E’ la stagione secca. Pioverà pochissimo. I ragazzi potranno godere le sospirate vacanze. Torneranno tanti emigranti a questa terra incredibilmente fertile dove però non hanno potuto costruirsi un futuro per mille ragioni ma soprattutto per interessi e politiche sociali e agrarie perlomeno discutibili.
Prossimamente abbiamo intenzione di realizzare un Foro per studiare la nuova situazione che si sta creando nel nostro territorio e che comincia a preoccupare.
Il Governo colombiano si è messo, come molti altri paesi del Sud del mondo, nella produzione del biodiesel e dell’etanolo seguendo le politiche internazionali.
Da un momento all’altro enormi estensioni di terra adatte all’agricoltura e da sempre utilizzate per produrre alimenti per le persone saranno invece destinate a produrre prodotti biocarburanti per le macchine. E lo chiamano “progresso”…
Il Municipio di Marialabaja è entrato in questa nuova, pericolosa e polemica realtà.
Nel giro di pochi anni sono stati seminati quasi cinquemila ettari di palma africana per l’estrazione del biodiesel con la prospettiva di raggiungere i diecimila ettari.
Questo territorio che da sempre si è considerato la “dispensa alimentare di Cartagena” corre il rischio di non produrre sufficiente alimento neppure per gli abitanti della regione.
E all’orizzonte si affaccia un altro pericolo: altrettanti ettari destinati alla coltivazione della canna da zucchero per produrre l’etanolo, altro biocarburante richiesto sul mercato internazionale.
Naturalmente questi progetti sono presentati dalla propaganda ufficiale come la soluzione ideale ai problemi della nazione e dei contadini colombiani. Si fanno mille promesse e si moltiplicano le offerte di ogni tipo ma la preoccupazione aumenta nella misura che, di fatto, diminuiscono gli alimenti e aumentano i prezzi…
Come missionari, anche se non siamo tecnici ne economisti, siamo realmente preoccupati e non bastano certo le dichiarazioni dei politici che affermano tra l’altro : "Non toccheremo un centimetro quadrato di selva. Non penetreremo la frontiera agrícola colombiana. Useremo una terra che è praticamente inefficiente".
Marialabaja per esempio!?...terra lussureggiante e fertilissima, destinata da sempre all’agricoltura tradizionale, con un sistema d’irrigazione tra i migliori di Colombia.
Una vera pazzia, il prezzo da pagare al “progresso” e ancora una volta…fame!
Il Vescovo Pedro Casaldaliga afferma che ci sono solamente “…due assoluti : Dio e la fame!” Vi posso assicurare che non è per niente piacevole vedere continuamente bambini denutriti e dover necessariamente concludere che i responsabili siamo tutti noi infatuati del progresso e schiavi di un capitalismo selvaggio e distruttore.
Non sarà certamente un “Foro” indetto dalla parrocchia a risolvere questi problemi. Speriamo comunque di creare una certa sensibilità che aiuti a prendere coscienza e cercare qualche possibile alternativa che possa favorire la nostra gente.
Intanto continuiamo con piccole iniziative per mantenere la speranza e magari indicare il cammino da seguire per un vero benessere.
Con il vostro aiuto, oltre le scuolette che, a partire dai bambini più poveri, vogliono costruire qualche cosa di nuovo, sta funzionando la piccola fattoria della Consolata trasformata adesso in un autentico gioiello, modello di coltivazioni tradizionali e piccolo centro per la trasformazione dei prodotti locali (riso, granoturco, frutta…).
E’ la nostra sede per la formazione integrale di animatori e catechisti del paese e della campagna per costruire, alla luce della Parola di Dio, un mondo a misura d’uomo.
Noi ci proviamo nella speranza che ancora una volta il piccolo Davide abbatta il gigante Golia!
Naturalmente “se il Signore non costruisce la casa, invano faticano i …manovali”.
Continuiamo con le attività pastorali di sempre. Insieme cerchiamo di costruire e aggiornare un progetto pastorale che risponda ai bisogni della nostra Comunità afro.
La presenza del P.Salvatore Mura ha tonificato la nostra vita di gruppo e la sua esperienza pastorale apre sempre nuovi orizzonti e aiuta ad affrontare con serenità le nuove situazioni.
Vi ricordo tutti con affetto e naturalmente ci affidiamo alle vostre preghiere.
Un caro saluto