Il presente libro del padre Venanzio Mwangi è un contributo per approfondire gli eventi luttuosi ma allo stesso tempo pieni di speranza che hanno marcato i lunghi giorni del “paro” (sciopero generale) nella città di Cali (e in tutta la Colombia). È una parola che sgorga dalle viscere di "Puerto Resistencia" a Cali, con la specificità di uno che si dichiara compagno, non protagonista delle azioni di protesta, ma che, forte della sua condizione di religioso missionario e convinto del messaggio che proclama, è andato giorno e notte a visitare i sentimenti e i pensieri dei giovani e delle famiglie che sono accampati lì, all’est della città di Cali.
Non è la parola di un ricercatore sociale che ha visitato questo territorio per fare "lavoro sul campo", né è la parola di un giornalista che viene a raccontare ciò che osserva, ma è la parola di qualcuno che vive in questo grande settore della città popolato soprattutto da afrocolombiani, molti provenienti dagli angoli del Pacifico, sfollati dal conflitto armato.
È allora la riflessione di un testimone vivente, di qualcuno che si è dedicato fondamentalmente all'ascolto e alla costruzione di ponti e che ha potuto rubare ancora più tempo al suo sonno per lasciare questo insieme di ponderazioni. Un lavoro strenuo che svolge in comunione con le linee guida di Darío de Jesús Monsalve, arcivescovo di Cali, riconosciuto per la sua autorevolezza nel denunciare le violazioni dei diritti umani e nel creare spazi di dialogo sociale.
Questo ascolto si concentra su "cinque clamori" che condensano, secondo la sua esperienza, ciò che sta accadendo nello Sciopero Nazionale vissuto a Puerto Resistencia; clamori che cercano di rompere l'indifferenza storica che ha costruito e rafforzato l’esclusione e la marginalità di questa parte della popolazione di Cali: la “riforma”, la “resistenza”, il “ci stanno uccidendo!”, il “ma fino a quando?” e il “accamperemo finché spinti il sole”.
Questi clamori parlano del motivo della protesta, della molteplicità delle manifestazioni della stessa, sono una denuncia della morte come insensata risposta, indicano l'orizzonte di ciò che ci si aspetta di ottenere e dimostrano che questi giovani e la comunità sono disposti a rimanere accampati fino a raggiungere un accordo su un percorso che porti con certezza alla realizzazione dei cambi desiderati.
Il testo racconta le esperienze contrastate con dati e riflessioni accademiche e ci fa guardare negli occhi di coloro che in mezzo al terrore si aggrappano alla speranza ostinata.
Grazie caro Venanzio, perché essendo nativo del continente dove abbiamo le più antiche vestigia della nostra specie, hai potuto condividere con questa porzione di società colombiana e, attraverso il paziente lavoro di ascolto, ci aiuti a capire dall'interno cosa significa "Puerto Resistencia", un luogo emblematico che da Cali grida a tutta la Colombia e al mondo intero.
* Le foto di sopra sono di "Medios independientes" e Consejo Indígena del Cauca CRIC.