“Questi momenti siano valorizzati per una profonda verifica personale e comunitaria della vita comune e della pratica dei voti, e anche della capacità di armonizzare questa dimensione con tutte le altre”.
Rinnovare i voti è rinnovare il nostro impegno e la nostra fedeltà a Dio che ci ha chiamati e a Gesù che ci invita ad annunziare con gioia il suo Regno di giustizia e pace a tutti i popoli del mondo con la forza dello Spirito Santo che ci illumina e rafforza il nostro agire. Eravamo 18 giovani ed abbiamo detto con libertà “sì” al progetto che Dio ha messo nelle nostre mani di essere consacrati per la missione ad gentes.
Abbiamo avuto l’opportunità e la gioia di accogliere in mezzo a noi P. Rinaldo, superiore del Congo, P. Luis Fernandes dalla Spagna, P. Paco consigliere Generale e P. Sandro Carminati, superiore d’Italia, che presiedeva la celebrazione eucaristica qui a Bravetta per la prima volta dalla sua nomina.
Nella predica Padre Sandro ci ha richiamati su tre punti importanti per la nostra vita: primo, ci ha invitati a fare memoria della nostra consacrazione e ad entrare dentro noi stessi cercando la nostra vera identità di cristiani consacrati a Dio per la missione. In secondo luogo ci ha richiamato la nostra responsabilità verso gli altri, il nostro relazionaci con i confratelli perché non siamo stati chiamati per vivere da soli, ma in comunità. E’ per questa ragione che professiamo i voti in pubblico, davanti alla comunità. In terzo luogo ci ha fatto capire che nessuno deve collocarsi in posizione di superiorità verso l’altro, perché la chiamata di ognuno proviene da Dio stesso, è Lui che ci ha chiamati e ci ha inviati qui nella realtà in cui ci troviamo. Dobbiamo, quindi, essergli grati per tutto ciò che ha compiuto nella nostra esistenza.