Il gruppo che riceveva il lettorato, e quello dell’accolitato avevano, nei loro incontri settimanali, approfondito tutto quello che comporta essere o lettore o accolito. Non è stato dunque casuale, ma il frutto di un cammino di preparazione, remota e prossima. Sabato 8dicembre, abbiamo fatto lodi solenni dell’Immacolata, poi una prova per la cerimonia alle 9 e la messa alle 11,30 presieduta da P. Gioda, il superiore regionale d’Italia. Carismatico come al solito, il padre ha collegato benissimo l’Immacolata, i ministeri e la missione ma cominciando con l’Avvento: “il periodo dell’attesa, l’attesa dell’umanità a qualcuno che la salva, perché nessuno può rubare all’uomo il desiderio eterno di Dio. Partiamo dunque da una certezza, che Dio è fedele, ed esaudisce quest’attesa dell’uomo. Celebrare l’Avvento perciò vuol dire celebrare la fedeltà di Dio, un attesa realizzata”…
“L’Immacolata: è colei che ha fatto sì che si realizzi questa attesa. Maria di Nazareth, con tutto il popolo di Israele aspetta una risposta da Dio; diventata Madre di Gesù, continuava, nella sua vita terrena ad aspettare la risposta, perché, anche se aveva una grazia particolare da Dio, questa non le toglieva la libertà di ricerca. Pensare dell’Immacolata, vuole dire pensare a Maria di Nazareth, che ha fatto il cammino verso la croce. Diventa dunque la nostra sorella nella fede, lei che è accanto a tutti i crocifissi del mondo; Maria, serva del Signore, è serva dell’umanità”. Così sui ministeri: “tutto al servizio del Regno. I lettori sono ministri della Parola. Il padre ha insistito ai lettori di aggrapparsi alla Bibbia “ studiatela, pregatela, vivetela e proclamatela”.
Per gli accoliti, al servizio della mensa del Signore è stato chiesto di collegare il pane eucaristico con in pane quotidiano che si deve condividere con tutti. Una chiamata a sporcarsi le mani al servizio dell’umanità: “portare Dio agli uomini e portare uomini a Dio. Lì dove c’è una lacrima, ci devo essere”.
Dopo la messa, abbiamo fatto una grande festa, per l’Immacolata e per augurare ai nostri fratelli che hanno ricevuto questo ministero tutto il bene.
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