Mons. Giovanni Crippa nuovo vescovo di Ilheús

Alla celebrazione a Ilheus hanno partecipato il Superiore Regionale in Brasile, Padre Luiz C. Emer, l'Amministratore Regionale, Padre Sandro Dalanora e Padre Luiz Antônio de Brito, che lavora a Feira de Santana, nello stato di Bahia. Alla celebrazione a Ilheus hanno partecipato il Superiore Regionale in Brasile, Padre Luiz C. Emer, l'Amministratore Regionale, Padre Sandro Dalanora e Padre Luiz Antônio de Brito, che lavora a Feira de Santana, nello stato di Bahia.
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La diocesi di Ilheús, sulla costa meridionale di Bahia, ha un nuovo vescovo. Monsignor Giovanni Crippa, IMC, ha preso possesso lo scorso 9 ottobre, durante una celebrazione eucaristica nella Cattedrale di San Sebastian. La diocesi di Ilheus fu creata nel 1913 da Papa Pio X e oggi, con le sue 41 parrocchie, comprende più di 750 comunità distribuite in 27 municipi.

La cerimonia è iniziata alle 9 del mattino, in un atto civico che ha visto la partecipazione delle autorità civili della città e della regione, ed è stato trasmesso dalle reti sociali. In un breve discorso di ringraziamento, Mons. Crippa ha sottolineato l'importanza che la Chiesa lavori insieme alle autorità pubbliche per il bene della popolazione della regione

Poi, i vescovi (ce n’erano presenti in tutto 13, provenienti da diverse diocesi del Nordest e altre regioni del Brasile) e il collegio dei consultori si sono recati in processione alla cattedrale, dove è stata celebrata l'eucaristia, presieduta dal Cardinale Sérgio da Rocha, arcivescovo metropolita di San Salvador di Bahia e primate del Brasile. Sono state lette le Lettere Apostoliche in cui Papa Francesco ha nominato Mons. Crippa vescovo e pastore della diocesi di Ilheus e poi Mons. Sergio da Rocha ha consegnato il pastorale, segno visibile della pastorizia, invitando Mons. Crippa a sedere sulla cattedra, segno del magistero e del potere del pastore della Chiesa particolare. In seguito i rappresentanti del clero diocesano, delle religiose, della pastorale, dei movimenti e delle famiglie si sono avvicinati al vescovo per presentare il loro saluto.

Durante la celebrazione Mons. Crippa ha pregato per “questa Chiesa che mi ha aperto le sue porte: una Chiesa centenaria, una Chiesa accogliete e che vuole abbracciare. Ma ha anche ricordato che la chiesa, come insegna il papa Francesco, è una chiesa in uscita, che vuole incontrare la gente per sperimentare gioie e dolori e per condividere la vita di ogni giorno”.

"La Chiesa -continua Mons. Crippa- ha una sola cosa da annunciare: il Vangelo, l'amore di Dio per noi, l'amore che non deve venire solo dalle nostre labbra ma deve venire dalle nostre mani, dai nostri piedi, dal nostro essere.  Sicuramente così saremo una Chiesa con le porte aperte per accogliere e uscire, sicuramente realizzeremo il sogno di Dio per questa terra bagnata dal mare, e risultato della fatica le lacrime, e le sofferenze di tante persone che hanno costruito questa città e questo territorio. Arrivo, non nel mio nome, ma nel nome della Chiesa, nel nome di Dio”.

Ho detto il mio sì, che è piccolo, ma messo nelle mani di Dio produrrà molto frutto. Dio ha bisogno solo del nostro sì, della nostra disponibilità: il resto lo farà Lui. Ecco perché vi chiedo di aiutarmi a trasformare questo mio piccolo "sì". Insieme, le autorità civili e religiose che sono qui presenti, possiamo costruire qualcosa di bello, buono e vero. Sempre, però, avendo come verità guida il Vangelo, la persona di Gesù Cristo. Centrati in lui, cammineremo insieme, costruiremo insieme, ciò che Dio desidera per questa terra, per questa città, per la nostra diocesi".

Quando è stato chiesto a Mons. Giovanni Crippa quale sarebbe stato il suo programma pastorale lui ha confessato di non avere un programma “perché il programma è qualcosa da costruire insieme e perché non c'è altro programma che annunciare Gesù Cristo, aiutare le persone ad incontrarlo e trasformare l'incontro con il Signore in carità per gli altri”.

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Ha concluso chiedendo l'intercessione della Vergine Maria perché infonda nel suo cuore una generosa e rinnovata donazione a Cristo e alla sua Chiesa, e perché l'esempio dello zelo missionario del Beato Giuseppe Allamano, fondatore dei Missionari della Consolata, la congregazione a cui appartiene, lo accompagni nella missione di portare il messaggio del Vangelo a ogni persona che Dio porrà sul suo cammino.

Giovanni Crippa, Missionario della Consolata, è originario della Brianza e della diocesi di Milano. Nel mese di settembre 1981 ha fatto la professione perpetua nella comunità dei Missionari della Consolata ed è stato ordinato sacerdote il 14 settembre 1985. Nel 1996 ha concluso il suo dottorato in Storia della Chiesa alla Pontificia Università Gregoriana di Roma e ha vissuto i suoi primi anni di sacerdozio in Italia dove è stato missionario e animatore vocazionale, professore alla Facoltà di Missiologia della Pontificia Università Urbaniana e membro dell'Ufficio Storico dell'Istituto della Consolata. Dal 2001 è stato inviato in Brasile e ha lavortato come missionario in Feira de Santana, Estância e Salvador.

Il 21 marzo 2012, papa Benedetto XVI lo ha nominato vescovo ausiliare dell'arcidiocesi di São Salvador e titolare di Accia. La sua consacrazione episcopale ha avuto luogo il 13 maggio  di quell’anno, nella chiesa di Sant’Antonio, a Feira de Santana, con la presenza di tre vescovi fra i quali anche Walmir Alberto Valle, vescovo emerito di Joaçaba, anche lui Missionario della Consolata.

Nel 2013 è stato nominato da Papa Francesco amministratore apostolico della diocesi di Estancia e il  9 luglio 2014, Mons. Crippa è stato nominato vescovo di quella diocesi.

Omelia di Mons. Crippa

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