RDCongo: II regalo di Natale

Published in I missionari dicono
{mosimage}Cari amici di Neisu, Jean Pierre, è venuto nell'ufficio parrocchiale per dirmi che è diventato papà dopo 10 anni di matrimonio.

Oggi è fuori di sé dalla gioia, tra una settimana lascerà con la moglie Madeleine e il piccolo Bienvenu-Dieudonné la maternità di Neisu per far ritorno al villaggio di Mudriaba distante 50 Km. In un anno ne nascono, molti di bambini, le statistiche dell'ospedale parlano di 416, ma la nascita del figlio di Jean Pierre e di Madeleine ha sapore di mistero, per questo voglio raccontarvela.

Occorre fare una premessa; tutti noi conosciamo l'amore del popolo africano per la vita. Se in Europa i figli sono sentiti a volte come un peso, qui sono una benedizione. Non avere figli, essere sterili è la più grande disgrazia, è morire anzitempo, è non avere futuro, è negare al proprio nome la sussistenza. Una ragione della poligamia è proprio quella di avere molti figli. Se la prima moglie è sterile (la sterilità è quasi sempre imputata alle donne) si affianca ad essa un'altra moglie feconda.

Jean Pierre ha resistito 10 anni alle pressioni dei parenti che l'invitavano e lo consigliavano a ripudiare Madeleine e a prendere un'altra donna. Jean Pierre, invece, è rimasto con la sola Madeleine, fedele al matrimonio cristiano ricevuto in giovane età. Il 28 giugno 2005 finalmente nasce Nekabwado Bienvenu-Dieudonné, il primo figlio. Il nome significa la sofferenza che avevamo è finita, Benvenuto dono di Dio.

Io, un po' incuriosito da questo avvenimento. Un figlio dopo 10 anni, chiesi a Jean Pierre se fosse per caso, andato dai medici o se avesse preso qualche medicina tradizionale. Niente di tutto questo, per Jean Pierre si trattava dell'intervento di Dio. verso Madeleine il bambino è nato perché Dio si è commosso nel vedere la bontà di Madeleine e non ha voluto essere da meno. Ricordi, Padre, la prima lettura di domenica scorsa? (2 Re capitolo 4). La Bibbia parla di una donna Sunamita che ospitava in casa sua il profeta Eliseo quando questi, passava da quelle parti, Per il profeta aveva sempre pronta una stanza, col letto fatto, con un tavolo, e la sedia, con il lume e la riserva d'olio.

Una volta che Eliseo passò di là meravigliato per la costanza di questa donna ospitale le chiese che cosa desiderasse. La donna disse che non desiderava nulla e che era solo contenta di poter servire l'uomo di Dio. II servo di Eliseo fece notare al profeta che la donna non aveva figli e che ormai il marito era vecchio. II profeta allora disse alla donna che il prossimo anno avrebbe stretto tra le. braccia un bimbo. La donna aveva pensato ad uno scherzo, ad una burla del profeta, ma, passato l'anno, al ritorno di Eliseo in quella casa ospitale, la Suna-mita aveva in braccio un bimbo: il dono di Dio per la sua ospitalità".

"E' allora Jean Pierre, cosa c'entra questa storia con Madeleine e tuo figlio?" Dissi io per arrivare al dunque. "Padre, la storia del profeta c'entra e l'ho capito soltanto domenica scorsa ascoltando le letture della messa. Devi sapere che quando gli animatori della salute e gli infermieri di Neisu arrivano al nostro villaggio di Mudriaba per dare lezioni di igiene, oppure per le vaccinazioni o per la consultazione prenatale il punto di riferimento, è casa mia. Madeleine accoglie sia gli infermieri, sia le mamme che vengono per il controllo medico. E questo si verifica tutti i mesi. La nostra casa ha visto tanti bambini che venivano pesati, vaccinati, curati. Ha udito le grida spaventate dei piccoli e i trilli di gioia dei più grandicelli, ora questa nostra casa vedrà anche nostro figlio e udrà il suo balbettio".

Quante volte Madeleine vedendo i pancioni delle sue amiche ha pregato il Signore di dare anche a lei un figlio. Sono passati 10 anni, per 10 anni abbiamo ospitato mamme, puerpere, bimbi, infermieri, oggi abbiamo tra le braccia Bienvenu-Dieudonné. Quello che la Bibbia dice è vero, Padre, a Madeleine è capitata la stessa cosa che alla Sunamita. Come non gioire con quest'uomo pieno di fede. Mi alzo e con lui vado alla maternità per vedere anch'io questo dono di Dio. Mi viene in mente la visita dei pastori alla grotta di Betlemme. Ho trovato Madeleine con il suo bambino, il dono di Dio.

Cari amici è vero che in Congo i problemi sono tanti, che la povertà è ovunque, che le ingiustizie non sono finite, però, dopo aver ascoltato la storia di Madeleine, di Jean Pierre e del loro bimbo, sarete d'accordo con me col dire che da noi succedono anche cose belle e un po' straordinarie. Il Natale è vicino, da Babbo Natale, aspettiamoci pure un vestito, un nuovo computer, un gioiello o chissà che cosa...Da Gesù Bambino lasciamoci regalare un cuore sincero, puro, generoso.

Ricevete il mio augurio di ospitare Maria, Giuseppe e il Bimbo, questa famiglia semplice e felice non mancherà di sorprendervi. Tutti noi di Neisu: missionari, suore, catechisti, ammalati, infermieri e dottori, insegnanti, bambini, giovani e adulti, Madeleine, Jean Pierre e il piccolo Bienvenu-Dieudonné, ringraziamo chi ci aiuta con le adozioni a distanza di bambini e di classi, con le adozioni di letti all'ospedale, con il sostegno per le opere della missione; scuole, ospedale, dispensari, formazione di giovani universitari,...

Grazie per il sostegno spirituale della preghiera, grazie per l'amicizia e l'affetto che ci date. Grazie per l'ospitalità che date a noi di Neisu nella vostra casa.

I nomi degli amici di Neisu sono molti, tra tutti, scelgo quello di Michele e Chiara due giovani sposi che hanno trasformato le bomboniere delle loro nozze in generosità per i bambini di Neisu.

Ciao, Buon Natale e Felice Anno Nuovo.

P. Antonello e tutti quelli di Neisu


Last modified on Saturday, 07 February 2015 20:51

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