. Wanbugu Lenana di 27 anni che lavora in Australia, Nyokabi Lenana che sta laureandosi negli Stati Uniti in giornalismo e Wanjiru Lenana che è ancora nella scuola secondaria in Nairobi.
Salome afferma che Dio l’ha benedetta in molte maniere, e che lei si è sentita chiamata a restituire alcune benedizioni ricevute. Recentemente la sua mamma è morta ed ha lasciato a lei e sua sorella che è sposata negli Stati Uniti, un ampio possedimento terriero sul confine dei distretti di Nyeri e Laikipia Est. Essendo rimasta molto colpita dalle disastrose situazioni in cui si trovano tuttora alcune famiglie che hanno perso tutto, ha pensato di fare qualche cosa per aiutarli. Queste famiglie sono ammassate nella Word of Faith Church (chiesa della Parola della Fede), nella cittadina di Limuru, senza speranza di poter ritornare nella loro casetta distrutta durante le sollevazioni del dopo elezioni,o nella terra della loro tribù, perché non se ne può avere. Salome ha pensato di donare a quaranta famiglie dodici acri di terreno ove possono costruire la loro casetta e riprendere la vita normale di lavoro e di famiglia. Ma come fare? Lei doveva avere il permesso della sua sorella che è l’altra erede, il parere favorevole del marito e il consenso dei figli. Con tanta fede in Dio e tanta buona volontà contattò la sorella che fu felice di poter aiutare i poveri sfollati, e dare loro una speranza vera. Fece un discorso molto convincente al marito, che si considerò felice di poter fare qualche cosa di positivo per superare la crisi degli sfollati, e che Salome chiama “il mio primo sostenitore”. I figli elogiarono la madre per questo suo desiderio ed assicurarono il loro contributo per i loro fratelli e sorelle nell’afflizione.
Risolte le difficoltà familiari e di eredità, andò a parlare con il Ministro per Programmi Speciali, il Sig. Ali Mohamed, ed espose il suo progetto. Il ministro la rassicurò che avrebbe fatto il possibile per fare il passaggio di proprietà e ottenere il permesso di costruzione. Infatti dopo alcune settimane chiamò Salome e le disse che tutto era pronto e bisognava andare a prelevare la gente e trasportarla nella loro nuova proprietà. Lui promise che avrebbe inviato i mezzi di trasporto. Il 25 Ottobre u. s. tutti i mezzi di trasporto erano fuori della Chiesa, la gente aveva preparato i loro pacchi e subito dopo pranzo partirono. Salome si portò alla chiesa e caricò sulla sua macchina alcuni sfollati ammalati. Prima di lasciare la Chiesa, disse alla gente: “Avendo vissuto per nove mesi in un campo per rifugiati, non è stato un affare semplice per voi. Ora sta terminando. Vi auguro le più belle benedizioni di Dio in questo momento in cui iniziate una nuova vita”. Quando il Ministro della Giustizia, Riconciliazione e Affari Costituzionali venne a sapere di questo evento, disse in televisione: “Quello che la famiglia di Salome ha fatto, non indica che sono i più ricchi nel paese, ma piuttosto hanno dimostrato di avere un sentimento umano e Cristiano superiore al nostro”. Ed un uomo le ha inviato un messaggio al suo cellulare in cui dice: “Ben fatto, Salome. Il tuo amore e compassione per l’umanità sono ammirabili. Tu sei un autentica eroina, e noi dovremmo imitarti. Che Dio ti benedica!”.
La carovana degli sfollati si mosse e si diresse verso Nyeri, seguendo la strada asfaltata che parte da Nyahururu. Canti, ululati di gioia delle donne, battimani a non finire e tanta gioia. Purtroppo le difficoltà non erano ancora tutte terminate. Quando la carovana arrivò a Wiyumiririe, e doveva girare su una strada battuta, si dovettero fermare perché i camion, a causa della pioggia abbondante che era caduta, non potevano viaggiare per gli undici chilometri che li separava dalla meta finale. Si discute cosa fare, e si decide di passare la notte nel supermercato di Wiyumiririe. Ma Salome non si dà per vinta. Chiama i suoi amici che erano ad attendere gli sfollati ed avevano preparato un bella cena, e questi decidono di usare i trattori per venire a prendere gli sfollati. Dopo circa un’oretta, arrivarono con i trattori, rimorchiano i camions e la gente, e adagio si dirigono verso la meta. Arrivano a notte inoltrata. Scaricano tutto, mangiano e …. la festa inizia. Canti, danze, racconti del passato, prospettive per l’avvenire, speranze nel Dio che non abbandona i suoi figli e in coloro di cui si serve per ottenere i suoi risultati. L’alba arriva, il sole sale, tutti sono pronti ad iniziare i lavori di costruzione e di adattamento. Arriva la Land Rover del Ministro Ali Mohamed, con diversi camions di cibo, di acqua ecc. Ogni sfollato riceve 35.000KSHS, cibo per circa tre mesi, e la promessa che l’acqua sarebbe arrivata presto e la strada resa passabile.Tutti si riunirono in un immenso cerchio, si fece silenzio, e Salome iniziò una preghiera di ringraziamento a cui tutti rispondevano periodicamente Asante Sana, Bwana (Grazie, Buon Dio). Si ammassarono attorno alla Land Rover che l’avrebbe portata a Wiyumiririe ove aveva lasciata la macchina, e fra pianti, canti, ululati, e danze la ringraziarono nuovamente, chiedendole di venire presto a trovarli. Perché sono convinti che Dio passa dove lei cammina.