Nel 2005 e 2006 è stato impegnato a completare la nuova chiesa dedicata a Sant'Agostino nella zona povera della città. Da dieci anni lavorava a questo progetto, ma non c'era mai un terreno disponibile. “Noi abbiamo saputo dimostrare che la nostra chiesa è diversa – dice-: abbiamo terminato i lavori in un anno e ora la frequentano già in tanti. La gente povera infatti non poteva accollarsi le spese del trasporto per raggiungere la chiesa nell'altra parte della città”.
Esistono tanti problemi legati alla povertà, alla mancanza di lavoro e al diffondersi dell'Aids. La gente vive in case di lastre di zinco, fredde d'inverno e calde d'estate. Il governo aveva promesso di dare a tutti elettricità, acqua corrente e fognatura. Dal 2006 anche la parte più povera viene raggiunta da questi servizi; non tutti hanno ancora l'elettricità, ma sta arrivando dappertutto la fognatura che va a sostituire il vecchio sistema fatto di secchi svuotati una volta al giorno.
{mosimage}Tanta gente – racconta padre Giorgio – viene qui in cerca di lavoro, anche solo saltuario, presso una grande fabbrica di Embalenhle. Gli uomini si spostano senza la famiglia e rimangono qui per parecchi mesi; gli incontri occasionali con partner diverse contribuiscono al diffondersi dell'Aids. Molti si ammalano, tanti muoiono e lasciano orfani. C'è un intenso flusso migratorio dalla Somalia, dalla Nigeria, soprattutto dallo Zimbawe che è allo sbando. I Sudafricani le accusano di portar via il lavoro e c'è poca integrazione. C'è anche molta criminalità; si assaltano i portavalori o si fanno saltare i bancomat. Si stanno preparando i campionati di calcio del 2010. Chissà però se la gente verrá in un paese con così tanta criminalità? Le difficoltà che si incontrano sono molte, ma noi non ci scoraggiamo. Il Signore non ci chiede, di salvare il mondo, ma di aiutare con amore quei pochi che possiamo”.
La Guida
Settimanale Cattolico Cunese