P. Piero commentando il vangelo di Matteo (25,31-46) nella sua omelia, ha ricordato come davvero p. Giorgio nella sua vita abbia sfamato, dissetato, ospitato, vestito, visitato tante persone, soprattutto durante la sua lunga permanenza in Tanzania. Adesso è pronto a ricevere quella ricompensa che Gesù stesso ha promesso (v.34) a coloro che lo hanno servito.
Anche come comunità possiamo testimoniare la compostezza con cui p.Giorgio ha affrontato la malattia. Di fronte al male che avanzava ci esortava spesso a non essere tristi per lui ma a rallegraci nel Signore. La morte anche se segna un distacco radicale, se vissuta nella fede, apre all’incontro definitivo con il Signore. E’ in quel momento che non camminando più nella fede ma guardando faccia a faccia il Signore della vita, saremo giudicati e, se trovati degni, riceveremo il premio celeste.
L’impegno dei Missionari qui a Finchley sarà anche quello di continuare la missione che p. Giorgio ha lasciato, soprattutto tenere i contatti con i tanti benefattori che aiutano le missioni e che si sono incontrati per pregare per p.Giorgio.