La conclusione del Foro non poteva essere più contundente: per la nostra gente e per il nostro territorio non si può parlare di biocarburanti (bio=vita) ma di necrocarburanti (necro=morte).
Le ragioni sono molteplici e complesse ma tutte conducono a politiche nazionali e internazionali basate sul solito capitalismo selvaggio che disprezza la vita delle persone e distrugge le risorse del pianeta per affermare gli interessi egoistici dei pochi di turno.
Purtroppo però ci rendiamo conto che tutti siamo complici, e quindi responsabili, per il nostro stile di vita che esige tutte le comodità e gli agi offerti dalla società in cui viviamo.
Sarà possibile vivere diversamente e quindi con sobrietà in Marialabaja o in New York o Milano senza voler accaparrare e divorare le risorse del creato perché ogni uomo possa vivere in libertà e dignità? Non sarà forse anche questa la sfida del Povero che nasce a Betlemme e di un Natale che si rinnova ogni anno perché “tutti abbiano vita e l’abbiano in abbondanza?”.
Probabilmente dovremmo lasciarci evangelizzare dalla nostra gente, dai poveri che nonostante tutto continuano afferrati alla vita e ai valori veri e lo dimostrano in mille modi diversi.
Qui da noi il Natale non è una festa qualsiasi ma un lungo periodo di festa. Dicembre è dicembre. Un mese assolutamente speciale da vivere e godere con la famiglia e gli amici.
Non piove e fa caldo, tanto caldo anche se all’aurora il termometro può scendere fin verso i 20 gradi. Mai sotto! Bellissimo!
E’ la festa della famiglia che si raduna. Sono tanti gli emigranti che tornano dal Venezuela, da Panama e dalle grandi città della Colombia.
Indipendentemente dalle ragioni della lontananza il ritorno è sempre motivo di festa, allegria, celebrazione perché la famiglia è la famiglia anche quando le situazioni famigliari sono le più assurde, almeno dal nostro punto di vista di famiglia monogamica.
Dicembre è ritorno a casa, al calore della famiglia, alle radici della propria esistenza, alla mamma e ai fratelli per presentare e conoscere i bimbi nati recentemente e esprimere affetto con le parole e i gesti repressi dalla lontananza e che finalmente trovano libero sfogo.
E della famiglia, soprattutto in queste giornate di dicembre fanno parte anche i vicini con i quali si da vita a lunghe sedute e a interminabili chiacchierate a base di “sancochos” o minestroni e piatti tipici innaffiati da abbondanti bevute di rum e birra con la musica assordante dei cosidetti “picò”.
Tutto questo è Natale anche se per chi viene da fuori abituato a un “Natale religioso al freddo e al gelo” queste manifestazioni tipicamente tropicali hanno un effetto a volte traumatico.
Sono tante comunque le espressioni di bellezza, semplicità, allegria, affetto che permettono alla nostra gente vivere un tempo assolutamente speciale e sereno da ricordare con tanta nostalgia e da aspettare quasi con ansietà anno dopo anno.
Il consumismo è arrivato anche qui ma si mantiene certamente un diffuso e profondo sentimento religioso, sacro e profano, che porta a preferire questo tempo per Battesimi, prime Comunioni e matrimoni che alimentano e rallegrano la vita della famiglia e della comunità.
Per noi missionari che sentiamo la necessità e l’urgenza di comunicare l’esperienza della presenza del Signore Gesù nella vita questo è un “tempo favorevole” per la disposizione interiore del nostro popolo, aperto all’annuncio religioso e alla speranza di una vita migliore.
Tra l’altro questo è il periodo di vacanza. L’anno scolastico è terminato nel mese di novembre e solo a febbraio riapriranno le scuole. Anche i bimbi delle scuolette parrocchiali si sono dispersi ma li ritroviamo ogni sera nei diversi quartieri dove si celebra con estrema vivacità e tanta allegria la Novena di Natale. Sono pochi quelli che possono permettersi regali e vestiti nuovi. Bastano pero’ strumenti improvvisati con tappi di bottiglie, lattine, tamburi e tamburelli per creare un ambiente di festa con la partecipazione gioiosa di grandi e piccini.
Con loro vi mandiamo un cordiale saluto e i migliori auguri di Buon Natale e felice Anno nuovo.