Ci si incontra ogni due anni dando la possibilità ai centri di conoscersi, scambiarsi idee e approfondire quello che ci unisce, l’appartenenza alla famiglia ‘allargata’ della Consolata. Questo è il famoso Consolata Happening. Come se ciò non bastasse, Amico, una rivista della Consolata, celebrava il suo cinquantesimo compleanno. Quanto felice sarebbe stato l’Allamano se ci fosse stato fisicamente! Anzi c’era, ed era anche felice perché è il suo spirito che ispira la famiglia che era allegra, come ci ricordava con emozione un canto romeno che ripeteva la parola allegria. Senz’altro era per quello che qualcuno ha proposto come tema di un articolo di Amico: 50 volte amici, 50 volte allegria!
Quindi il Consolata Happening non era a Bravetta e nemmeno solo per noi di Bravetta. Per questo ci pare che valga la pena rivivere quei momenti tramite la penna. Sembrerebbe strano dire che fino a qualche giorno precedente la partenza, qualcuno non era sicuro di partecipare. Forse uno o due o tre o nessuno. Comunque, ci siamo messi assieme nel seminario per vedere come sarebbe andato l’evento e più in concreto cosa ci toccava preparare per l’occasione. Ci siamo divisi i compiti tra i nove partecipanti. L’impegno d’ognuno ha prodotto i frutti che abbiamo potuto portare con noi, come rappresentanti del seminario al Consolata Happening.
Siamo partiti il 24 pomeriggio, dopo le lezioni all’università e al termine del divertente viaggio siamo arrivati molto stanchi ma allo stesso tempo contenti. Essendo arrivati in serata, non abbiamo avuto modo di approfondire la conoscenza degli altri partecipanti. Il giorno seguente, il programma era già intenso, ricco di occasioni di incontro in assemblea e gruppi di condivisione. Per la maggioranza di noi era la prima volta al Consolata Happening e quindi avevamo sogni strani. Quando ci siamo ‘svegliati’, abbiamo trovato una cosa diversa. Non un incontro dove non si conosceva nessuno, ma almeno qualcuno. Eravamo una famiglia, non una folla. Ci sentivamo a casa, a Casa Madre. Abbiamo condiviso bei momenti con i nostri confratelli del seminario filosofico di Alpignano e con altri.
Le diversità presenti ed un approccio caratterizzato dall’apertura hanno reso belli e arricchenti gli scambi di idee e di esperienza. Era una presenza notevole quella dei nostri missionari, in modo speciale del superiore regionale P. Gioda. Le testimonianze dei laici, padri e suore sono stati interessanti. Resta indimenticabile una visita speciale ai missionari anziani ad Alpignano. Una messa molto particolare al santuario della Consolata ci ha rinvigoriti nello spirito Allamaniano, facendoci sentire proprio nella nostra culla natale. Quella stessa sera erano pronte le varie performance tra cui un musical, canti, e balli. Così noi abbiamo presentato un bel canto, Lascia le reti e va’ che ha impressionato tutti. Ed era proprio così, perché il giorno seguente dovevamo lasciare le nostre reti e tornare a Roma.
A Bravetta abbiamo appena dato il feedback di ciò che è successo ed è stato apprezzato. Si vede che c’è sempre qualcosa di nuovo da imparare. In generale, si è visto un grande progresso nel Consolata Happening di questo anno. Uno ha chiesto, “ma come sarà la prossima volta?”
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