Questa quarta settimana è stata dedicata alla rilettura personale e comunitaria della nostra esperienza spirituale. Ci ha guidati nella riflessione padre Ezio Roattino, nostro missionario che da tanti anni lavora in Colombia. L’obbiettivo centrale di questa settimana era quello di leggere e valutare la nostra vita e attività missionaria alla luce del Vangelo, seguendo questa metodologia: presentazione di testi biblici e di varie esperienze concrete, discernimento personale su di essi e condivisione in gruppo. I temi sono stati i seguenti: la Vocazione come sequela di Gesù; la Lotta Spirituale ed Apostolica e il compromesso con la missione; la Preghiera e la grazia di Dio espresse dalla costante presenza dello Spirito, con riferimento al binomio preghiera- santità; finalmente, la Consolazione nel contesto della lettura dei segni dei tempi; la Pasqua ed il cammino.
Il tempo dedicato alla riflessione personale è stato gradito da tutti, anche perché permetteva che la condivisione per gruppi fosse ben preparata e, ovviamente, più profonda e sentita. Credo che una delle ricchezze più grandi di questo corso sia precisamente la condivisione di esperienze che facciamo tra di noi, anche perché siamo tutti missionari che provano a vivere lo stesso carisma.
Riguardo gli anniversari di questa settimana, i padri Gabriel Casadei e Alain Forcier hanno celebrato il loro 17mo di professione il 26, mentre il 30 padre Gianantonio Sozzi ha celebrato 21 anni. Poi, il 31 padre Alain Forcier ha compiuto 50 anni, mentre il primo settembre (un giorno prima della data precisa) padre Fernei ha celebrato i suoi 41 anni. In questo giorno, abbiamo ricordato anche i 12 anni di professione di padre José Roberto.
Ma siccome non soltanto di riflessione e spiritualità vive il missionario, abbiamo avuto anche tempi di rilassamento fisico ed emozionale, sia con varie partite di calcio, che con la visione di film in dvd. Poi, nei pasti si faceva già riferimento all’evento del sabato desiderato da molti e soprattutto da Gabriel Casadei: il “churrasco”. Certo, essere in Brasile e non mangiarlo è “quasi” come andar a Roma e non vedere il Papa. Così, invece di dedicare il sabato alla gita comunitaria, che prevede la visita alle nostre comunità di Sao Paulo, abbiamo deciso di fare il “churrasco”, invitando le comunità a venire da noi. E cosi ci siamo radunati attorno alla “churrasqueira”: orientava i lavori culinari il nostro padre Elio Rama, “gaucho” e formatore dei teologi qui a Sao Paulo, coadiuvato dal nostro impiegato e da Sedenir Fiore, nostro teologo brasiliano, che nonostante non sia “gaucho” come padre Elio, ha fatto un bel lavoro.
Sono venuti i vari padri delle nostre comunità, inclusi i nostri giovani teologi. C’erano anche i due nuovi teologi, arrivati poco tempo fa in Brasile, provenienti dal Kenya. Auguriamo loro una buona esperienza, sia a livello di studi che di pastorale missionaria.
Questo è stato un momento molto fraterno e gradito da tutti. Con la speranza che non sia stato il primo e l’ultimo “churrasco” comunitario, chiudo qui questa cronaca.
Uniti nella missione