L’aspetto negativo di questa diversità è racchiuso in quei pregiudizi che ancora non siamo in grado di abbandonare, né noi italiani che qui in Italia facciamo fatica ad accettare pienamente i nostri fratelli stranieri, né i congolesi che ancora non riescono a vedere nel “mundele” un amico con cui condividere il presente e il futuro, lasciando alle spalle tutti i contrasti di un passato che certamente fa ancora male, ma che dobbiamo imparare a superare insieme.
La diversità è negativa anche quando la guardiamo sotto l’aspetto del confronto fra ricchi e poveri, che abbiamo visto girando per le strade della città. La diversità è negativa ogni volta che guardiamo l’altro con il cuore dell’egoismo, quello stesso egoismo che ha portato una delle nazioni più ricche del mondo alla miseria che ci siamo trovati di fronte.
Eppure esiste un’altra diversità.
È la diversità che abbiamo conosciuto all’incontro dei colori: il mondo è bello perché è pieno di colori diversi, e ognuno di noi è un colore. È la diversità che abbiamo visto nelle tante realtà di solidarietà che abbiamo visto: le parrocchie, le scuole, i centri di accoglienza, gli ospedali e le pediatrie che tentano in qualche modo, nel loro piccolo di dare un aiuto,una speranza. È la diversità delle suore, dei padri, dei laici che dedicano ogni giorno la loro vita a Dio e ai loro fratelli, non importa se bianchi o neri, grandi o piccoli, sani o malati.
E allora per questo io voglio chiedere a Dio di ritoccare il cuore del mondo, ovvero di ritoccare i nostri cuori.
Vorrei non un cuore perfetto, ma semplicemente vorrei che il nostro cuore diventasse un po’ più simile a quello dei bambini che abbiamo incontrato e che nella loro semplicità ci hanno donato tutto quello che possedevano: un sorriso.
Gabriele