Brasile: I settimana di corso

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Eccoci alla fine della prima settima del nostro Corso di Formazione Permanente. Voglio, a nome di tutti i miei compagni, condividere con voi, in linee generali, ciò che abbiamo sentito e vissuto. Per facilitare la redazione e la conseguente lettura, adotterò lo stile “Diario” per narrare la nostra esperienza. Ogni settimana è dedicata a un tema particolare. In questa prima settimana abbiamo, ovviamente, fatto un’introduzione generale al corso, con la presentazione della realtà sociale, politica, economica e religiosa del mondo in generale e della Chiesa in particolare. Poi, ci siamo buttati sul tema della conoscenza personale e reciproca, aiutati nell’arte della comunicazione autentica e profonda.

Lunedì 6 Agosto:
Questa giornata è stata dedicata all’analisi di alcuni problemi del contesto mondiale che ci toccano diretta o indirettamente. Ci ha parlato il signor Waldemar Rossi, impegnato attivamente nel mondo dei movimenti sociali e con una lunga storia di attivismo sociale ed ecclesiale. È stato membro della JOC (Gioventù Operaia Cattolica); fu incarcerato durante 4 mesi nel tempo della dittatura militare (anni 70); ha fondato assieme ad altri il PT (Partito dei Lavoratori, al quale appartiene l’attuale presidente Lula), ma da molto tempo ne è uscito; ha fatto il discorso di benvenuto a Giovanni Paolo II in rappresentanza dei lavoratori nel 1980; attualmente è assessore di vari movimenti sociali. Come cattolico, dice che la fede non può essere altro che azione, che l’evangelizzazione deve parlare della vita, riflettere su di essa per poi agire con coscienza. È la fede che ci aiuta ad essere fedeli alla nostra vocazione di cristiani e alla sfida che la vita ci colloca in ogni suo aspetto. Rileggendo la storia del capitalismo sin dalla rivoluzione industriale fino al neo- liberalismo, ci ha parlato della storia del movimento sociale, soprattutto qui in Brasile. Per lui, la Chiesa non può rimanere in silenzio davanti alle calamità causate dal capitalismo; bisogna risvegliare la coscienza critica per cercare alternative percorribili e concrete al sistema attuale. La nostra è la stessa missione di Cristo quando, nella sinagoga del suo paese, ha letto il famoso brano del profeta Isaia (Luca 4:18-19). Poi, durante la nostra prima eucaristia, padre John Mugambi ha celebrato il 15mo anniversario di professione religiosa.


Martedì, 7 Agosto: Dopo aver visto la situazione sociale del nostro mondo, oggi ci siamo dedicati alla dimensione ecclesiale. Ci ha guidati nella riflessione il padre Edênio Vale, Verbita (SVD), il quale ha partecipato nel Vaticano II come giovane prete traduttore; è stato anche presidente della Conferenza dei Religiosi del Brasile (CRB) ed ora insegna nella Pontificia Università Cattolica di Sao Paulo, dove è anche direttore dell’Istituto di Psicoterapia (l’unico in America Latina). È anche un’autorità morale molto forte in Brasile; viene spesso chiamato per fare vari corsi di formazione, sia in Brasile che all’estero. Padre Edênio ci ha dato una visione globale, centrata in vari punti, della situazione della Chiesa, soprattutto delle sfide che essa deve affrontare, anche dal punto di vista missionario. Ovviamente ha menzionato i famosi “segni dei tempi”, come la crisi della modernità, la globalizzazione, lo spostamento geografico delle religioni, la migrazione, la provvisorietà, la diminuzione del carattere europeo della Chiesa, il crescente protagonismo dei laici, tra gli altri. Facendo riferimento diretto alla sua esperienza personale e quella del suo Istituto, ha detto che la missione deve essere un dialogo profetico con i poveri del mondo, con le culture dei popoli, con le religioni, con la Parola di Dio, usando i seguenti metodi: animazione missionaria della Chiesa locale, animazione biblica, giustizia e pace e l’apertura dei missionari alla Chiesa e ai laici. Certo, come missionario latinoamericano, ha parlato anche della Teologia della Liberazione, nel contesto di essere unita al processo d’inserzione ed inculturazione per una piú efficace evangelizzazione.

Poi, la Messa, preseduta da Francis, che lavora in Venezuela, poiché celebrava 8 anni di ordinazione sacerdotale. Abbiamo anche pregato per l’anima del nostro padre Joseph Rurunga, deceduto nel Mozambico.

Mercoledì 8 – Venerdì 10: Questi sono stati i primi giorni, di un periodo di due settimane e mezzo, durante i quali saremo sotto la guida di vari elementi dell’Instituto Terapeutico Acolher (Istituto Terapeuta “Accogliere”). Siccome siamo qui per fare un’esperienza vera a profonda dal punto di vista umano, spirituale e missionario, dovevamo creare un gruppo di persone che si conoscono e vogliono camminare insieme. Per questo scopo, in questi tre giorni siamo stati accompagnati da Suor Ida de Lucca, delle SVPD (Suore Vicentine), la quale ci ha aiutato nella dimensione dell’integrazione, con dinamiche varie sulla conoscenza reciproca, formazione di gruppi e tecniche di comunicazione autentica. Tutta questa dinamica ci serve di aiuto non soltanto per questo nostro corso, ma soprattutto per la pastorale, sia nelle parrocchie dove parecchi di noi lavorano, sia a livello di rapporti con altri.

Sabato 11: Chi conosce il “Castelinho” sa bene ch’esso si situa lontano da tutto e da tutti… Beh, quasi! Di certo è che siamo veramente lontani dal centro; siccome 5 giorni di conferenze e attività varie sono tanti, il sabato è arrivato come un “regalo”, sia per cambiare aria che per uscire e vivere altre esperienze e sentire altri sentimenti. Poi, lo stare insieme in un contesto di gita è stato veramente una grazia, un dono molto apprezzato da tutti. Logicamente, questo primo sabato è stato dedicato alla città di Sao Paulo: abbiamo visitato il centro, incominciando dal “Patio do Collegio”, luogo dove è nata la città. Dopo la visita al museo che presenta la sua storia sin dall’inizio, abbiamo visitato la cattedrale e la chiesa di San Benedetto: c’era ancora montata una piccola “tenda” sul balcone dove il Papa ha parlato quando fu ospitato dai benedettini lo scorso maggio. Il pranzo l’abbiamo fatto nel nostro seminario teologico; non c’erano né il formatore né uno dei studenti, ma tutti gli altri erano presenti per accoglierci con fraternità, con un pranzo buonissimo e, poi, due chiacchiere prima di proseguire la visita. Prossima fermata: il museo immenso e bello dell’Ipiranga, luogo dove il Brasile ha ottenuto la sua indipendenza da… noi, portoghesi! Poi, siamo passati nella famosa “Avenida Paulista”, in cammino verso il Memoriale dell’America Latina. Qui abbiamo assaporato un po’ dello spirito di tanti Paesi di questo immenso continente. Alla fine, siamo ritornati a casa, felici e contenti!

Bene, ci sentiamo la prossima settimana.

Uniti nella missione



Articoli precedenti:
Corso di formazione permanente per giovani missionari
Last modified on Thursday, 05 February 2015 20:29

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