Colombia: Viaggio a “Nuova Ilusion”

Published in I missionari dicono
{mosimage}Carissimi,
sono appena tornato da una vereda, che si chiama la “Nuova Ilusion”. E’ da due anni che esiste ma ufficialmente questa nuova comunità ha un anno di fondazione.

La programmazione a questo viaggio è stato molto elaborato. Dovevo andare il 12 ottobre, ma per vari motivi, che solo posso intuire, mi hanno detto che era meglio posticipare, così abbiamo programmato il viaggio per il 12 di novembre.

Come arrivarci? Il tragitto è verso la foce del fiume Caguan per prendere poi il torrente “Suncilla” che visto da una foto satellitare e anche nella realtà è un groviglio di curve. In canoa dicono che ci vogliono 7 o 8 ore quando il livello dell’acqua è buono, altrimenti dai due o tre giorni. Noi andiamo in “deslizador” e ci impieghiamo 3 ore, grazie alla molta acqua che porta il torrente e per il motorista che conosce bene il tragitto.


Arriviamo prima di mezzogiorno. Dialogando a lungo con il presidente del villaggio e la gente, penso: “Questo è proprio l’ultimo villaggio a sud della mia parrocchia!!!”

E’ due anni circa che sono qui ed la prima volta che riesco a raggiungere “Nuova Illusion” questo villaggio, sperduto nella selva amazzonica e per me europeo, anche dopo due anni di permanenza in questi luoghi, rimango estasiato dalla bellezza della natura.

Ho fatto il viaggio di tre ore in “deslizador” sempre in piedi e non sentivo la stanchezza, proprio perchè attirato dalla bellezza di un paesaggio che ti cattura e ti anestetizza, tanto che la sera sono andato a riposare presto perchè mi sentivo stanco.

E’ impressionate quello che vedo, o meglio le contraddizioni della gente che vive in questo territorio e che ancora sogna una terra dove si possa guadagnare soldi in modo rapido, facile e senza troppa fatica.

Il “paese della cuccagna” è nel cuore dell’uomo e della donna di ogni latitudine. La gente ci accoglie molto bene; famiglie molto giovani, mamme di 15 anni, che vengono da varie parti della Colombia, da città molto belle come Ibaguè, Manizales, Medelin.

Ragazze con appena con la V° elementare, in cerca d’avventura, seguendo un uomo, che molte volte potrebbe essere loro padre, che le illude promettendo un futuro migliore, senza fatica, e con tante comodità.

Nel primo pomeriggio facciamo un incontro con la comunità, un questionario sulla scuola chiestomi dalla diocesi di Florencia e poi un po’ di catechesi: chi è Dio... la Santissima Trinità... la Chiesa... i Sacramenti in modo generale.

Ci intratteniamo molto sul sacramento del matrimonio, qui quasi inesistente. Ci sono solo due coppie sposate. Lo sposarsi sembra passato di “moda”, addirittura la gente si è messa in testa che il giorno che si sposano incomincia il “fracaso” cioè il fallimento.

In ogni caso s’intavola un buon discorso e sembra che qualcuno si stia animando. Il giorno dopo facciamo una bella catechesi sul battesimo, perchè i padrini e soprattutto i genitori, capiscano l’importanza di educare i figli come figli di Dio e buoni cristiani.

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Chiedo alla gente di cosa vive in questo angolo sperduto del mondo. Ridono e cercano di spiegarmi che hanno qualche vacca, vogliono piantare cacao…

Chiedo direttamente: “Avete coca?”

Mi rispondono: “Sì padre, un po’per la sopravvivenza. Produciamo un chilo di pasta di coca per raccolto, e speriamo che non vengano a “fumigar”.

Continuo: “Dove sono le coltivazioni?”

“Padre si trovano molto all’interno della foresta a circa un’ora da qui.”

Chiedo “Quante famiglie ci sono qui?

“ Siamo 23 famiglie.”

Continuo con le domande “ Quanti bambini stanno studiando?”

“ Nella scuola ci sono 21 bambini. Lo scorso anno pagavamo noi la maestra perchè il villaggio non era riconosciuto, quest’anno è pagata dallo Stato.

“Quale futuro volete dare a questo villaggio?”

“ Vogliamo costruire qui in questo posto un centro abitato. Per ora c’è la casa della comunità dove studiano i bambini, e quest’altra casa. Vogliamo costruire una scuola in cemento, o per lo meno con il pavimento in cemento e abbiamo in programma altre costruzioni di case. Al fine settimana ci troviamo qui per momenti ricreativi, e come vede padre il campo di calcio più grande è per gli uomini, quello più piccolo per le donne, inoltre ascoltiamo musica beviamo qualcosa di fresco, facciamo le nostre feste e nostri incontri”.

Terminiamo la giornata con la cena che è prima del calar del sole e poi con nostro stupore vengono accesi i generatori di corrente e qui in mezzo alla selva Amazzonica, possiamo vedere il notiziario al televisore, attraverso un’antenna parabolica. Questo è un indice che qui “corrono” soldi.

Dormire nella selva è sempre emozionante. La notte è fresca gli unici rumori sono quelli stessi della selva, come gli scrosci d’acqua…il cantare degli uccelli… e i vari versi di animali che non so identificare, ma poi prevale il sonno che mi da la possibilità di riposare e svegliarmi con nuove forze.

Con la suor Luz Marina che mi accompagna, prima della Celebrazione dell’Eucarestia (la prima celebrazione), dei 5 battesimi e di due prime comunioni, facciamo una semplice catechesi. Quest’anno nel nostro Vicariato celebriamo l’anno della Parola di Dio, così incentriamo la riflessione su questo tema prendendo il testo del Seminatore.

Chiediamo alla gente che portino i vari materiali che formano il cammino del Seminatore, foglie secche e sabbia che formano la strada, poi le spine, i sassi e infine terra buona.

A lato di questo cammino mettiamo un piatto con varie sementi, con la Parola di Dio.

Leggiamo la parabola e chiediamo alla gente se vedono qualche relazione e così incomincia il dialogo.

Dopo aver ripreso più volte il testo, leggiamo la spiegazione che dà Gesù di questa bella parabola e cerchiamo di portarla alla nostra realtà. Facciamo scrivere alla gente in foglietti le situazioni di peccato e di vita alla luce delle parole di Gesù.

La riflessione è molto partecipata, non manca il riferimento alla coca come elemento di morte, la violenza che molte volte nasce nelle famiglie e tra vicini, l’inganno con promesse non mantenute, l’infedeltà nella vita di coppia, la violazione dei diritti dei bambini come lo studio, la salute, l’identità (non sono iscritti all’anagrafe).

La gente rimane molto contenta di questa animazione e con molta devozione e gioia partecipa all’Eucarestia, che si conclude con la benedizione del villaggio e delle famiglie che la compongono. Prima di ritornare alla parrocchia centrale di Remolino del Caguan, il Signor Gustavo si avvicina e mi dice che ha un grande desiderio di approfondire la sua fede e mi chiede che cammino deve fare. Allora lo invito a partecipare al corso biblico per catechisti che realizzeremo in dicembre 2007 e lo invito a comprare la Bibbia ed iniziare ad avvicinarsi alla Parola che da vita, incominciando dai Vangeli.

Approfitto di questo scritto per farvi i miei più sentiti auguri di Buon Natale e Felice anno nuovo.

In questo tempo ho l’agenda molto nutrita di impegni e penso di visitare i villaggi più lontani, che faccio due volte nel periodo di Natale e di Pasqua.

So che molti di voi leggono le mie lettere. Alcuni mi scrivono e vi ringrazio per questa vicinanza. Alcuni confratelli vicino a me commentano le mie “avventure” con battute scherzose animandomi in questo lavoro missionario.

Speriamo di avere sempre la forza di rispondere alla missione che Gesù affida a ciascuno di noi. Buon Natale, il Signore possa nascere nei nostri cuori e nelle comunità dove viviamo, che trionfi sempre la vita, il Signore vi benedica.

Con affetto e stima. p. Angelo Casadei imc.

P.S.: Ho ricevuto molte vostre risposte alla lettera precedente, in questi ultimi mesi è molto difficile la comunicazione, vi mando questa seconda lettera e quando sarà possibile vi risponderò a ciascuno. A presto Buon Natale
Last modified on Thursday, 05 February 2015 20:29

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