Nella vita spesso ci sentiamo deboli, eppure sappiamo che l’amore dice e dirà l’ultima parola perché un uomo, il Figlio di Dio, è venuto qui sulla Terra ed ha saputo amarci fino alla fine. In quel tuo saper ascoltare ed infondere coraggio, nel tuo saperti fare vicino al cuore di Dio e degli uomini io vedo una forza che non tramonterà.
Quando venivo a trovarti non mi parlavi di te, ma mi ascoltavi, mi chiedevi come andava il cammino, desideravi che ti suonassi qualcosa con la chitarra. E poi ancora, ogni giovedì scendevi a far compagnia alle Dame missionarie nel loro lavoro. Eppure chissà quanti ricordi avevi del passato, quante nostalgie del tempo vissuto in Africa o come maestro dei novizi alla Certosa. No, tu hai guardato al presente della vita che scorre, che è sempre diversa, anche se in qualche modo «Non c’è niente di nuovo sotto il sole». (Qo 1,9).
Ecco che mi insegni a guardare all’oggi, a pensare a nuovi cammini di fede per me e per coloro che servo, a leggere i segni dei tempi per cercare di essere cocreatori della nostra era. Troppo semplice sarebbe guardare indietro: “ che belli i giorni antichi, quando le chiese e i seminari erano pieni e i fiumi più puliti!”. Chiedo al Signore di aiutarmi a prendere la realtà per quello che è e a sapere che Lui non si stanca di soffiare il suo alito di vita, di genialità, di bisogno d’amore in ogni uomo che nasce, vive e infine nasce alla vita eterna.