Dopo alcuni anni, fu nominato Vescovo di Nakuru, una delle diocesi più sviluppate del Kenya, in cui membri di diverse tribù, fra cui molti Luo e Kikuyu, vivevano in pace e armonia. Nelle lotte dopo le elezioni, una delle sue chiese fu bruciata mentre tanti bambini erano a Messa. Diversi morirono, altri furono ustionati dalle fiamme, e il resto diventarono vittime del dolore e e della paura. Un fatto che scosse tutto il Kenya e che mosse il Vescovo a pensare di testimoniare e predicare la pace con molto più fervore e convinzione di prima.
Il Vescovo Kairo è sempre stato fra i prelati Keniani uno dei più attivi nel campo della giustizia e pace, ed ultimamente è stato eletto Segretario della Commissione di J&P della Conferenza Episcopale. Appena nominato Arcivescovo di Nyeri, si decise di organizzare qualche cosa fuori dall’ordinario, per promuovere la pace non soltanto nelle Chiese e non solo ai Cattolici e ai seguaci di altre religioni, ma a tutti i Keniani che sentono il bisogno di cambiare rotta, che vogliono vivere in qualsiasi parte del paese, che non pongono la tribù al di sopra della nazionalità, e che possono essere raggiunti solo se i credenti e benpensanti si espongono in pubblico lanciando il loro messaggio in tutti i modi possibili ed attraenti.
Il Vescovo convocò alcuni sacerdoti e laici e chiese loro di preparare un programma di diversi mesi, con tante attività, che desse la possibilità al messaggio della pace, riconciliazione e giustizia, di raggiungere il più alto numero possibile di Kenyani. Il 14 di Maggio, il Vescovo durante una conferenza stampa ha presentato ai giornalisti un programma di attività per promuovere, a livello nazionale, la pace, la riconciliazione e il perdono reciproco. Il titolo del programma è: “Noi siamo i canali della tua pace”, e la sua durata sarà di sei mesi. I due più prominenti membri del gruppo, P. Stefano Okello, un membro dell’Istituto Missioni Consolata e Luo di tribù, il P. Paolino Mondo, parroco di Kariobangi Nord, Kikuyu di tribù, affiancavano il Vescovo nella sala stampa della Conferenza Episcopale.
Monsignor Kairo ha introdotto la conferenza stampa con queste parole: “La Chiesa Cattolica crede che noi possiamo costruire un Kenya solo (“one Kenya”), mediante la partecipazione attiva di tanti che ci ascolteranno e ci seguiranno sul sentiero della riconciliazione, del perdono e del lavoro per la pace”.
Il programma è iniziato il 24 di Maggio con un pellegrinaggio “del perdono e della riconciliazione” al santuario dei Martiri di Uganda nella cittadina di Namungongo. Quaranta persone hanno preso parte a questo pellegrinaggio che si è snodato attraverso Limuru, Naivasha, Nakuru, Eldoret, Kakamega, Mt. Elgon, ed è terminato, dopo la venerazione dei martiri e la richiesta della loro intercessione per la pace in Kenya, nel campo di rifugiati a Malanda. Il via è stato dato dal Cardinale di Nairobi, Sua Eminenza John Njue, di fronte alla cattedrale di Nairobi della Sacra Famiglia, sventolando la bandiera del Kenya.
Un'altra attività sarà la scalata al Monte Kenya di un gruppo composto da vescovi, sacerdoti, uommini e donne della politica, giovani ed anziani, rappresentanti delle Nazioni Unite che lavorano nell’UNEP (Programma per l’Ambiente delle Nazioni Unite), con sede a Nairobi stessa. I partecipanti dovranno essere liberi per cinque giorni per la scalata al monte più alto dell’Africa che, nella filosofia del programma, rappresenta le difficoltà che s’incontreranno per arrivare al perdono, alla riconciliazione e alla pace. Il Vescovo Kairo ha dichiarato che verrà eretta una croce sulla cima, con la bandiera del paese di fianco. Il gruppo della pace, chiederà al governo di cambiare i nomi ad alcune vie della città di Nairobi e del paese, ed anche ad edifici storici, includendo il nome “PACE”.
Verrà anche organizzato un simposio di tre giorni, in cui esperti nel campo della giustizia e pace esporranno il risultato di ricerche e studi sulla promozione della pace in Kenya. Ci saranno anche celebrazioni sociali e religiose legate allo stesso tema. Il 14 Giugno un concerto musicale straordinario, radunerà la gioventù nel Centro Sportivo MOI a Casarani.
Tutte le parrocchie e associazioni cattoliche sono pregate non solo di inviare partecipanti a queste ed altre attività che si prepareranno, ma di iniziarne alcune a livello locale, per attirare la gente e soprattutto la gioventù verso i temi della giustizia e pace.