Si è notata una similitudine tra la nostra realtà internazionale e quella dei ragazzi, molto ricchi di talenti. Condividendo con alcuni di loro, non si poteva non accorgersi del senso di comunità che esiste. Quella della Città dei ragazzi rappresenta una buona preparazione per quelli che prenderanno parte alla Società che c’è fuori, creando uomini e donne responsabili. Chissà, se qualcuno di loro diventerà mai un missionario! La base di ciò c’è, la fase d’avvio forse. Occorrerà alimentare i presupposti che ci sono, con proposte valide. Viva la “Città dei Ragazzi!”